Candidosi vulvovaginale: tutto quello che c'è da sapere

Sono diverse le circostanze che possono favorire la proliferazione della Candida albicans e la conseguente manifestazione di una candidosi vulvovaginale, se l'area colpita è questa.
Candidosi vulvovaginale: tutto quello che c'è da sapere

Ultimo aggiornamento: 03 dicembre, 2020

La candidosi vulvovaginale è un’infezione causata da una specie di fungo del genere Candida. La Candida albicans è la specie più frequente.

Questo fungo si trova abitualmente, sebbene in piccole quantità, in diverse parti del corpo come la pelle, la bocca, il tratto gastrointestinale e la vagina. Non provoca malattie sino a quando non prolifera in maniera anomala.

In svariate circostanze può verificarsi una crescita estrema delle colonie di Candida albicans. E se la parte interessata è la vagina, dà corso a una candidosi vulvovaginale.

Diffusione della candidosi vulvovaginale

Donna con prurito vaginale
Si stima che il 75% delle donne soffra di candidosi vaginale almeno una volta nella vita. Un mancato controllo può influire nettamente sulla qualità della vita.

Un numero di donne tra il 20 e il 50% presenta colonie di Candida albicans nella vagina, sebbene ciò non implichi un’infezione. In condizioni normali non si producono sintomi perché il pH acido della vagina, il sistema immunitario e la presenza di una flora vaginale equilibrata, impediscono al fungo di riprodursi troppo.

Tuttavia, un’eccessiva proliferazione di questo fungo può causare uno squilibrio della flora vaginale dando luogo alla candidosi vulvovaginale.

La candidosi vulvovaginale può colpire il 75% delle donne in qualsiasi momento della vita. Inoltre, nel 5% dei casi, si manifestano delle recidive quattro o più volte all’anno. Ciò, ovviamente, influisce sulla qualità della vita della donna colpita.

Fattori di rischio della candidosi vulvovaginale

Alcuni dei fattori di rischio relazionati alla candidosi vulvovaginale sono:

  • Diabete mellito, con glicemia non adeguatamente controllata.
  • Trattamenti antibiotici recenti: gli antibiotici alterano la flora in quanto uccidono i batteri, ma non i funghi.
  • Sbalzi ormonali.
  • Immunosoppressione, dovuta a una malattia o a un trattamento.

È raccomandabile, inoltre, non indossare abiti troppo stretti o vestiti bagnati. Per l’igiene si consiglia di utilizzare prodotti appositi, che rispettano il pH della vagina.

Sintomi

La candidosi si manifesta attraverso sintomi quali: alterazione del muco cervicale, irritazione, prurito e sensazione di bruciore. Questi sintomi possono interessare sia l’interno che l’esterno della vagina.

In molti casi può anche provocare dolore durante la minzione e fastidio o dolore nei rapporti sessuali. Possono comparire anche altri sintomi come gonfiore e arrossamento vulvare, escoriazioni e presenza di un fluido biancastro grumoso e praticamente inodore.

Come distinguere la candidosi vulvovaginale da altre infezioni?

Fungo della candida
I sintomi della candidosi vaginale sono simili a quelli di altre infezioni delle parti intime. Tuttavia, può essere riconosciuta dalla sua consistenza e dall’odore delle perdite vaginali.

Esistono altre infezioni vaginali relativamente frequenti in età fertile. Si possono riconoscere per la consistenza delle perdite vaginali e l’odore. Tra queste abbiamo:

Vaginosi batterica

Questa infezione è causata da un’alterazione del microbiota vaginale da parte di batteri quali Gardnerella vaginalis, Prevotella e altre specie di Bacteroides.

La vaginosi batterica è frequente durante la gravidanza e nelle donne che usano dispositivi intrauterini o ricorrono a lavande vaginali; oppure a causa di stress e sbalzi ormonali. Le secrezioni nella vaginosi batterica hanno un forte odore di pesce e la loro consistenza è viscosa, bianca o grigiastra.

Tricomoniasi

Questa infezione è causata dallo Trichomonas vaginalis, ed è una malattia a trasmissione sessuale. Le secrezioni vaginali, quando si verifica tale infezione, hanno un odore insolito. La consistenza è spumosa, trasparente, bianca, giallastra o verdastra.

Trattamento della candidosi vulvovaginale

Il trattamento di questa infezione può essere eseguito sia localmente, per via vaginale, che per via orale. Il trattamento vaginale di solito è a base di clotrimazolo al 2% in crema o con ovuli da 100 e 500 mg.

Si possono usare delle specifiche combinazioni di probiotici, come ausili per il trattamento e la prevenzione della candidosi vulvovaginale. Anch’essi possono essere assunti sia per via vaginale che orale.

Il trattamento orale è a base di antimicotici. I più usati sono il fluconazolo e l’itraconazolo. Questi farmaci possono avere i seguenti effetti collaterali: nausea, vomito o diarrea. Inoltre, possono anche incidere sulla funzionalità epatica.

Misure di igiene e prevenzione

Alcune delle principali misure di igiene e prevenzione per la candidosi vulvovaginale sono:

  • Assumere probiotici quando si è in terapia antibiotica.
  • Mantenere una corretta igiene intima: evitare l’umidità e asciugare bene l’area.
  • Lavare l’area genitale e anale, sempre dalla parte anteriore a quella posteriore.
  • Cambiare spesso assorbenti e tamponi. Si consiglia di evitare l’uso degli assorbenti interni in caso d’infezione.
  • Indossare biancheria intima di cotone.

In caso di trattamento per candidosi vulvovaginale, prendete le dovute misure di protezione durante i rapporti sessuali. In questo caso è consigliabile trattare anche il partner.


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