Sapevate che cenare presto può aiutarci a prevenire il diabete, oltre che a dimagrire? Sebbene siano in tanti a pensare che sia proprio la cena il principale ostacolo nella lotta contro i chili di troppo, la verità è che il più delle volte il problema non è quello che mangiamo, ma la quantità e l’orario in cui lo facciamo.
I nutrizionisti consigliano di consumare quattro pasti al giorno, nonché di cenare presto e di non andare a dormire subito dopo.
Alimentazione e orologio biologico
È ormai assodato che abitudini alimentari e attività fisica sono direttamente collegate al peso e allo sviluppo e prevenzione delle malattie metaboliche. Ebbene, cosa c’entra l’orario dei pasti e cosa dice la scienza al riguardo?
Gli scienziati sanno ormai da tempo che il corpo umano funziona seguendo un orologio biologico che regola il ciclo sonno-veglia in base all’ora della giornata. Si è scoperto, di fatto, che non ne esiste solo uno, ma tanti in organi diversi.
Partendo da questa scoperta, si è riscontrato che il metabolismo segue un ritmo, per cui il sistema enzimatico e digestivo sono predisposti a ricevere il cibo in precisi intervalli orari. Sarebbe dunque preferibile basare le proprie abitudini alimentari e di riposo su tale ritmo.
Ed è proprio questa premessa a suggerire l’idea che cenare presto potrebbe contribuire nella prevenzione del diabete e nel mantenimento del peso forma, contrastando l’obesità.
Leggete anche: Cene a basso contenuto calorico, 7 ricette
Cenare presto potrebbe rivelarsi utile per la prevenzione del diabete e dell’obesità
Alcuni studi suggeriscono che cenare subito prima di andare a letto aumenta le probabilità di sviluppare sindromi metaboliche, ovvero patologie come quelle menzionate nel paragrafo precedente.
In una ricerca pubblicata sulla rivista Nutrients sono stati confrontati gli effetti di un regime alimentare composto da 3 pasti principali e uno spuntino su due gruppi di giovani adulti. Nello specifico, i pasti sono stati somministrati durante il giorno al primo gruppo e di notte al secondo gruppo.
Pur avendo mangiato in modo identico, chi consumava i pasti solo di notte aveva sviluppato i marcatori dell’insulino-resistenza, ovvero correva un rischio maggiore di soffrire di diabete.
Ulteriori studi condotti su un gruppo di studenti hanno dato risultati simili. La metà dei partecipanti assumeva i pasti nelle fasce orarie diurne e la cena non troppo tardi. L’altra metà doveva seguire ritmi notturni.
I primi mostravano livelli di glucosio entro i parametri normali, così come gli ormoni leptina e insulina, responsabili del metabolismo dei lipidi e dei carboidrati. I partecipanti presentavano un metabolismo più veloce e un minore rischio di sviluppare il diabete.
I nutrizionisti si basano proprio su questo risultato quando consigliano di cenare presto. Nel limite del possibile, andrebbe fatto almeno due ore prima di andare a letto.
Può interessarvi anche: Ricette con i broccoli per una cena leggera
Oltre a cenare presto, si consiglia di fare colazione
L’orologio biologico funziona in un determinato modo, motivo per cui dovremmo mangiare a orari regolari ed evitare di saltare i pasti.
Uno studio condotto su cavie ha mostrato che il primo pasto della giornata riavviava i ritmi quotidiani sincronizzandoli con i segnali dell’orologio biologico.
Al contrario, gli animali che non ricevevano tale pasto iniziavano il ciclo metabolico in ritardo, perdendo oltretutto la sincronizzazione interna. I segnali d’inizio della notte risultavano alterati, di conseguenza questi animali presentavano alterazioni nell’assorbimento dei lipidi e una maggiore predisposizione all’accumulo di tessuto adiposo.
Ebbene sì, cenare presto sembra prevenire il diabete
Per mantenere un peso sano, bisogna rispettare, il più possibile, i ritmi dell’organismo e mangiare a orari regolari. Nel caso della cena, è sufficiente consumarla due ore prima di andare a letto.
L’ideale è dare sempre la precedenza ai cibi sani e tenere conto delle esigenze individuali. Per facilitarvi il compito, potete sempre consultare un nutrizionista.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Yoshida, J., Eguchi, E., Nagaoka, K., Ito, T., & Ogino, K. (2018). Association of night eating habits with metabolic syndrome and its components: a longitudinal study. BMC Public Health, 18(1), 1366.
- Blume, C., Garbazza, C., & Spitschan, M. (2019). Effects of light on human circadian rhythms, sleep and mood. Somnologie, 1-10.
- Buijsb, R. M., Bautista, E. N. E., Ángeles-Castellanos, M., & Escobar, C. (2020). La comida por la noche como factor inductor de obesidad. Revista mexicana de trastornos alimentarios, 7(1), 78-83.
- Lopez-Minguez, J., Gómez-Abellán, P., & Garaulet, M. (2019). Timing of breakfast, lunch, and dinner. Effects on obesity and metabolic risk. Nutrients, 11(11), 2624.
- Jain Gupta, N., & Khare, A. (2020). Disruption in daily eating-fasting and activity-rest cycles in Indian adolescents attending school. Plos one, 15(1), e0227002.