Colesterolo nei frutti di mare: c'è da preoccuparsi?

Gli acidi grassi Omega-3 sono in grado di modulare positivamente il profilo lipidico e di ridurre il rischio cardiovascolare.
Colesterolo nei frutti di mare: c'è da preoccuparsi?
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Come altri prodotti animali, anche i frutti di mare contengono colesterolo nella loro composizione. Tuttavia, la presenza di colesterolo nei frutti di mare non dev’essere motivo di preoccupazione.

Fino ad alcuni anni fa, si consigliava di limitare l’assunzione di questi alimenti, in quanto si credeva che potessero modificare i valori sierici delle lipoproteine LDL. Tuttavia, è stato dimostrato che non è così.

In seguito a ciò, le attuali linee guida dietetiche sono molto più permissive riguardo all’assunzione di alimenti grassi. È anzi ampiamente riconosciuto che il consumo di grassi polinsaturi ha effetti benefici sul profilo lipidico.

I piani alimentari prevedono, pertanto, diverse fonti di grassi saturi o alimenti naturalmente ricchi di colesterolo, come i frutti di mare.

Colesterolo e malattie cardiovascolari

Gli ultimi studi scientifici hanno messo in discussione la correlazione tra i livelli di colesterolo totale e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Le probabilità di ateroma, ovvero placche di grasso, sono invece legate all’ossidazione di una piccola porzione del colesterolo LDL, come indicato in un articolo pubblicato su Current Medicinal Chemistry.

Lo scopo degli attuali piani alimentari è dunque quello di prevenire il suddetto processo ossidativo. A tal fine, si concentrano sul consumo di verdure ricche di fitonutrienti con potenziale antiossidante.

Nonostante ciò, la modulazione del profilo lipidico può essere utile per proteggere la salute cardiovascolare. Ciò significa che non è necessario eliminare dalla dieta gli alimenti che contengono colesterolo, come i frutti di mare, bensì moderare il consumo di alcuni gruppi di alimenti.

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Evitare i grassi trans per regolare il colesterolo

Al fine di aumentare il livello di colesterolo buono, HDL, a cui si attribuiscono proprietà cardio-protettive, è essenziale limitare l’assunzione di grassi trans. Tra questi troviamo i cibi ultra-processati, fritti e impanati.

Quando gli oli vegetali vengono sottoposti ad alte temperature, per esempio durante la frittura, si favorisce la creazione di composti infiammatori, dannosi per la salute.

Una loro assunzione regolare non solo è legata a un peggioramento del profilo lipidico, ma anche a un aumento del rischio di sviluppare malattie complesse, come affermato in un articolo pubblicato sulla rivista Cardiology.

Grassi trans nelle patatine fritte.

Il colesterolo nei frutti di mare e alimenti che migliorano il profilo lipidico

Così come alcuni cibi possono peggiorare la salute cardiovascolare e il profilo lipidico, altri migliorano entrambi i parametri.

Ne sono un esempio gli acidi grassi omega 3, responsabili della riduzione dell’infiammazione sistemica. Queste sostanze nutritive si trovano soprattutto nel pesce azzurro e nella frutta secca. Si raccomanda una loro assunzione regolare per godere di un buono stato di salute.

Oltre a ciò, come già accennato, è essenziale un consumo regolare di alimenti ricchi di antiossidanti. Queste sostanze sono molto importanti per la salute, in quanto hanno un ruolo rilevante nella prevenzione dell’ossidazione della lipoproteina LDL. Per esempio, i frutti di bosco come i mirtilli sono ricchi di antiossidanti.

Dieta con pesce azzurro.

Colesterolo nei frutti di mare: c’è da preoccuparsi?

Il colesterolo presente in alcuni alimenti non è così preoccupante quando si desidera ridurre il rischio cardiovascolare e modulare il profilo lipidico. Per questo motivo, sia le uova sia i frutti di mare, cibi naturalmente ricchi di colesterolo,  sono alimenti ammessi come parte di una dieta sana.

Se però esiste una propensione a sviluppare malattie legate all’acido urico, è bene prestare attenzione al consumo dei frutti di mare.

In condizioni normali, però, i frutti di mare sono considerati alimenti sani e fonte di proteine di alta qualità. Questa caratteristica li rende necessari sia per chi conduce uno stile di vita sedentario sia per gli sportivi.

Una dieta sana per migliorare il profilo lipidico

Sebbene sia stata messa in dubbio la relazione tra il colesterolo e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, è in ogni caso importante migliorare il più possibile il profilo lipidico. A tal fine, bisogna garantire l’apporto di alimenti ricchi di antiossidanti e di prodotti a carattere antinfiammatorio, ricchi di acidi grassi omega 3.

Ridurre l’assunzione di prodotti ultra-processati è una buon opzione. Per quanto riguarda i cibi freschi, questi dovrebbero essere i protagonisti indiscussi della dieta.

I frutti di mare, assieme ad altri prodotti animali, possono far parte della dieta regolare, poiché sono catalogati come alimenti sani. Il loro naturale contenuto di colesterolo non dev’essere motivo di preoccupazione per la salute cardiovascolare.


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