I bambini passano gran parte della loro giornata a scuola. Una comunicazione di buon livello, realizzata anche in fase di colloquio con gli insegnanti, è fondamentale per accompagnare e rafforzare l’apprendimento scolastico e sapere se stanno bene nel senso ampio della parola.
In aula il bambino non solo impara, socializza, fa amicizia, ha i primi successi o i primi problemi che lo mettono di fronte alle proprie emozioni.
I piccoli saranno la prima fonte di queste informazioni, ma è evidente che sarà necessario conoscere anche il punto di vista dei maestri, con cui trascorrono buona parte della loro vita quotidiana. A tal proposito, è importante tenere a mente alcune domande da porre durante il colloquio con gli insegnanti.
Colloquio con gli insegnanti e domande da fare
L’educazione dei bambini comincia a casa e continua a scuola. Un genitore può fare molto per aiutare il bambino nel processo di apprendimento scolastico.
Per questo motivo, vi suggeriamo le seguenti domande da rivolgere a maestri e professori. Vi permetteranno di conoscere tanto la resa scolastica quanto la relazione del bambino con l’ambiente scolastico.
1. Com’è il rendimento scolastico di mio figlio?
La prima cosa da chiedere in sede di colloquio con gli insegnanti è quanto si impegnano i nostri figli in classe. Il giudizio, tuttavia, va oltre il voto sul registro o il risultato di un compito in classe.
È importante sapere se si concentrato sulle attività proposte, se mostra interesse e se termina in tempo i compiti assegnati.
Lo sapevate? Dare l’esempio è il miglior modo per educare
2. Quale metodo di lavoro viene usato in classe?
Questa domanda dovremmo farcela ben prima del colloquio con gli insegnanti. Già durante la scelta dell’istituto scolastico dovremmo sapere quale metodo di lavoro viene adottato in classe. Certamente la risposta degli insegnanti riguarderà la linea pedagogica e i principi educativi.
È importante, ad esempio, sapere se ci saranno compiti da fare a casa o se la linea è svolgerli all’interno della scuola. Oppure se è una scuola aperta o si lavora a progetto.
Naturalmente dovrete essere d’accordo con la filosofia della scuola. Non ha alcun senso non approvare la metodologia di lavoro adottata per poi rinforzare a casa l’apprendimento dei bambini con una metodologia opposta. Il risultato potrebbe confonderli.
3. Come posso aiutare mio figlio quando è a casa?
Il processo di apprendimento può essere rafforzato e migliorato a casa. Per questo, è importante ricordare che il ruolo dei genitori è quello di risolvere i dubbi e controllare che il bambino faccia i compiti. In nessun caso si dovranno fare i compiti al suo posto o, al contrario, sovraccaricarlo con compiti extra.
Quando i genitori partecipano al processo di apprendimento scolastico del bambino, è importante tenere in considerazione i seguenti fattori:
- Concordare un piano di studio con gli insegnanti.
- Assicurarsi che il bambino possa studiare o fare i compiti in un ambiente tranquillo.
- Controllare che il bambino sia sufficientemente riposato quando studia o fa i compiti.
- Vietati scontri o punizioni durante le ore dedite allo studio.
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4. Come incoraggiate lo sforzo del bambino?
Durante il colloquio con gli insegnanti chiedete come viene premiato lo sforzo degli studenti. Di nuovo, si tratta di vedere al di là dei voti scolastici. Verificate se in classe, o in generale nell’istituto, esiste una forma di riconoscimento agli studenti che si distinguono per il loro impegno.
È bene anche sapere come vengono motivati gli studenti a impegnarsi: ogni quanto si cambia ambiente di apprendimento, se i bambini hanno l’opportunità di esprimersi e proporre, con quale frequenza possono alzarsi dalla sedia, etc.
5. Come si comporta mio figlio in aula?
Comportarsi bene riguarda il rispetto verso gli insegnanti e i compagni di classe, delle regole della scuola, il modo di rapportarsi agli altri. Se il bambino si comporta male, i maestri ve lo diranno subito.
Ma anche se non ricevete note o lamentele, è sempre meglio fare questa domanda con frequenza agli insegnanti dei vostri figli. È importante, anche per voi, sapere se sono rispettosi, gentili e amichevoli.
6. Come interagisce con i compagni di classe?
La scuola è lo spazio in cui il bambino instaura le sue prime amicizie e ha i primi contatti. Sapere come si relaziona con i coetanei significa occuparsi del suo benessere.
Gli insegnanti devono informarvi se i vostri figli socializzano e giocano con i compagni durante la ricreazione, se sono capaci di lavorare in gruppo, come si comportano quando si trovano con il loro gruppo di amici, etc.
7. Che sistema di punizione viene adottato quando un allievo si comporta male?
Questa domanda è fondamentale. È necessario sapere se i maestri sono favorevoli o contrari alle punizioni, quali misure adottano quando il comportamento dei bambini è problematico.
Il bullismo è un problema in crescita, in tutto il mondo. È importante capire quali sono le procedure adottate dalla scuola in questi casi, sia che il bambino si riveli vittima sia molestatore.
8. Come posso aiutare?
Avviene con frequenza che i genitori affidino il bambino alla scuola, senza collaborare in nessun modo. Si limitano a leggere il diario o andare al colloquio con gli insegnanti quando vengono chiamati.
Può essere una buona idea, invece, offrirsi per aiutare in occasione di eventi scolastici o qualunque attività richieda la partecipazione dei genitori.
L’educazione è un lavoro congiunto. Il vostro sostegno alla piccola comunità rappresentata dalla scuola gioverà al benessere dei vostri figli.
Bibliografia
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- Ballesteros-Moscosio, Miguel Ángel. (2017).Padres y madres sobreprotectores: el reto de la escuela y los docentes. https://www.researchgate.net/publication/337244477_Padres_y_madres_sobreprotectores_el_reto_de_la_escuela_y_los_docentes