L’industria della bellezza è costantemente alla ricerca di alternative per frenare l’impatto che le sue attività hanno sull’inquinamento del pianeta. Tra queste iniziative ci sono i cosmetici upcycled.
La tendenza è orientata alla sostenibilità, basata sulla creazione di prodotti utilizzando ingredienti naturali come materia prima o sottoprodotti ottenuti in modo responsabile.
Così, l’ecologia si fa strada nell’area della cura personale, con diversi marchi aggiunti al “riciclaggio creativo” e incoraggiando gli utenti ad aderire a queste alternative.
Obiettivi dei cosmetici upcycled
I cosmetici upcycled sono altrettanto efficaci di quelli convenzionali. La differenza sta nel metodo di produzione. Questa meccanica innovativa consiste nel recuperare rifiuti e materiali affinché abbiano una seconda vita.
Il principale fornitore di ingredienti è l’industria alimentare. Lo scopo è quello di ottenere i beni cosmetici generati in tali processi, che venivano sprecati perché ritenuti inutili.
Con la tecnica è possibile proporre nuove sostanze, il cui valore aggiunto è la tutela dell’ambiente. La modalità upcycled è ben accettata, considerando che i residui di cibo hanno innumerevoli ingredienti lusinghieri nella cura della pelle.
I cosmetici upcycled comprendono la seguente varietà:
Marchi come Natana ®, Symrise ® e Keracol Limited ® sfruttano il riciclo creativo.
La responsabilità ambientale si estende a diversi settori. Tra questi, bellezza e cura della persona.
Ingredienti utili nei cosmetici upcycled
Chi non ha ancora provato i cosmetici upcycled dubita della capacità di questi prodotti, ma i principi attivi utilizzati rispettano gli stessi standard di qualità dei marchi convenzionali. Tra gli ingredienti di cui si avvalgono spicca l’amido di riso, ideale per fare le polveri.
L’olio e le proteine del salmone che non vengono venduti servono a rivitalizzare le cellule della pelle. Alcuni coloranti organici sono realizzati con polpa di ribes nero.
I fondi di caffè funzionano come scrub o si mescolano nella produzione di creme per il contorno occhi. Si tratta di sostanze antiossidanti e protettive contro i raggi ultravioletti (UV). Altri benefici si ottengono in derivati e concentrati di diversi alimenti.
I polifenoli ottenuti dagli scarti dell’olio d’oliva proteggono la pelle dai danni ossidativi e favoriscono la produzione di collagene.
Rambutan
Il frutto di questo albero è legato alla sintesi del collagene e alla levigatura delle rughe. Gli viene attribuita anche la capacità di rafforzare la pelle per trattenere l’acqua.
Sottoprodotti dell’avocado
Le creme che aiutano a sbiadire le occhiaie e minimizzare la comparsa delle borse sotto gli occhi possono contenere polifenoli derivati dall’avocado.
Radici di vetiver
Questi ceppi sono generalmente utilizzati nella creazione di fragranze per profumi. Dopo questo lavoro è possibile riciclarli ed estrarre da essi principi attivi idratanti e antietà.
Uva
Alla fine della vinificazione rimangono la polpa dell’uva, la buccia del frutto e i semi. Tutto si trasforma in post-biotici che si prendono cura del derma dallo stress ossidativo.
Noccioli di albicocca
I noccioli di albicocca sono utili per la creazione di scrub e detergenti solidi per il viso. Il procedimento consiste nel frantumarli fino a farli diventare granuli e unirli al resto dei componenti.
Succhi e bucce di arancia e limone
Il succo e il guscio di questi frutti a volte finivano nella spazzatura. Ora c’è chi ne estrae le proprietà antimicrobiche per creare conservanti naturali. Allo stesso modo, sono potenti fonti di flavonoidi e vitamina E.
Impatto dei cosmetici upcycled nel settore della bellezza
Il programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (ONU) mira a ottenere un divieto globale delle microsfere nei prodotti per la cura personale e nei cosmetici entro il 2022. Questi piccoli pezzi di plastica presenti negli scrub e nel dentifricio, ad esempio, finiscono per sporcare gli oceani e danneggiare la vita marina.
L’ONU sottolinea che queste microplastiche spesso trasportano tossine, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la salute umana. Attraverso l’ upcycling si crea consapevolezza aziendale e sociale, affidandosi a cosmetici naturali ed ecologici.
Un’analisi della società di consulenza Grand View Researchrivela che entro il 2030 il mercato globale dei prodotti biologici per la cura della persona dovrebbe raggiungere i 42,19 miliardi di dollari. L’azienda sottolinea che cosmetici di questo tipo stanno guadagnando terreno tra un numero crescente di consumatori attaccati all’etica della conservazione.
La moda circolare è un altro movimento che, insieme ai cosmetici upcycled, contrasta gli effetti della moda sull’ambiente.
Perché preferire i cosmetici upcycled?
Il modo innovativo con cui l’industria della bellezza recupera alcuni rifiuti alimentari a proprio favore, implica un duro lavoro per garantire cosmetici di altissima qualità. I produttori dispongono di attrezzature e tecnologie specializzate per la selezione e la protezione di materie prime fresche e prive di germi, riducendo il margine di reazioni avverse.
Come spiega il bollettino del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, il motivo principale per ricorrere ai cosmetici biologici è la salute. Infatti, questo tipo di sostanze non sono dannose per chi soffre di sensibilità cutanea.
In ogni caso è sempre opportuno consultare un dermatologo.
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