Il dolore addominale in gravidanza è fonte di grande preoccupazione per molte future mamme e, di fatto, uno dei principali motivi di visita ginecologica. Vediamo quali possono essere le cause di questo malessere, come calmarlo e quando è invece necessario andare in ospedale.
Dolore addominale in gravidanza
Il “mal di pancia” in gravidanza è un fenomeno piuttosto comune e dovuto ai cambiamenti a cui va incontro il corpo femminile. Non rappresenta, in genere, un pericolo per il bambino o per la mamma.
Si tratta per lo più di episodi che derivano dalla crescita del feto e che, in molti casi, si risolvono facilmente. Tra le cause più semplici troviamo:
1. Un accumulo di gas
L’aumento dei livelli di progesterone tende a produrre il rilassamento dei muscoli e una digestione più lenta. La conseguenza può essere un accumulo di gas intestinali.
A partire dal terzo trimestre, inoltre, il feto comincia a essere abbastanza grande da esercitare una pressione sullo stomaco e ostacolare la digestione. Per questo motivo negli ultimi mesi di gestazione si può facilmente soffrire di acidità o indigestione.
Anche la stitichezza è causa di flatulenza e questa, a sua volta, può scatenare delle coliche. Un accumulo di feci, difficile da smaltire, rende al tempo stesso difficoltosa l’eliminazione dei gas con conseguente senso di malessere.
Leggete anche: Combattere la stitichezza con la frutta
2. Dolore proveniente dal legamento rotondo
Il legamento rotondo collega l’utero all’inguine. Poiché l’utero si allunga per poter accogliere il bambino, è possibile avvertire una serie di disagi che vanno da fitte acute e improvvisea al dolore persistente e sordo.
Il dolore al legamento rotondo è tipico del secondo trimestre e di solito si irradia alle anche e all’addome. Può essere innescato da cambiamenti di postura, tosse o persino da una risata.
3. Contrazioni di Braxton Hicks
Le famose contrazioni di Braxton Hicks, chiamate anche false doglie, fanno spesso la loro comparsa nella seconda metà della gravidanza. Sebbene siano fastidiose, non sono pericolose per la madre o per il bambino: è il corpo che si prepara lentamente al parto.
4. Altri problemi
Altri problemi digestivi, la sensibilità a un determinato alimento, le infezioni del tratto urinario, i calcoli renali o l’influenza intestinale possono causare un temporaneo dolore all’addome.
Come calmare il dolore addominale in gravidanza
Le cause del dolore addominale in gravidanza finora descritte non sono gravi e non minacciano la salute della madre e del bambino. Ecco alcuni consigli per calmare il disagio:
- Evitare i pasti abbondanti: mangiare troppo costringe lo stomaco a un superlavoro. Meglio consumare più pasti lungo la giornata, ma leggeri.
- Mangiare con calma: masticare velocemente fa entrare più aria nello stomaco, generando flatulenza.
- No agli alimenti che producono gas come il cavolfiore o i broccoli. Meglio rinunciarvi per qualche tempo.
- Fare attenzione ai bruschi cambiamenti di posizione per ridurre al minimo il dolore al legamento rotondo ed evitare di innescare le contrazioni di Braxton Hicks.
- Bere liquidi a sufficienza per prevenire la stitichezza e la disidratazione.
- Riposo e relax: può essere quello che ci vuole per calmare il dolore.
Quando andare in ospedale in caso di dolore addominale in gravidanza?
Sebbene nella maggior parte dei casi il dolore addominale sia legato a una causa non grave, in alcune situazioni è bene recarsi dal medico il prima possibile.
1. Gravidanza ectopica
Se avvertite un dolore addominale all’inizio della gravidanza, intenso o lieve, accompagnato da sanguinamento vaginale, non esitate a consultare il medico. La gravidanza ectopica si produce quando la fecondazione dell’ovulo avviene fuori dall’utero e rappresenta un rischio per la vita della donna se non trattata per tempo.
2. Aborto spontaneo
Un forte dolore all’addome tra la tredicesima e ventesima settimana può annunciare un aborto spontaneo. Il feto, per motivi che possono essere diversi, smette di svilupparsi e il corpo lo espelle sotto forma di emorragia.
In questo caso è importante recarsi subito dal medico per evitare di mettere a repentaglio la salute ed eventuali gravidanze future.
Leggete anche: Tipi di aborto che dovreste conoscere
3. Distacco della placenta
La placenta ha il compito di fornire ossigeno e cibo al bambino attraverso il cordone ombelicale. Quando si verifica un distacco placentare, o abruptio placentae, questa si separa in modo parziale o totale dalla parete uterina. Ciò rende più difficile il passaggio al feto di ossigeno e dei nutrienti necessari al suo sviluppo.
Un dolore addominale improvviso e costante accompagnato da malessere generale può essere un sintomo di distacco della placenta. A volte è anche presente il sanguinamento vaginale ma in altri casi, invece, il sangue resta intrappolato tra le pareti della placenta senza fuoriuscire.
La prevalenza di distacco placentare e di circa 1 gravidanza su 100. Ai primi sospetti, consultate il medico. Questa condizione può portare a un parto prematuro o alla morte del feto nei casi più gravi.
4. Preeclampsia
Si verifica a causa di un ridotto afflusso di sangue alla placenta. I sintomi includono la ritenzione idrica, presenza di proteine nelle urine, pressione alta e dolore nella parte superiore destra dell’addome. Una preeclampsia non trattata comporta un grave rischio per la madre e il bambino.
5. Dolore addominale in gravidanza: appendicite
L’appendicite si manifesta in genere con dolore nella parte inferiore destra dell’addome, nausea, inappetenza e vomito. In alcuni casi porta anche febbre e diarrea. Un intervento tempestivo è essenziale per la salute della madre e del feto.
6. Contrazioni del parto
Il bambino sta per nascere! Queste contrazioni partono dalla schiena e si irradiano verso l’addome inferiore. Con il passare delle ore, le contrazioni aumentano di intensità e durata e diventano più frequenti.
Il dolore addominale in gravidanza non è, in genere, sintomo di una grave condizione. In caso di qualunque dubbio, se vi sentite senza forze o se avete la febbre, consultate il medico.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Sibai, B. M. (2015). Preeclampsia. In Protocols for High-Risk Pregnancies: An Evidence-Based Approach: Sixth Edition. https://doi.org/10.1002/9781119001256.ch39
- MedlinePlus. Desprendimiento de placenta. https://medlineplus.gov/spanish/ency/patientinstructions/000605.htm
- Aborto espontaneo. (2011). Progresos de Obstetricia y Ginecologia. https://doi.org/10.1016/j.pog.2010.10.008
- Korby, J. (2014). Desprendimiento prematuro de la placenta. Nursing (Ed. Española). https://doi.org/10.1016/s0212-5382(04)71737-9
- Cl, N. (2005). El Parto. American Journal of Obstetrics and Gynecology.
- Quirós, G., Piedra, R., Bolívar, M., & Solano, N. (2016). Parto Pretérmino. Revista Clínica de La Escuela de Medicina UCR-HSJD. https://doi.org/2215-2741