Gli infortuni che hanno lasciato famosi calciatori fuori dai Mondiali

A volte, il destino gioca un brutto scherzo ai calciatori professionisti. Quando si avvicina un evento importante, le attenzioni devono moltiplicarsi per evitare gli infortuni.
Gli infortuni che hanno lasciato famosi calciatori fuori dai Mondiali

Ultimo aggiornamento: 27 aprile, 2022

Giocare in una Coppa del Mondo è il sogno della maggior parte dei calciatori professionisti. Per realizzarlo, la squadra deve qualificarsi per la competizione, cosa che non sempre accade; ancora più frustrante, però, è quando sono gli infortuni a lasciare i calciatori fuori dai Mondiali.

Quando mancano mesi o settimane prima del Mondiale -competizione che cade ogni 4 anni – le aspettative di chi ama questo sport crescono. E, aumentano anche l’ansia e il nervosismo.

5 infortuni che hanno lasciato famosi calciatori fuori dai Mondiali

Pur essendo stati scelte dall’allenatore, molte grandi figure del calcio hanno saltato la massima competizione a causa di infortuni di vario genere. Vediamo alcune assenze eccellenti ai Mondiali.

1. Radamel Falcao si strappò i legamenti nel 2014

L’attaccante Radamel Falcao García viveva quell’anno uno dei suoi momenti professionali migliori. Era una figura indiscussa del Monaco, con cui aveva segnato 11 gol in 19 partite nei suoi primi 6 mesi al club.

Tuttavia, il 22 gennaio di quell’anno subì un infortunio al ginocchio sinistro, più precisamente al legamento crociato anteriore, che richiese 6 mesi di riabilitazione post-chirurgica. Da quel momento si sapeva già che avrebbe saltato i Mondiali 2014 in Brasile.

La rottura del legamento crociato è una delle lesioni più gravi al ginocchio. Di solito è causato da un allungamento troppo pronunciato della struttura che non è in grado di resistere. Nel caso del colombiano, si verificò dopo un forte contrasto con un difensore rivale durante una partita di coppa.

Radamel Falcao.
Radamel Falcao non partecipò ai mondiali 2014 a causa di un infortunio al ginocchio.

2. L’infortunio di Roberto Ayala nel 2002

Il difensore Roberto Fabián Ayala, passato dal Parma, Napoli e Milan nel 2002 era capitano e punto di riferimento della squadra argentina che era approdata al Campionato mondiale Corea-Giappone. Tutto l’ottimismo che circondava la squadra crollò in poco tempo. E non solo per l’eliminazione della squadra nella prima fase del torneo.

Ayala subì uno strappo al tendine del ginocchio sinistro, durante il riscaldamento prima della partita contro la Nigeria. Lo stesso ginocchio che si era lesionato nel marzo dello stesso anno.

Lo strappo è una rottura muscolare che si verifica a causa di una contrazione troppo intensa o improvvisa. Inoltre, è possibile che si manifesti a fronte di sforzi ripetuti o prolungati in un muscolo già stremato, per mancanza di riscaldamento o idratazione insufficiente.

Poiché il recupero di Ayala avrebbe richiesto almeno 2 settimane, l’allenatore Marcelo Bielsa decise di non contare su di lui per le prime tre partite. Avrebbe quindi potuto giocare nelle fasi successive, se l’Argentina non fosse stata eliminata.

3. La rottura del tendine di Santiago Cañizares nel 2002

La rottura del tendine del portiere spagnolo, simbolo della squadra valenciana, è un caso eclatante se parliamo di calciatori fuori dai Mondiali. In questo caso, a fermare il portiere non fu uno strappo muscolari o una frattura in campo. Nemmeno durante l’allenamento.

La sua assenza dal torneo del 2002 fu causata da un incidente domestico, durante il ritiro della squadra a Jerez.

Causa dell’infortunio, una bottiglia di acqua di colonia che gli si ruppe sul piede, provocando una grave lesione del tendine. Il calciatore, con uno sfortunato riflesso, cercò di attutire l’impatto della boccetta con il piede, che invece si ruppe provocandogli un taglio profondo.

4. Legamento stirato per Pep Guardiola nel 2002

Come si può vedere, il mondiale disputato in Asia vide molte assenze di giocatori famosi che si infortunarono quell’anno. Josep Guardiola, altro punto di riferimento per la nazionale spagnola dell’epoca, è tra questi.

Come nel caso di Falcao, il centrocampista riportò un infortunio al legamento, anche se non si trattò di una rottura, ma di uno stiramento del legamento collaterale interno del ginocchio destro.

Allora Guardiola giocava per il Brescia. A fine aprile, durante una partita contro la Juventus, lo spagnolo subì un infortunio che lo tenne fuori dal campo fino a luglio. Pertanto, sfumò la partecipazione alla Coppa del Mondo Corea-Giappone.

A differenza di un legamento strappato, lo stiramento allunga il tessuto oltre le sue capacità, ma non lo rompe. Di solito si verifica in caso di trauma o quando si chiede all’articolazione di eseguire un movimento per il quale non è allenata, come una torsione eccessiva del ginocchio.

5. Problemi alla schiena di Franck Ribery nel 2014

Gli infortuni alla parte inferiore del corpo non sono gli unici a complicare la vita ai calciatori. Lo sa bene Franck Ribery, centrocampista della nazionale francese, che non ha potuto presenziare all’evento sul suolo brasiliano a causa di ripetuti problemi alla schiena.

Questi inconvenienti avevano perseguitato l’attaccante del Bayern Monaco fin dai mesi precedenti e, di fatto, gli avevano impedito di giocare diverse amichevoli con la sua squadra. Alla fine il mal di schiena non si è fermato e Ribery non ha potuto disputare il Mondiale con la sua squadra.

Sergio Ramos in Qatar 2022?

Nonostante manchino ancora diversi mesi prima del Mondiale in Qatar, il difensore spagnolo Sergio Ramos non sta vivendo un bel momento dal punto di vista fisico. Dal suo arrivo al PSG nel 2021, la sua partecipazione è stata piuttosto scarsa per infortuni vari, come strappi muscolari del bicipite femorale e del polpaccio e un’operazione al menisco sinistro.

Il recupero sta costando molto all’ex Real Madrid, che approderebbe al Mondiale con più di 36 anni. A questi problemi si potrebbe aggiungere anche l’inattività, dal momento che ha giocato a malapena una manciata di partite durante la stagione.

Sergio Ramos in dubbio per il Mondiale.
Se Sergio Ramos non si riprenderà bene, non potrà competere in Qatar 2022.

Infortunarsi, la paura più grande prima dei Mondiali

La Coppa del Mondo è una realtà che non può essere vissuta o giocata con la paura. Sicuramente la maggior parte dei calciatori dimentica tutto quando entra in campo e non si risparmia per paura di possibili infortuni. L’istinto di superamento e la competitività prevalgono.

Ma è anche vero che la corsa ai Mondiali è un momento di incertezza e stress. Un po’ anche per noi tifosi che temiamo queste notizie e vorremmo che tutti potessero esibirsi ai Mondiali. La storia invece ci racconta di assenze che si sono fatte notare.

All’elenco potremmo aggiungere molti altri nomi eccellenti di epoche passate, come Alfredo Di Stefano, Marco Van Basten, Roberto Baggio, Romário, Robert Pires, Daniel Passarella e Marco Reus. Quest’ultimo (nella foto di copertina) non ha alzato la coppa nel 2014 a causa di un infortunio alla caviglia.


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