Gli ipnotici o farmaci per addormentarsi

Così come le benzodiazepine, anche gli antidepressivi alterano la fase REM del sonno, ma lo fanno tramite un diverso meccanismo di azione. In questo caso, l'effetto sedativo è giustificato dalle azioni anticolinergiche, così come dal miglioramento della neurotrasmissione aminergica. Per saperne di più, non perdetevi questo articolo.
Gli ipnotici o farmaci per addormentarsi

Ultimo aggiornamento: 19 novembre, 2020

Oggigiorno, a causa dello stile di vita che si conduce nei Paesi industrializzati, molte persone hanno difficoltà ad addormentarsi e hanno bisogno di farmaci per prendere sonno. Gli ipnotici sono tra questi.

C’è una grande richiesta di questi farmaci -conosciuti anche come farmaci ipnotici- da parte dei consumatori. Eppure bisogna fare attenzione a non abusarne, visto che possono avere effetti negativi sulla salute. In questo articolo affronteremo i diversi disturbi legati al sonno, così come passeremo in rassegna il ventaglio di farmaci contro l’insonnia disponibili sul mercato.

Cos’è l’insonnia? E cosa sono gli ipnotici?

Problemi di insonnia

Questa patologia così diffusa nei Paesi industrializzati è un disturbo del sonno che consiste nel fatto che il paziente si mostra incapace di prendere sonno o di mantenere lo stato di sonno, oppure di dormire abbastanza o di godere di un sonno di qualità che gli permetta di recuperare le energie e il normale stato di veglia.

I risultati evidenziati da diversi studi su questa malattia suggeriscono che alla base della stessa ci sia un altro disturbo nascosto, che va oltre. Questo aspetto è importante per poter poi decidere il trattamento della patologia che ha scatenato questo disturbo del sonno.

D’altra parte, l’insonnia è classificabile a seconda della durata e della natura della stessa. Per quanto riguarda il primo aspetto, viene classificata in:

  • Transitoria: se dura meno di 7 giorni, come succede ad alcune donne nel periodo pre-mestruale.
  • Breve durata: è quella con una durata variabile da una a 3 settimane.
  • Cronica: colpisce le persone che soffrono di questo problema da almeno 3 settimane.

Per quanto riguarda la sua natura, l’insonnia viene classificata in diverse tipologie:

  • Conciliazione: se il paziente fatica a prendere sonno.
  • Mantenimento: se fatica a rimanere addormentato/a.
  • Risveglio precoce.
  • Globale.

Farmaci per addormentarsi e per migliorare la qualità del sonno: gli ipnotici

Questi farmaci sono sostanze psicotropiche psicoattive che favoriscono la comparsa del sonno, causando sonnolenza. Sono 6 le terapie a base di ipnotici per curare l’insonnia. Si inizia dalla prima e man mano si procede con la successiva se la precedente non sortisce alcun effetto.

Terapia 1: sostanze naturali

Le sostanze naturali per combattere questo disturbo del sonno sono un’opzione ampiamente diffusa. Nello specifico, quelle più utilizzate sono la valeriana, il tiglio, la passiflora e gli oppioidi. Alcuni individui fanno ricorso anche ad altre terapie, come quelle omeopatiche e i prodotti naturali.

Terapia 2: farmaci non benzodiazepinici per prendere sonno

Gli ipnotici contro l'insonnia

Questo tipo di farmaci ipnotici sono agonisti selettivi dei recettori di GABA, il neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale per eccellenza. Alcuni di questi sono lo zolpidem, lo zoplicone e l’eszoplicone.

Al momento attuale stanno dando risultati positivi sia in termini di efficacia che di tolleranza. Per questo motivo, iniziano a essere ipnotici di prima scelta, soprattutto nei casi di insonnia acuta; nel caso di quella cronica non hanno particolare efficacia.

Terapia 3: farmaci benzodiazepinici per dormire

Le benzodiazepine sono un altro tipo di farmaci per prendere sonno, particolarmente utilizzati nel trattamento dell’insonnia. Al contrario di quelli precedenti, questi non sono selettivi del complesso GABA.

Hanno sostituito altri farmaci (i barbiturici) come gli ipnotici di prima scelta. E, nonostante la loro particolare efficacia, alterano la struttura naturale del sonno inficiando la fase REM e provocando significativi effetti collaterali.

Questo gruppo terapeutico provoca anche tolleranza e dipendenza, per cui l’impiego deve essere supervisionato e i pazienti vanno messi al corrente di tutte le informazioni necessarie.

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Terapia 4: antidepressivi dall’effetto sedativo

Da diverso tempo, in caso di disturbi del sonno, vengono somministrati alcuni farmaci antidepressivi come:

  • Mirtazapina.
  • Trazodone.
  • Amitriptilina.

Come nel caso delle benzodiazepine, anche questi farmaci alterano il normale ritmo della fase REM, ma lo fanno con meccanismi d’azione di diversa natura. In questo caso, l’effetto soporifero è giustificato dall’azione degli anticolinergici, così come dal miglioramento della neurotrasmissione aminergica.

Molto spesso, quando un paziente soffre di insonnia grave, le benzodiazepine non sono sufficienti ed è necessario prevedere anche questi farmaci come trattamento coadiuvante.

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Terapia 5. neurolettici impiegati come farmaci per l’insonnia

Farmaci per dormire

Quando tutti i farmaci precedenti non danno gli effetti sperati, l’uso di antipsicotici o di neurolettici può funzionare. Tra i più diffusi per questo disturbo troviamo:

  • Aloperidolo.
  • Quetiapina.
  • Clozapina.

In genere vengono somministrati a pazienti in età avanzata, in delirium, affetti da manie e con insonnia e psicotici.

Dobbiamo dire che l’ultima terapia, la numero 6, è caratterizzata da altri farmaci, come gli antistaminici, la melatonina o la gabapentin, che solitamente vengono impiegati nei casi di insonnia di tipo lieve, come quella causata dal jet-lag quando si viaggia da o verso Paesi con un diverso fuso orario.

Gli ipnotici: conclusioni

Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione un ampio ventaglio di farmaci per dormire, in grado di aiutarci a combattere i periodi di insonnia. Rivolgetevi al vostro medico per sapere quale è il più indicato nel vostro caso e seguite sempre i suoi consigli.


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