Immunonutrizione: definizione e benefici per la salute

Ci sono prove che indicano una relazione tra nutrizione e immunità. Per quanto riguarda alcuni integratori, sono ancora necessari ulteriori studi. Cosa dovremmo sapere al riguardo?
Immunonutrizione: definizione e benefici per la salute
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

L’immunonutrizione è la scienza che studia la relazione tra i nutrienti contenuti nel cibo e la risposta immunitaria del corpo. Il suo principale obiettivo consiste nel conoscere i marcatori immunologici associati allo stato nutrizionale. Mira a sviluppare un modello su come le sostanze presenti negli alimenti influenzino la risposta immunitaria dell’organismo contro virus, batteri, tossine.

Immunonutrizione: alcuni nutrienti stimolano il sistema immunitario

Alcune sostanze hanno la proprietà di potenziare le funzioni del sistema immunitario, o quantomeno di stabilire con esso una serie di interazioni. Vediamo di seguito i nutrienti che stimolano il sistema immunitario, secondo le prove che abbiamo a disposizione.

Glutammina

Pillole di glutammina.
Gli integratori di glutammina beneficiano il tratto digestivo.

Il primo esempio è la glutammina, un amminoacido non essenziale che svolge funzioni legate alla protezione dell’apparato digerente. Secondo recenti studi, gli integratori a base di questa sostanza migliorano la mucosa intestinale e riducono le tempistiche di degenza ospedaliera per i pazienti che hanno subito un trapianto di midollo osseo.

Arginina

L’arginina è un altro amminoacido in grado di migliorare la funzione immunitaria, soprattutto a livello cellulare, e di accelerare la guarigione delle ferite. Tuttavia, gli studi realizzati finora indicano che gli integratori a base di questa sostanza potrebbero ridurre l’efficacia della risposta infiammatoria. Per questo motivo sono necessari ulteriori studi per garantirne l’efficacia.

Acidi grassi Omega-3

Gli acidi grassi Omega-3 regolano la sintesi degli eicosanoidi che, a loro volta, agiscono da mediatori della risposta immunitaria. Inoltre, hanno un importante effetto protettivo che serve a contrastare l’azione infiammatoria degli omega 6, presente nei cibi processati.

Studi scientifici sottolineano l’importanza di mantenere equilibrato l’apporto di entrambi i nutrienti per non rischiare un’infiammazione.

Come favorire l’assunzione di questi nutrienti?

Per ottimizzare la risposta immunitaria, è consigliabile assumere quotidianamente un apporto proteico di qualità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda alle persone sedentarie di ingerire almeno 0,8 g di proteine ​​per kg di peso corporeo. Queste raccomandazioni aumentano nel caso degli atleti.

Inoltre, è necessario tenere in considerazione che il 50% dell’apporto proteico deve essere di origine animale per garantire l’assunzione di tutti gli amminoacidi essenziali nella loro corretta proporzione.

A questo proposito, dovremmo dare la priorità al pesce rispetto alla carne. In questo modo, mangiando regolarmente il pesce azzurro, è più probabile che si raggiungano le raccomandazioni di consumo di omega 3.

Possiamo trovare questo nutriente anche negli oli vegetali e nella frutta come l’avocado. Certo, gli oli è meglio consumarli crudi per evitare la formazione di composti tossici che possono danneggiare la nostra salute.

Immunonutrizione o integratori?

Probiotici sulla tavola.
Gli unici integratori che sembrano essere benefici per gran parte della popolazione sono i probiotici. Per quanto riguarda gli altri integratori, sono necessarie ulteriori prove.

In linea di massima, l’integrazione di nutrienti è sconsigliata se non in caso di particolari esigenze, carenze o patologie. Gli effetti a lungo termine dell’assunzione di integratori a base di determinate vitamine, ad esempio, non sono noti con certezza.

Gli unici integratori che sembrano avere effetti benefici su un ampio spettro della popolazione sono i probiotici. Non a caso, queste sostanze sono strettamente correlate alla risposta immunitaria. Sono in corso una serie di indagini al riguardo e non ci vorrà molto per giungere a delle conclusioni definitive.

Salvo questo caso, e quello della vitamina D che per sua natura è carente, si raccomanda di non assumere degli integratori se non strettamente necessario. Un caso a parte sarebbe quello degli atleti, soprattutto quando lo scopo è migliorare la performance sportiva.

Per quanto riguarda le persone sedentarie che vogliono migliorare la risposta immunitaria, si raccomanda di seguire una dieta varia ed equilibrata e di praticare esercizio fisico regolarmente. Tuttavia, l’immunonutrizione è un argomento molto vasto e resta ancora molto da esplorare al riguardo.

Cosa ricordare sulla immunonutrizione?

L’immunonutrizione è una scienza relativamente nuova con molta strada da percorrere davanti a sé. Nonostante ciò, ci sono già alcune scoperte al riguardo, come ad esempio il fatto che alcuni nutrienti hanno la capacità di migliorare e modulare la risposta immunitaria.

Inoltre, vale la pena ricordare il caso dei probiotici, che promette di rivoluzionare questo settore nei prossimi anni. Con una migliore conoscenza del genoma e di quest’area, la tendenza è quella di evolvere verso un’alimentazione personalizzata e individualizzata.

Ad ogni modo, le prove che abbiamo a disposizione oggi ci portano ancora a scommettere su una dieta varia ed equilibrata, che garantisca il giusto contributo di proteine ​​e di acidi grassi omega 3. È importante anche ridurre il consumo di cibi trasformati e pieni di tossine come l’alcol.

Per quanto riguarda gli integratori, finora solo i probiotici hanno dimostrato di essere benefici per la maggior parte della popolazione. Nel caso degli integratori di aminoacidi, invece, è sempre meglio valutare i casi nello specifico.

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