Ipocloridria: cos’è e come si cura?

La ridotta produzione di acido cloridrico nello stomaco è chiamata ipocloridria . Sebbene possa apparire una soluzione per alcuni problemi quali la gastrite, in realtà è una condizione patologica. In questo articolo vi spieghiamo a cosa è dovuta e cosa si può fare per contrastarla.

Uomo con ipocloridria

L’ipocloridria è la ridotta produzione nel corpo di una sostanza chimicamente nota come acido cloridrico. Esso si trova all’interno dello stomaco in un ambiente controllato.

L’acido cloridrico – nella sua formula chimica HCl – svolge una serie di funzioni specifiche nello stomaco. Queste funzioni sono soprattutto di protezione contro gli agenti esterni e relative alla digestione.

Lo stomaco produce acido cloridrico attraverso alcune cellule specializzate dello stomaco, stimolate da una sostanza detta istamina, che a sua volta è stimolata dall’ormone gastrina. Quando l’acido cloridrico è appena sufficiente o eccessivo, lo stomaco avverte l’organismo di non produrre gastrina.

In condizioni normali, se il sistema di autoregolazione funziona, non si verifica né la gastrite né l’ipocloridria. Se la produzione di acido cloridrico diminuisce ben al di sotto dei livelli desiderati, allora si parla di ipocloridria e di acloridria quando non viene prodotto del tutto l’acido. Tra le funzioni dell’acido cloridrico nello stomaco ricordiamo:

  • Denatura le proteine ​​che ingeriamo per poterle elaborare.
  • Partecipa al processo digestivo dei carboidrati.
  • Distrugge i microrganismi dannosi che possono entrare nell’organismo attraverso il cibo.

Sebbene possa apparire come una condizione innocua, l’ipocloridria è associata al tumore allo stomaco. Chi soffre di tale disturbo da lungo tempo è infatti più incline a questa neoplasia.

Cause dell’ipocloridria

Nel tempo sono state identificate diverse cause dell’ipocloridria. Tra queste, le più importanti sono:

  • Stati di stress e ansia: una delle cause principali di ipocloridria. In caso di stress, le cellule possono cessare la produzione di acido cloridrico.
  • Invecchiamento: con il trascorrere degli anni le cellule perdono funzionalità a causa del deterioramento dovuto all’età. Tra la perdita di queste funzioni si riscontra la corretta secrezione ormonale; la gastrina, pertanto, può esserne influenzata. Anche le cellule che producono acido cloridrico invecchiano e rallentano il loro metabolismo. Si stima che tra gli over 60 vi sia una prevalenza del 30% di casi di ipocloridria.
  • Abuso di antiacidi: le persone che soffrono di gastrite ricorrente sono a rischio per l’eccessivo uso di farmaci quali ranitidina o omeprazolo. Questi farmaci bloccano la produzione di acido per alleviare i sintomi della gastrite. Sebbene si ottenga l’effetto desiderato, un loro consumo eccessivo può portare all’ipocloridria.
  • Disturbi ipofisari: quando l’ipofisi funziona in modo improprio, la via di comunicazione ormonale tra gastrina e istamina può risultare alterata.
  • Ipotiroidismo: in quanto patologia che colpisce svariate funzioni corporee, la bassa presenza di ormoni tiroidei influisce anche sull’asse ormonale della gastrina e dell’istamina.
  • Interventi chirurgici gastrici: alcune procedure chirurgiche invasive relative allo stomaco hanno come effetto negativo l’alterazione nella produzione di acido cloridrico. In particolare, gli interventi chirurgici in cui viene resecata parte dell’organo.
Mal di stomaco per ipocloridria
L’ipocloridria altera la digestione del cibo ed è accompagnata da fastidi come gas e gonfiore.

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Sintomi della carenza di acido gastrico

Non è così facile determinare la bassa produzione di acido cloridrico. L’ipocloridria presenta sintomi simili ad altre patologie e può essere confusa con altri disturbi.

Di fronte al sospetto, i medici dispongono di procedure diagnostiche utili a escludere altre malattie. Ad ogni modo, in presenza di ipocloridria si presentano spesso:

  • Disturbi nella digestione delle carni: dopo aver mangiato un po’ di carne, il corpo non la digerisce correttamente o con la velocità dovuta.
  • Anemie: nell’ipocloridria vengono assorbiti meno nutrienti, tra cui il ferro e la vitamina B12, causando potenzialmente problemi di anemia cronica difficili da tenere sotto controllo.
  • Gastroenterite: dato che l’ipocloridria altera la protezione contro i microrganismi esterni, possono manifestarsi diversi episodi di gastroenterite infettiva.
  • Colesterolo alto: l’assenza di acido cloridrico per la promozione della digestione, altera il processo di assorbimento dei grassi, con la conseguente possibilità che vengano immessi nel sangue.
Batteri nello stomaco
L’ipocloridria favorisce l’ingresso di microrganismi patogeni nel sistema digestivo.

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Trattamenti per l’ipocloridria

Se il medico rileva una patologia di base che provoca l’ipocloridria, come ad esempio l’ipotiroidismo, concentrerà il trattamento su tale malattia. Una volta risolto il disturbo di base, i sintomi dovrebbero scomparire.

Al contrario, se l’ipocloridria non ha una causa nota, verranno adottate misure generali. Tali procedure aiutano l’organismo a produrre in modo adeguato l’acido cloridrico. Esse sono:

  • Masticare lentamente: la masticazione avvisa l’organismo che deve iniziare la digestione, pertanto verranno attivati i meccanismi a essa correlati. Quando si mastica, la gastrina -tra gli altri ormoni e sostanze- entra in funzione.
  • Infusi caldi: il consumo di bevande calde dopo pranzo o dopo cena stimola la produzione di acido cloridrico. È un meccanismo naturale da cui trarre vantaggio. Accade invece il contrario con l’acqua fredda, che non è affatto indicata nei casi di ipocloridria in quanto inibisce la produzione di acido gastrico.
  • Sostanze naturali: aceto di mele, miele e sale marino sono sostanze associate alla stimolazione dell’acido cloridrico. Esse, però, vanno intese solo come coadiuvanti nel quadro delle altre misure da adottare in caso di ipocloridria.

In breve

La bassa produzione di acido cloridrico può rappresentare il fattore scatenante di diversi disturbi digestivi. È associata anche all’anemia e ad alti livelli di colesterolo. È dunque opportuno ricevere una diagnosi tempestiva per determinare il trattamento più appropriato in base alla causa.

Bibliografia

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