La resilienza infantile richiede un’analisi approfondita rispetto ai dati attualmente in nostro possesso. Una volta conclusa, verranno elaborate nuove pubblicazioni che permetteranno di comprendere meglio questo fenomeno. Prima di tutto bisogna provare a capire in cosa consiste il concetto di resilienza. Continuate a leggere!
Cos’è la resilienza?
Tradizionalmente la resilienza è stata associata alla capacità di alcuni oggetti di allungarsi per poi tornare alla propria forma originale. Questi oggetti o materiali, dunque, possono restare inalterati nonostante l’esistenza di un agente capace di modificare lo stato e/o la condizione. Quanto appena detto può applicarsi a persone che possono affrontare diverse situazioni molto problematiche riuscendo comunque a non crollare.
La resilienza può essere individuale o collettiva, in quest’ultimo caso è applicabile all’intera società. Esistono diversi studi e pubblicazioni che pongono l’accento sull’importanza della resilienza dinnanzi alle catastrofi. Ecco come entra in gioco l’importanza della resilienza in questi tempi di pandemia da Coronavirus.
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Cosa vuol dire essere resiliente?
Essere resilienti significa disporre di alcune caratteristiche tra le quali si trovano:
- Senso dell’umorismo.
- Elevata autostima.
- Tolleranza alla frustrazione.
- Capacità di sviluppare empatia.
- Flessibilità: è associata all’adattabilità delle persone dinnanzi a possibili situazioni stressanti.
Alcune controversie rispetto alla resilienza mettono in luce il fatto che, oltre a offrire o promuovere nelle persone le capacità di resilienza, è essenziale non perdere di vista le responsabilità. Queste responsabilità coinvolgono sia i singoli individui sia le comunità e le istituzioni.
La resilienza infantile e la pandemia
La Società Italiana di Pediatria ha sottolineato che la resilienza è “un atteggiamento positivo che permette di affrontare le difficoltà, di adattarsi a situazioni che causano stress e di uscire più forti dalle situazioni difficili”.
Al tempo stesso, la Società Italiana di Pediatria, allo scopo di offrire delle linee guida per la crescita e lo sviluppo in età pediatrica, indica la resilienza come un elemento fondamentale. Si tratta di una caratteristica che protegge e aiuta sia i bambini sia intere famiglie a superare situazioni critiche.
La resilienza infantile può rispondere alla domanda sul perché alcuni bambini sembrano capaci di affrontare le situazioni difficili senza accusare il colpo. Altri minori, invece, non non sono in grado di farlo.
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La resilienza è una dote acquisita?
Da diversi decenni vari esperti si sono susseguiti dedicando anni di ricerca al tentativo di individuare quale o quali sono i criteri che permettono di definire una persona come resiliente.
Una volta definiti, è di fondamentale importanza lavorare su queste doti sin da piccoli. In tal modo, come se si trattasse di anticorpi, queste capacità possono rafforzare la risposta dei bambini dinnanzi a situazioni difficili, come nel caso dell’attuale pandemia.
Riflessioni conclusive sulla resilienza infantile
- È fondamentale non farsi incantare da tutto ciò che luccica. Per quanto la resilienza sia una risorsa particolarmente valida, non può essere pensata come la panacea o la soluzione a tutti i problemi.
- In periodi di pandemia, le persone sono sopraffatte da timori, incertezze e dubbi. La resilienza di ciascuno di noi, e in particolare dei bambini, può rappresentare una differenza valida e importante.
- La possibilità di adottare una posizione ottimista che, pur non negando la realtà, si concentri sul lato positivo delle vicende può essere utile.
Bibliografia
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- Fernández Pérez, M. (2020). Sociedad de Psiquiatría Infantil de la Asociación Española de Pediatría.
- de Pediatría, S. A., & Subcomisiones, C. (2017). Guía para el seguimiento del desarrollo infantil en la practica pediatrica. Arch Argent Pediatr, 2.