Libertà e dissolutezza non sono la stessa cosa

La libertà è un diritto benefico per le singole persone e per la società. La dissolutezza è un eccesso che danneggia se stessi e gli altri. Scoprite le principali differenze tra questi due concetti.

Libertà e dissolutezza sono molto diverse: guarda i dettagli.

La libertà è un diritto fondamentale e una condizione insita all’essere umano. In suo nome sono state combattute battaglie, intere nazioni sono scese in piazza e le società si sono trasformate. Ci hanno insegnato che nasciamo tutti liberi e dobbiamo rimanere tali, costi quel che costi. Tuttavia, non dobbiamo confondere la libertà con la dissolutezza; se lo facciamo, possiamo danneggiare sia noi stessi che gli altri.

Forse quando si pensa alla dissolutezza, vengono in mente immagini di edonismo, promiscuità sessuale o uso di sostanze stupefacenti. Tuttavia, non si tratta di azioni concrete, ma del loro background. Infatti, ciò che è considerato libertà in una società (ad esempio, l’omosessualità o il diritto delle donne a vestirsi come vogliono), viene giudicato dissolutezza in un’altra.

Pertanto, può essere difficile distinguere tra questi due concetti, ma farlo è a dir poco necessario. A seconda di ciò che accettiamo, possiamo vivere una vita piena e armoniosa o schiava del vizio, piena di eccessi e per niente equilibrata.

Libertà e dissolutezza: concetti simili?

A prima vista potrebbe sembrare che la libertà e la dissolutezza siano la stessa cosa, con unica differenza il grado di intensità. Cioè, un eccesso della prima la trasforma nella seconda.

Tuttavia, le differenze vanno oltre e non sono solo quantitative, ma anche qualitative. Ma prima di elencarle, definiamo meglio questi due concetti.

La libertà è intesa come il diritto dell’essere umano all’autodeterminazione, ad agire di propria spontanea volontà senza ricevere pressioni o coercizioni esterne. Sulla base di questo principio, ogni persona può scegliere come pensare, come parlare e come agire senza essere condizionato da elementi esterni. L’importante è farlo in modo responsabile, regolato dagli standard sociali e morali in vigore nella società in cui si vive.

Vale a dire che, in un certo senso, la libertà è un’utopia. Infatti, nessuno di noi è completamente libero in quanto siamo soggetti a determinate leggi e principi etici. Inoltre, dobbiamo rispettare le libertà degli altri.

Dal canto suo, la dissolutezza non è altro che l’uso eccessivo e irresponsabile della libertà individuale. Vale a dire che i pensieri, le parole e le azioni dissolute non contemplano quei limiti naturali di cui abbiamo appena parlato, rendendo chi ne fa uso dannoso per se stesso e per gli altri. Non c’è responsabilità o rispetto. Non ci sono limiti.

Libertà di espressione.
La libertà di espressione, ad esempio, è intesa come una parte fondamentale dei diritti degli esseri umani.

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Principali differenze tra libertà e dissolutezza

Sulla base delle loro definizioni, possiamo già farci un’idea di quali siano le differenze tra questi due concetti. Tuttavia, preferiamo presentarli schematicamente di seguito per fare ulteriore chiarezza.

La libertà è un diritto, la dissolutezza è un attacco ai diritti

Questa è una delle maggiori differenze tra libertà e dissolutezza. La prima è un diritto fondamentale di cui tutti gli esseri umani dovrebbero godere. Al contrario, la seconda costituisce una minaccia per tali diritti.

La dissolutezza può mettere a rischio il diritto alla vita (per esempio, quando guidiamo ubriachi); il diritto alla libertà sessuale (in caso di sesso non consensuale) o il diritto alla salute (quando si fa uso di droghe e si aggredisce gli altri).

In nome di quella libertà incompresa possiamo causare danni fisici, emotivi e morali e violare importanti diritti umani. Per questo la dissolutezza è associata alla mancanza di etica ed empatia, al crimine, all’abuso nonché alla mancanza di rispetto.

Limiti o mancanza di essi

La libertà è sempre delimitata da una serie di regole. Questi possono essere legali (le leggi), sociali (provenienti dalla cultura) o morali (governati dall’etica). In ogni caso, ci sono dei limiti ai nostri desideri e non possiamo fare di tutto pur di raggiungere i nostri obiettivi e rispettare la nostra volontà.

La dissolutezza, invece, non contempla nessun limite. Tutte le linee di confine vengono superate in nome della propria volontà e la fanno da padrone il desiderio sconsiderato e l’impulso egoistico.

Responsabilità o irresponsabilità

La libertà è la capacità di autodeterminarsi, ma implica sempre un esercizio di responsabilità. La persona libera può scegliere, ma è responsabile delle sue azioni e delle sue conseguenze. Si è consapevoli di come, con le proprie decisioni, si possono influenzare la propria vita e quella degli altri.

Una persona dissoluta ignora questi fattori. Non anticipa le conseguenze e agisce con l’ambizione di raggiungere il piacere immediato.

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Beneficio vs. danno

In definitiva, la principale differenza tra libertà e dissolutezza è che una è benefica per l’individuo e la società e l’altra può essere molto dannosa. La libertà migliora e facilita la vita nella società, poiché implica rispetto e convivenza; la dissolutezza, invece, può portare alla delinquenza, alla trasgressione e all’abuso.

Rubare è dissolutezza.
Furti e rapine sono espressioni di dissolutezza, perché implicano il fare del male agli altri.

Imparare a distinguere tra libertà e dissolutezza

È chiaro che gli adulti hanno la responsabilità di insegnare ai bambini le differenze tra questi due concetti. Durante l’infanzia, un’educazione improntata su determinati valori e sull’intelligenza emotiva può aprire la strada verso la piena consapevolezza, ma è l’adolescenza il momento chiave per stabilire questa conoscenza.

Infatti, nel corso di questa fase di ribellione, i giovani di solito sono in cerca di gratificazione, e spesso agiscono d’impulso e sfidando l’autorità. Se non viene ricevuta un’educazione emozionale adeguata, il rischio è quello di oltrepassare il confine che separa questi termini e di prendere decisioni inadeguate che possono avere delle conseguenze anche gravi.

A prescindere da ciò, esercitare la propria libertà con consapevolezza e responsabilità è un lavoro che continua per tutta la vita.

Bibliografia

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