Lo zucchero migliora il rendimento cognitivo?

Anche se il glucosio rappresenta il combustibile principale del cervello, non è necessario un apporto esogeno di questo nutriente per garantire il suo corretto funzionamento.
Lo zucchero migliora il rendimento cognitivo?
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Fino a poco tempo fa, in molti sostenevano che lo zucchero migliora il rendimento mentale. Tuttavia, le ultime ricerche mettono in dubbio questa affermazione. Sappiamo che l’organismo possiede meccanismi molto efficaci per rifornire glucosio al cervello, anche senza il bisogno di consumare zucchero.

Per mantenere in funzione la propria attività, il cervello dipende dalla somministrazione continua di glucosio da parte del flusso sanguigno. Di conseguenza, quando i livelli di quest’ultimo sono ridotti, è in competizione con gli altri organi del corpo. Questo fenomeno provoca i seguenti meccanismi: il cervello attinge al glucosio presente nel sangue; le cellule ricevono una minore quantità di glucosio.

D’altra parte, se i livelli di glucosio del flusso sanguigno si riducono a causa di un deficit nell’apporto di ossigeno, si attivano meccanismi che consentono di ottenere questo nutriente.

Il meccanismo principale si chiama gluconeogenesi e consiste nella formazione di glucosio a partire da proteine e acidi grassi. Si tratta di un meccanismo efficace che permette il mantenimento della glicemia in condizioni di digiuno oppure quando non si effettua un consumo regolare di carboidrati.

Il cervello funziona grazie al glucosio

Consumo di zucchero e memoria

Alcuni studi associano la somministrazione di zucchero a una migliore memoria a breve termine. Consistono nel consumo di una bevanda zuccherata, e i risultati dimostrano che le intense attività mentali rispondono bene alla somministrazione di glucosio.

Fino a poco tempo fa, gli esperti sostenevano che il cervello funzionasse in maniera ottimale con 25 grammi di glucosio in circolazione nel flusso sanguigno; in media la quantità contenuta in una banana. Ciononostante, gli articoli più recenti sono giunti alla conclusione che le persone che presentano una tolleranza maggiore al glucosio ottengono punteggi migliori nelle prove di memoria.

Questa condizione risulta fondamentale nel caso di persone affette da diabete, condizione nella quale si sviluppa una resistenza all’insulina che non consente di tollerare bene la glicemia. Di conseguenza, l’organismo attiva meccanismi molto efficaci per ottenere glucosio a partire da proteine e acidi grassi e mantenere così costante la glicemia. In questo modo, è garantito un corretto apporto di glucosio a livello cerebrale e si assicura il corretto rendimento cognitivo.

D’altra parte, è chiaro che l’idratazione svolge un ruolo importante nelle abilità cognitive. Un individuo lievemente disidratato ottiene punteggi peggiori nel campo della memoria, la concentrazione, l’attenzione, ecc.

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Lo zucchero raffinato è peggiore dei carboidrati complessi?

Alcuni studi sostengono che il consumo di zucchero raffinato provoca una perdita a breve termine di memoria postprandiale. Esso è inoltre associato a deterioramento cognitivo e comparsa di malattie complesse.

D’altra parte, l’incidenza di ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) è superiore negli adolescenti che presentano una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati, rispetto a quelli che seguono regimi alimentari più sani.

Alimenti che migliorano il rendimento cerebrale

Anche se lo zucchero semplice può compromettere le funzioni cognitive, esistono altri nutrienti in grado di migliorare il funzionamento del cervello. Un esempio è la caffeina, che funge da stimolante naturale e aiuta a potenziare e mantenere la salute del cervello.

Effetti della caffeina sul cervello

I nitriti presenti in alimenti come la barbabietola aumentano la vasodilatazione e, pertanto, il flusso sanguigno che raggiunge il cervello. La conseguenza principale di ciò è il maggiore apporto di nutrienti a livello cerebrale e un aumento del rendimento cognitivo.

Alcune vitamine, come la vitamina C, possono a loro volta favorire il rendimento e la salute del cervello. Quest’ultima contribuisce a prevenire il deterioramento cognitivo tipico delle persone che soffrono di Alzheimer.

Conclusione: lo zucchero migliora il rendimento cognitivo?

Per quanto il glucosio costituisca il combustibile principale del cervello, non è necessario un apporto di questo nutriente in maniera esogena per garantirne il corretto funzionamento. Il corpo possiede meccanismi molto efficaci che gli consentono di ottenere il glucosio e assicurare il mantenimento delle funzioni cerebrali.

Un eccessivo consumo di zuccheri semplici è infatti associato a un peggioramento delle funzioni cognitive e allo sviluppo di malattie complesse. Allo scopo di migliorare il rendimento cerebrale, l’ideale è consumare cibi ricchi di caffeina e nitriti. Quindi, lo zucchero migliora il rendimento mentale? No. Al contrario, lo peggiora.


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