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La meningite è una malattia, di solito infettiva, che si manifesta tramite infiammazione delle meningi causando sintomi come febbre, mal di testa e perdita di attenzione.
La meningite è l’infiammazione delle membrane che rivestono il sistema nervoso centrale, note come meningi. Poiché tutto ciò che comporta un’infiammazione non è nella norma nel corpo, la meningite è considerata una patologia o una malattia. La buona notizia è che oggi è una malattia rara.
Immaginate per un momento che il cervello sia frutto. Questo frutto ha una polpa e un liquido all’interno, il liquido scorre attraverso diversi punti del frutto con la funzione di conservarlo in buone condizioni.
Ora immaginate che la buccia del frutto sia il cranio umano e che la polpa sia il cervello, morbido, molle e delicato. Sotto la buccia del frutta, ovvero lo strato esterno, ci sono altri tre strati interni dove circola il liquido che conserva il frutto.
Questi tre strati sotto il cranio sono le meningi, tre membrane che coprono e proteggono il cervello e il midollo spinale, ovvero il sistema nervoso centrale.
Ricordiamo che il cervello e il midollo spinale sono gli organi più protetti del corpo. Le meningi non solo attenuano gli urti, ma fungono anche da “filtro” per impedire ai microrganismi dannosi di entrare nel sistema nervoso centrale.
La meningite è comparsa come un’epidemia frequente nel continente africano, in particolare nell’Africa sub-sahariana, durante la stagione secca. Le epidemie in quest’area durano tra i due o i tre anni, interrompendosi nei periodi di pioggia. La mancanza di cure mediche causa alti tassi di mortalità nella popolazione.
L’epidemia di meningite più grave nella zona si è verificata nel 1996 causando più di venticinquemila morti. Nei paesi occidentali, la meningite batterica colpisce tre persone ogni centomila e quella virale colpisce dieci persone ogni centomila.
La meningite di solito è causata da un’altra infezione, spesso di natura virale, sebbene vi siano anche casi di meningite non infettiva.
A seconda dell’età dell’individuo, esiste un diverso rischio di infezione da parte di diversi microrganismi.
I microrganismi raggiungono le meningi attraverso il sangue, direttamente o per contiguità.
I batteri che di solito risiedono nel naso, nella bocca e nella faringe senza causare danni entrano nel flusso sanguigno, da lì attraversano la barriera emato-encefalica nelle aree in cui è più vulnerabile. I batteri raggiungono il liquido cerebrospinale dello spazio subaracnoideo e infettano le meningi.
Quella ematica è la forma di trasmissione più frequente.
Le altre vie di trasmissione sono quella diretta, prodotta da fratture del cranio, interventi chirurgici, ecc., o la trasmissione per contiguità da aree come i seni paranasali.
La malattia si manifesta bruscamente, con febbre, mal di testa, nausea e vomito; anche se nei bambini piccoli possono manifestarsi sintomi non specifici come irritabilità e sonnolenza.
L’edema cerebrale è una lesione associata all’infiammazione. Ciò causa un aumento della pressione intracranica che non permette al sangue di raggiungere facilmente il cervello. Il cervello non riceve ossigeno a sufficienza, il che causa la morte delle cellule cerebrali. In alcuni casi, soprattutto se la meningite non viene curata per tempo, la lesione cerebrale può essere letale.
Sebbene il sospetto di meningite sia sempre clinico, la diagnosi certa è ottenuta mediante puntura lombare.
Ricordate che la puntura lombare è una procedura che comporta il prelievo del liquido cerebrospinale attraverso un ago che viene inserito nella colonna vertebrale.
Possiamo classificare la meningite virale o batterica in base al suo agente eziologico, la prima ha una prognosi lieve e non richiede trattamento.
La meningite batterica, invece, è molto grave e richiede il trattamento e il ricovero del paziente. Si tratta della forma con il più alto rischio di morte, anche durante il trattamento.
La malattia può essere classificata anche in in acuta, subacuta e cronica a seconda del suo decorso, sebbene questo criterio sia in disuso.
Bisogna somministrare il prima possibile al paziente antivirali o antibiotici.
I corticosteroidi come il desametasone vengono somministrati per ridurre l’infiammazione e l’edema cerebrale, riducendo così il rischio di lesioni cerebrali.
Sono incluse misure di supporto generali per qualsiasi infezione acuta, come la somministrazione di liquidi, il controllo della febbre, ecc.
Un trattamento programmato nel tempo riduce notevolmente la presenza conseguenze a lungo termine e il rischio di morte.
Attualmente, si sta lavorando alla vaccinazione preventiva contro la meningite nei bambini. Il vaccino è facoltativo e può essere somministrato dopo due mesi di vita.
I programmi di chemioprofilassi con rifampicina vengono eseguiti per i soggetti a rischio di infezione.