Neogenitori: 7 errori comuni quando nasce il primo figlio

I genitori alle prime armi sono spesso pieni di paure e dubbi. Conoscere le principali difficoltà e il modo migliore per affrontarle può rendere il compito più facile.

Neogenitori: 7 errori comuni nel crescere il primo figlio

La genitorialità è una delle avventure più gratificanti, ma anche una delle più impegnative che un essere umano possa intraprendere. Essere responsabili di un’altra vita può essere soverchiante e il percorso è spesso irto di dubbi. Questa sensazione è sempre presente, ma sono i neogenitori a essere particolarmente timorosi.

Occorre capire che commettere errori è inevitabile. Nessuno è perfetto e nel corso di questo viaggio sbaglierete più volte. Esistono, tuttavia, questioni su cui la maggior parte dei genitori trova frequentemente dubbi e difficoltà.

Tuttavia, saperlo prima può aiutare ad aggirare i tipici scogli e sfruttare al meglio i primi anni di vita con vostro figlio. Siete pronti a scoprire alcuni degli errori più comuni?

1. Rigidità: una caratteristica comune dei neogenitori

Tensione tra genitori e figlia
Uno degli errori più comuni dei neogenitori è la rigidità.

Nel dubbio, è normale che nasca la tendenza a voler controllare tutto per evitare problemi. Per questo motivo, i neogenitori commettono spesso l’errore di assumere un atteggiamento rigido.

Prima dell’arrivo del bambino, di solito vengono fissati scopi e obiettivi, ad esempio allattare esclusivamente al seno, praticare il co-sleeping, mantenere routine e orari stabili o non portare il bambino all’asilo finché non abbia tre anni.

Questi obiettivi, fissati con le migliori intenzioni, non possono sempre essere raggiunti o si scopre che non sono l’opzione più adatta per la famiglia.

È importante essere flessibili e aperti al cambiamento; cioè saper modificare la rotta senza provare senso di colpa o di fallimento. Dalla teoria alla pratica c’è di mezzo il mare; pertanto, non abbiate paura di non essere in grado di soddisfare le vostre aspettative iniziali.

2. Non fissare un limite alle interferenze

È normale che i genitori alle prime armi ricevano consigli da tutti su come dovrebbero crescere il loro bambino. Per questo è fondamentale stabilire dei limiti. Serve ad evitare che parenti e amici interferiscano nelle decisioni genitoriali. È vostro figlio e siete voi a scegliere come educarlo; chiarire fin dall’inizio questa premessa eviterà problemi e conflitti di coppia.

3. Non appoggiarsi ad una figura professionale

Crescere un figlio richiede aiuto, sostegno e guida, ed è fondamentale avere figure professionali fidate a cui rivolgersi. Assicuratevi che il vostro pediatra condivida la stessa vostra linea genitoriale e sia disponibile a rispondere alle domande senza generare sensi di colpa o disagio.

Altre figure che possono accompagnarvi in questo processo sono le ostetriche, gli psicologi perinatali o le consulenti per l’allattamento. Sono figure formate ad aiutare nella fase della vita che state attraversando. Un consiglio professionale può cambiare drasticamente e positivamente il corso della vostra m/paternità.

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4. Dimenticare che la coppia è una squadra

È comune che dopo l’arrivo di un figlio, la vita di coppia ne risenta. Il bambino richiede attenzione, tempo e cure e i momenti di intimità possono essere sempre più scarsi. Tuttavia, è importante continuare a coltivare l’amore, favorire la comunicazione e ricordare che anche il legame con il partner è una priorità.

Allo stesso modo, è comune che la distribuzione di compiti e ruoli generi problemi e conflitti. In alcune famiglie, le madri si dedicano completamente al bambino e si fanno carico di tutte le cure, relegando il padre a una posto di secondo piano. Tuttavia, anche il padre deve essere coinvolto fin dall’inizio nella genitorialità e la coppia deve lavorare sempre come una squadra.

5. Lasciare tutto all’improvvisazione

È vero che l’istinto è una buona guida in molti momenti della genitorialità, poiché indica un percorso da seguire naturalmente dettato dalle emozioni di affetto e protezione verso il proprio figlio. Tuttavia, l’improvvisazione non è sempre la migliore alternativa.

È molto positivo che entrambi i genitori si chiedano fin dall’inizio che tipo di genitori vogliano essere, che stabiliscano lo stile genitoriale da seguire e si preparino ad applicarlo. Così, sapranno come agire nei momenti difficili e non dovranno rimpiangere in seguito un’azione impulsiva che non è allineata con i propri valori.

6. Non favorire un buon rapporto con il cibo

Alimentazione del bambino.
Favorire un buon rapporto con il cibo dipende dai genitori. Costringere il bambino a mangiare è un errore.

L’alimentazione è uno degli aspetti più problematici per i neogenitori. Nel tentativo di far mangiare al bambino abbastanza e di tutto, possono indurre un cattivo rapporto con il cibo. Ad esempio, sovralimentandolo, costringendolo a mangiare quando non vuole, o ricorrendo a ricatti o minacce.

Questo può portare a sovrappeso, conflitti familiari e, paradossalmente, maggiori difficoltà con il cibo. Pertanto, è meglio consentire ai bambini di autoregolarsi (gestiscono bene i segnali di fame e sazietà) e concentrarsi sulla motivazione, creare piatti accattivanti e rendere l’ora dei pasti serena, piacevole e soddisfacente.

7. Cattiva gestione del sonno

Durante i primi mesi o anni di vita di un bambino, il riposo dei genitori ne risente e può essere ridotto sia in quantità che in qualità. Questo è inevitabile, dal momento che i ritmi del sonno dei bambini sono diversi da quelli degli adulti e occorre adattarsi. Tuttavia, alcune pratiche possono aiutare a migliorare il sonno di tutta la famiglia:

  • Fare a turno in coppia in modo che ogni notte uno si prenda cura del bambino e l’altro possa riposare.
  • Praticare il dream feeding per prolungare il sonno notturno del bambino.
  • Se il bambino si sveglia piangendo nel cuore della notte, non ricevere conforto genera alti livelli di stress nel suo cervello, molto dannosi per il suo sviluppo emotivo presente e futuro. Evitate di farlo.
  • Co-dormire o meno è una decisione di ogni famiglia; oltre a decidere quando portare il bambino nella sua stanza. Tuttavia, è importante assicurarsi che questa transizione non coincida con la fase dell’ansia da separazione o con la nascita di un fratellino.

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Non godersi l’esperienza: l’errore più grande dei neogenitori

Anche se fare uno qualsiasi degli errori di cui sopra può essere preoccupante, senza dubbio, l’errore più grande in cui possono cadere i genitori alle prime armi è non godersi l’esperienza per un eccesso di preoccupazione.

Non lasciate che l’incertezza o la paura offuschino i primi mesi o anni con vostro figlio. E se trovate difficile gestire le emozioni che nascono da questa nuova situazione, non esitate a cercare un aiuto professionale.

Bibliografia

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