L’orthosiphon (orthosiphon aristatus), noto anche come baffo di gatto, è una pianta originaria della Cina meridionale, sud-est asiatico e Australia. Tuttavia, è stata introdotta anche in alcune regioni dell’America Centrale e del Sud America settentrionale. Appartiene alla famiglia delle labiatae o delle lamiaceae, di cui fa parte anche il basilico.
Nei paesi d’origine, questa specie viene utilizzata a scopo ornamentale, per i suoi vistosi fiori bianchi. Viene anche utilizzata sotto forma di tè o estratti a vari scopi medicinali. In questo articolo parliamo delle sue principali applicazioni, le controindicazioni e cosa dice la ricerca.
Usi e proprietà dell’orthosiphon
Le foglie di orthosiphon sono spesso utilizzate per preparare tisane. Infatti, è conosciuta anche con il nome di tè di Giava. È importante notare che altre parti della pianta hanno componenti tossici e non sono commestibili.
In ogni caso, le prove sulla sicurezza e l’efficacia di questa pianta sono ancora limitate. Pertanto, non è un trattamento di prima linea e deve essere usata con cautela. Vediamo i suoi utilizzi più frequenti.
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Proprietà diuretiche
Come evidenzia un articolo di recensione pubblicato su Journal of Medicinal Food, l’orthosiphon ha proprietà diuretiche che vengono utilizzate per stimolare l’eliminazione dei liquidi e combattere l’infiammazione. In particolare, le sostanze responsabili di questo effetto sarebbero la sinensetina e i tetrametossi-flavoni.
Contro i disturbi della vescica
Grazie alla sua capacità di stimolare la diuresi, si ritiene che gli estratti di questa pianta favoriscano la pulizia della vescica. In effetti, è un rimedio popolare per malattie come la cistite. In uno studio sui topi riportato su Phytomedicine, l’orthosiphon si è dimostrato utile nel combattere l’infezione della vescica e del sistema urinario.
Diabete
Il tè di Giava non è un trattamento di prima linea per il diabete. Tuttavia, le evidenze suggeriscono che potrebbe avere un effetto ipoglicemizzante (aiuta a ridurre la glicemia alta). È importante usarlo con moderazione, ma solo a scopo preventivo. Nel caso si stiano assumendo farmaci per il diabete, è meglio evitarne il consumo.
Perdita di peso
Nella medicina popolare, l’orthosiphon è considerato un ingrediente “brucia grassi”. Tuttavia, ad oggi non esistono studi o riferimenti scientifici a supporto di questo effetto. Al contrario, è stato chiarito che il tè ricavato da questa pianta non serve a bruciare le riserve di grasso. Ciò nonostante, sembra essere un integratore ideale per perdere peso.
Secondo la rivista Planta Medica, un estratto etanolico delle foglie può contribuire a contrastare l’aumento di peso. Si è dimostrato inoltre utile per abbassare i livelli elevati di colesterolo e trigliceridi. Nonostante questi risultati, sono necessarie ulteriori ricerche.
Per ora, gli effetti snellenti della pianta si spiegano nelle sue qualità diuretiche. Stimolando l’eliminazione dei liquidi, aiuta anche a dimagrire. Tuttavia, questo accade solo quando è incluso nel quadro di una dieta sana e di un piano di esercizio fisico.
Altri possibili vantaggi dell’orthosiphon
La medicina popolare attribuisce a questa pianta anche altre applicazioni. In ogni caso va tenuto presente che si tratta di impieghi non sufficientemente indagati. Viene utilizzata in caso di:
- Problemi respiratori.
- Disturbi del sistema nervoso.
- Infezioni fungine
- Artrosi, artrite e gotta.
- Disturbi della pelle
- Ipertensione arteriosa.
- Calcoli biliari.
Effetti collaterali e controindicazioni
Il tè di Giava è considerato sicuro se consumato per via orale, con moderazione, fino a 8 settimane. Tuttavia, alcune persone possono sviluppare i seguenti effetti collaterali:
- Mal di stomaco.
- Nausea e vomito.
- Vertigini.
Parimenti va considerato che la pianta e i suoi derivati sono controindicati nei seguenti casi:
- Gravidanza e allattamento.
- Insufficienza renale.
- Malattia cardiaca cronica.
- Dispepsia.
- Bambini.
- Assunzione di farmaci.
Per quanto riguarda quest’ultimo caso, è essenziale considerare che può causare interazioni se consumato insieme a farmaci per il diabete, antipertensivi, litio o farmaci diuretici e altri. Sarà quindi bene consultare il medico o il farmacista prima di assumerlo.
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Dosaggio e presentazioni dell’orthosiphon
La dose di orthosiphon dipende da fattori quali età, salute e scopo d’uso. Per ora, non esistono linee guida a determinare con precisione come dovrebbe essere consumato. Pertanto, è importante leggere l’etichetta del supplemento e seguire le sue indicazioni.
Le presentazioni in capsule possono essere assunte in quantità da 2 a 3 al giorno. Se si tratta di estratto si consigliano tra le 30 e le 50 gocce. Se invece preferite una tisana potete preparare questa ricetta.
Ingredienti
- 1 cucchiaio di foglie di orthosiphon (10 grammi).
- 1 tazza d’acqua (250 millilitri).
Preparazione
- Versate le foglie della pianta in una tazza di acqua bollente.
- Coprite la bevanda e lasciate riposare per 10 minuti.
- Consumate 1 tazza al giorno.
Cosa ricordare dell’orthosiphon?
L’estratto di orthosiphon e il tè sono usati come coadiuvanti nel trattamento della ritenzione idrica. Inoltre, si ritiene che possa favorire la perdita di peso e alleviare alcuni problemi di salute. Tuttavia, le prove sulla sua sicurezza ed efficacia sono al momento insufficienti. Pertanto, dovrebbe essere usato con cura, solo in maniera occasionale.
Bibliografia
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