Rischi dell’automedicazione per la salute

L'Italia è tra i paesi con il più alto consumo di antibiotici somministrati per automedicazione. È anche il paese in Europa con il più alto tasso di antibiotico-resistenza, in particolare agli agenti patogeni in ambito extra ospedaliero

Donna che assume medicinali e rischi dell'automedicazione

Acquistare farmaci è ormai diventato più facile grazie alla grande disponibilità di questi prodotti su internet. Per automedicazione si intende l’atto di prendersi cura della propria salute senza consultare il medico. Ma è giusto procedere in questo modo? Quali sono i rischi dell’automedicazione?

La frase “senza consultare il medico” significa nei fatti, che tale professionista non interviene né nella diagnosi della malattia né nella prescrizione dei farmaci, e nemmeno nella supervisione del trattamento.

Al giorno d’oggi, nella società occidentale questa abitudine è in forte crescita. Tuttavia, buona parte della gente non è a conoscenza dei rischi dell’automedicazione, sia per se stessi sia per il resto della popolazione.

Eppure, spesso, questa pratica si rivela utile nei casi di lievi disturbi come mal di testa, febbre o raffreddore. Tuttavia, deve essere di breve durata, perché se i sintomi della malattia perdurano, risulta indispensabile consultare un professionista.

Tra i farmaci più comunemente usati per l’automedicazione troviamo gli antidolorifici e gli antibiotici.

Antidolorifici e i rischi dell’automedicazione

Antidolorifici a compresse

I dati disponibili sul consumo di questi farmaci indicano una massiccia esposizione della popolazione all’uso di antidolorifici in tutte le fasce di età e per una vasta gamma di malattie.

L’abuso o l’assunzione indiscriminata di tali farmaci senza il controllo medico può causare seri disturbi a carico dell’apparato digerente e dei reni, come ulcera gastrica o necrosi epatica.

Rischi dell’automedicazione con antibiotici

Spesso i pazienti richiedono gli antibiotici al farmacista pur non essendo in possesso della ricetta, in assenza, pertanto, di una diagnosi medica che ne giustifichi il consumo. Oppure si presentano in farmacia con confezioni vuote chiedendo di acquistarne una confezione.

L’Italia è tra i paesi con il più alto consumo di antibiotici somministrati per automedicazione. Inoltre, è il paese in Europa con il più alto tasso di antibiotico-resistenza, in particolar modo ai patogeni acquisiti in in contesti extra ospedalieri.

Occorre ricordare che gli antibiotici dovrebbero essere assunti solo dietro prescrizione medica. L’uso indiscriminato di tali farmaci rappresenta un grave pericolo per la salute della popolazione mondiale.

Oltre a questi due gruppi di farmaci, è frequente automedicarsi anche con:

  • Antisettici topici.
  • Integratori vitaminici e minerali.
  • Farmaci antinfluenzali e per la tosse.
  • Farmaci per la digestione, lassativi, antiacidi e carminativi antiflatulenti.

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In cosa consiste l’antibiotico-resistenza?

Farmaci antibiotici

La resistenza agli antibiotici rappresenta uno dei problemi più gravi riscontrati attualmente nel campo della salute. Sicuramente ne averete già sentito parlare, ma forse non vi è del tutto chiaro oppure non riconoscete essa l’importanza che di fatto ha.

Ebbene, la resistenza dei ceppi batterici agli antibiotici significa, in sostanza, che i farmaci non sono più efficaci contro quei batteri. Come è possibile? Alla base vi sono diversi meccanismi sviluppati da questi microrganismi  per difendersi dall’effetto del farmaco.

Potreste pensare che se un antibiotico non è più efficace contro quel tipo di batterio, se ne può usare un altro e il problema è risolto.

Sì, è la soluzione che utilizziamo attualmente, ma il problema è l’abuso degli antibiotici in generale, per cui gli stessi batteri trattati con un altro antibiotico rischiano di diventare resistenti anche a esso.

Di conseguenza, abbiamo a disposizione sempre meno antibiotici come risorsa da utilizzare contro i batteri patogeni e rischiamo di rimanere senza una cura.

Lo sviluppo di nuovi farmaci è un processo piuttosto complesso, lungo e parecchio costoso. Per tale ragione, è di fondamentale importanza non ricorrere all’automedicazione in questi casi e seguire sempre le raccomandazioni del medico.

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Automedicazione e rischi per la salute

L’automedicazione senza controllo medico o farmaceutico comporta una serie di rischi per la salute che, nella maggior parte dei casi, sono sconosciuti ai cittadini. Tra questi possiamo citare:

  • Tossicità.
  • Mancanza di efficacia perché utilizzati in situazioni non adeguate. Il caso tipico è la somministrazione di antibatterici per il trattamento di malattie virali.
  • Dipendenza o assuefazione, come può accadere con le benzodiazepine.
  • Mascheramento di processi clinici gravi.
  • Resistenza agli antibiotici come abbiamo già spiegato.

Conclusioni

In caso di dubbi e domande su un farmaco, consultate sempre il medico o il farmacista di fiducia. Non assumete mai alcun farmaco che richieda una prescrizione senza che vi sia stato indicato da un medico.

Nel caso optiate per l’automedicazione con un farmaco che non richiede prescrizione, chiedete sempre consiglio al farmacista per un uso corretto.

Bibliografia

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