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Anche se non sono tutti mortali, alcuni batteri possono rappresentare un serio pericolo per l'organismo e causare diversi problemi se non vengono individuati e trattati in tempo.
All’inizio dell’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato l’elenco dei batteri più pericolosi per gli esseri umani. In questa lista compaiono anche quelli mortali, responsabili di un gran numero di vittime.
Imparare a riconoscere questi microrganismi, i sintomi che li caratterizzano e le patologie è importante per tutelare la nostra salute e la salute dei nostri cari.
La maggior parte di questi batteri causa malattie comuni che, se non vengono curate adeguatamente, mettono in pericolo la vita di chi ne è affetto.
L’elenco segnala anche la necessità di formulare nuovi antibiotici per affrontare efficacemente possibili minacce.
Attualmente è, forse, tra i microrganismi più resistenti. Migliaia di persone muoiono ogni anno a causa di questo batterio, il quale crea degli anticorpi resistenti ai farmaci usati per il suo trattamento.
Gli attacchi di questo agente patogeno sono di diversa natura, dunque risulta difficile identificarlo.
In generale, la pericolosità di questo batterio consiste nella sua capacità di riprodursi in organismi con immunodeficienza acquisita. Inoltre, causa complicazioni polmonari e forti infezioni nelle persone già affette da altri virus.
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Le Enterobacteriaceae raggruppano una famiglia di microrganismi che colpiscono soprattutto l’apparato digerente e quello escretore (vale a dire, colon, stomaco e intestino).
Questo batterio convive con la flora batterica nell’intestino umano, ma in specifiche condizioni potrebbe trasformarsi in un agente patogeno.
L’Enterococcus faecium è responsabile della meningite neonatale, un’infezione che causa mal di testa, dolore alla nuca, fotofobia e febbre.
Ci sono batteri che possono scatenare un insieme di infezioni e patologie in vari organi del corpo umano. È il caso dello Staphylococcus aureus, capace di causare problemi alla pelle, al sistema respiratorio e all’apparato digerente.
Tra i disturbi causati da questo microrganismo ricordiamo:
Inoltre, molte delle infezioni che si sviluppano in ambienti ospedalieri sono legate a questo batterio.
L’H.Pylori è un batterio che vive esclusivamente nello stomaco e, in generale, infetta la mucosa gastrica causando infiammazioni.
Inoltre, può scatenare le seguenti patologie:
In alcuni casi, le persone affette da questo batterio non sviluppano alcun tipo di sintomo in tutta la loro vita. Si trasmette attraverso la saliva, le feci e la placca dentale.
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Probabilmente tra i batteri più pericolosi, parliamo ora del principale responsabile delle intossicazioni alimentari a livello mondiale.
Tra i sintomi comuni ricordiamo:
In alcuni casi particolari può causare artrite o la sindrome di Guillain-Barré. Questo agente batterico è perfettamente compatibile con gli antibiotici convenzionali, ma rimane comunque uno dei più comuni e dei più pericolosi.
Si può trasmettere dopo aver ingerito alimenti o acqua contaminati, tramite virus o il contatto con animali che ne sono portatori.
La Salmonella è una forma di Enterobacteriaceae responsabile della famosa infezione da salmonella.
Dopo l’incubazione, i sintomi possono durare fino a 2 mesi, nel peggiore dei casi. Questo batterio può sopravvivere a lungo nei derivati del latte, quali burro, latte e cioccolato.
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Alcune infezioni pericolose si trasmettono anche attraverso il contatto sessuale. È il caso del batterio Neisseria gonorrhoeae.
Si consiglia di sottoporsi a controlli almeno annuali, in modo da verificare il proprio stato di salute e le eventuali misure da prendere per migliorarlo.
Mantenete sempre buone abitudini di vita e in caso di sintomi e continui disturbi, rivolgetevi al vostro medico quanto prima. Individuare la terapia per qualunque malattia già in fase precoce (incluse quelle provocate dai batteri pericolosi più nocivi, di cui abbiamo parlato) è fondamentale.
Infine, ricordate di evitare di automedicarvi, perché farlo potrebbe far insorgere complicazioni. Qualora voleste assumere un farmaco chiedete consiglio al vostro medico di famiglia.