La scopolamina è un farmaco conosciuto anche con altri nomi, come ioscina o burundanga. Viene impiegato per calmare il dolore e il fastidio provocato dai crampi addominali e mestruali e da altre attività spasmodiche dell’apparato digerente.
Per decenni è stato uno dei farmaci maggiormente utilizzati nel trattamento del dolore da coliche nefritiche, da solo o in associazione con il metamizolo.
Non si tratta di un medicinale per trattare il dolore, come possono essere i farmaci della famiglia dei FANS. Il suo effetto, di fatto, è rivolto a combattere la causa del dolore: lo spasmo muscolare stesso.
Appartiene dunque alla categoria dei medicinali antispastici. La scopolamina è un alcaloide presente in alcune piante del genere Doboisia, come la Duboisia myoporoides.
Meccanismo di azione: in che modo la scopolamina esercita il proprio effetto sull’organismo?
I sali derivati dalla scopolamina, come il butilbromuro di joscina, sono farmaci anticolinergici a elevata affinità verso i recettori muscarinici presenti nelle cellule della muscolatura liscia e dell’apparato digerente.
Quando il medicinale interagisce con questi recettori, la scopolamina scatena un effetto spasmolitico. Inoltre, è in grado di unirsi ai recettori della nicotina, esercitando, quindi, un blocco gangliare.
Indicazioni della scopolamina
Nelle righe che seguono vedremo le diverse indicazioni della scopolamina, così come la posologia indicata per ognuna di esse:
- Adiuvante nel trattamento dell’ulcera peptica: negli adulti e nei bambini di età superiore ai 12 anni, viene generalmente somministrata una dose di 20 mg fino a 4 volte al giorno. Nei bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, la dose si riduce a 5-10 mg, fino a 3 volte al giorno.
Infine, nei lattanti e nei bambini di età inferiore ai 6 anni, si somministra un dosaggio di 0,3-0,6 mg/kg tra le 3 le 4 volte al giorno, con una dose massima di 1,5 mg/kg.
- Antispastico: negli adulti, si somministra per via orale con una dose di 20 mg fino a 4 volte al giorno.
- Adiuvante nella sindrome del colon irritabile e altri disturbi gastrointestinali funzionali: proprio come nell’indicazione precedente, si somministra negli individui adulti per via orale in una dose di 20 mg fino a 4 volte al giorno.
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Farmacocinetica: cosa accade alla scopolamina nell’organismo?
La farmacocinetica studia i processi si assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione di un farmaco. In questo senso, la scopolamina è un farmaco a somministrazione orale che presenta una bassa biodisponibilità.
Questa proprietà descrive la percentuale di farmaco disponibile nel luogo di azione in seguito alla somministrazione completa della dose. Si stima che solamente l’1% della dose orale raggiunga la circolazione sistemica.
Tuttavia, questo fatto è compensato dall’alta affinità che possiede con i recettori muscarinici del tratto intestinale. In questo modo, il farmaco può esercitare a livello locale i propri effetti.
Inoltre, la scopolamina non attraversa la barriera ematoencefalica e, di conseguenza, non provoca la comparsa di effetti colinergici nel sistema nervoso centrale.
Reazioni avverse
Proprio come qualunque altro farmaco, la scopolamina non è esente dal provocare una serie di effetti indesiderati di cui è importante tenere conto, secondo quanto afferma l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Parlando di reazioni avverse o effetti secondari, ci riferiamo a tutti quegli eventi indesiderati e non intenzionali che si manifestano come conseguenza dell’assunzione del farmaco.
In questo senso, gli effetti secondari più comuni che sono stati osservati comprendono quelli che seguono:
- Stitichezza
- Secchezza delle fauci
- Difficoltà a urinare
- Nausea
- Mal di mare
- Vista annebbiata
Per quanto non si tratti di fenomeni molto frequenti, l’IQB comunica che possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità che presentano alcuni dei seguenti sintomi:
- Prurito
- Orticaria
- Nausea e vomito
- Difficoltà respiratorie
Tutti questi sintomi possono richiedere un intervento medico di emergenza e devono essere trattati al più presto possibile da un professionista sanitario.
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Consultate sempre un medico professionista
La scopolamina è un farmaco anticolinergico indicato nel trattamento degli spasmi dell’apparato digerente e genitourinario e delle vie biliari.
Nonostante la sua bassa biodisponibilità, quando viene somministrata per via orale presenta un’alta affinità tissutale verso i recettori muscarinici della muscolatura liscia. Questa caratteristica sembra spiegare la scarsa presenza di effetti secondari.
Ciononostante, è importante ricordare che può provocare una serie di effetti indesiderati associati a reazioni di ipersensiblità che devono essere trattati con urgenza.
Per risolere qualunque dubbio in merito al trattamento a base di scopolamina, consultate un medico professionista.
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