Smettere di mangiare le unghie può essere più difficile di quanto potremmo pensare in un primo momento. Perché? Per due semplici motivi. In primo luogo, è molto difficile modificare qualunque abitudine ben radicata; in secondo luogo, mangiarsi le unghie può rappresentare un modo per esprimere le proprie emozioni.
Naturalmente, non tutte le speranze sono perdute ed è sempre possibile trovare delle strategie per aiutare i nostri figli a smettere di mangiare le unghie. Continuate a leggere per scoprire quali sono!
Consigli per smettere di mangiare le unghie
L’abitudine di mordersi le unghie prende il nome di onicofagia e si nota nei bambini a partire dai 3 anni di età, prevalentemente nelle fasi della pubertà e dell’adolescenza. In genere, questa cattiva abitudine viene abbandonata dal bambino senza bisogno di intervento esterno. Che cosa possiamo fare, però, se continua, al punto da ferirsi?
Nelle righe che seguono presentiamo alcune idee pratiche che possono risultare utili; prima, però, scopriremo perché alcuni bambini mangiano le unghie. Esiste una predisposizione psicologica o una causa che scatena tale abitudine?
Cause dell’onicofagia infantile
Quando parliamo di onicofagia, non ci riferiamo a un gesto isolato, bensì a una situazione che si ripete nel tempo. In altre parole, il bambino mangia le unghie in maniera regolare. Si tratta di un comportamento ossessivo, che spesso il piccolo adotta inconsapevolmente.
Secondo alcuni dati pubblicati sulla Revista de Odontopediatría Latinoamericana, “la maggiore incidenza di questa cattiva abitudine si presenta nella pubertà (44%). È maggiormente diffusa nel sesso maschile rispetto a quello femminile. In bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni, si manifesta in una percentuale compresa tra il 28 e il 33% dei casi”. Tra le cause principali di questo problema troviamo:
- Stress
- Ansia
- Noia
- Situazioni emotivamente destabilizzanti per il bambino, come la morte di una persona cara, la nascita di un fratellino o problemi familiari.
Un’altra possibile causa può essere costituita dall’imitazione: il bambino vede uno o entrambi i genitori mangiare le unghie e ne ripete il comportamento senza nemmeno accorgersene. È dunque importante che i genitori, per primi, abbandonino questa abitudine.
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Perché non bisogna mangiare le unghie
Il bambino o l’adolescente con onicofagia può provocare seri danni alle proprie unghie, che possono manifestarsi tramite cambiamenti di colore delle unghie o deformità.
Oltre a ciò, una delle problematiche principali è la comparsa di infezioni in seguito al trasporto di batteri dalle unghie alla bocca e viceversa. Il bambino che soffre di questo disturbo tende a mordicchiare anche la cuticola e la pelle attorno alle unghie. La comparsa di ferite può provocare nel bambino una forma di ansia dovuta al cattivo aspetto delle sue mani. Si innesca così un circolo vizioso dal quale può essere difficile uscire.
Possono presentarsi anche problemi ai denti, come malocclusione, usura degli incisivi, comparsa di bruxismo, logoramento dello smalto dentale e danneggiamento del tessuto gengivale.
Strategie per smettere di mangiare le unghie
Il primo passo da compiere per modificare un’abitudine è scoprire che cosa la provoca. Qual è la causa che porta il bambino a mangiare le unghie? Le morde in momenti particolari? Il comportamento è associato a paura, ansia, tensione o noia? Provate a indagare e poi intervenite!
Possiamo dire ogni giorno ai nostri figli che non devono mangiare le unghie, senza però ottenere il risultato sperato. Vi proponiamo quindi di adottare una delle seguenti strategie per aiutarli a correggere il loro atteggiamento.
1. Spiegare ai bambini che non si devono mangiare le unghie
Probabilmente ripetete già ai vostri figli di smettere di mangiare le unghie, ma vi invitiamo a fare di più. Spiegate loro le conseguenze di questa cattiva abitudine. Naturalmente dovrete adattare le informazioni alla loro età e, dunque, al loro livello di comprensione.
2. Essere il loro “grillo parlante”
Tutte le volte che li vedete mangiare le unghie, ricordate ai bambini che devono abbandonare questa abitudine. Potete perfino stabilire una parola d’ordine, nel tentativo di trasformare la situazione in un momento di gioco e stabilire una sorta di complicità tra di voi.
3. Comprare un anello da dentizione
Una possibilità interessante può essere quella di regalare ai vostri figli un anello da dentizione che li aiutino a liberare l’ansia e la tensione. Sul mercato se ne trovano diversi tipi, anche appositamente pensati per evitare di mangiare le unghie.
4. Un giocattolo per tenere le mani occupate
Offrite ai vostri figli un fidget spinner, una piccola palla da stringere o un cubo di Rubik. L’idea è quella di tenere le mani occupate e così evitare che si mangi le unghie. Un’altra idea? Incoraggiateli a fare sport: può essere un ottimo modo per liberare le tensioni.
5. Tagliare le unghie dei bambini tutti i giorni
Il modo migliore per evitare le tentazioni è… eliminarle alla radice! Se i vostri figli avranno le unghie sempre corte, per loro sarà molto più difficile rosicchiarle e ferirsi. Adottate l’abitudine di tagliare le unghie dei bambini tutti i giorni.
6. Applicare uno smalto amaro
I rimedi della nonna possono essere molto efficaci. Applicate sulle unghie dei bambini uno smalto amaro: mordicchiarle non sarà più così allettante. Se non ne avete in casa, potete applicare del succo limone.
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7. Assegnare dei premi per smettere di mangiare le unghie
Aiutate i vostri figli con un sistema di punti e premi. Fate guadagnare loro un punto per ogni giorno in cui non mangiano le unghie; quando avranno raggiunto la quantità di punti che avete concordato, potete dare loro un premio.
Quest’ultimo non deve essere necessariamente qualcosa di materiale: può essere un film al cinema, fare una passeggiata in bicicletta o qualunque cosa vi venga in mente e che sia piacevole per entrambi!
Per modificare un’abitudine serve del tempo. Abbiate pazienza e accompagnate i vostri figli lungo ogni passo di questo cammino. Ricordate che è fondamentale che si sentano accompagnati, sostenuti e amati da voi.
Bibliografia
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