Spiegare la morte ai bambini: come fare?

La morte è una realtà complessa, difficile da accettare, ma può diventare ancora più complicata quando cerchiamo di spiegarla ai bambini. Cosa bisognerebbe sapere al riguardo? Leggete questo articolo per scoprire alcuni consigli.
Spiegare la morte ai bambini: come fare?
Isbelia Esther Farías López

Scritto e verificato la filosofa Isbelia Esther Farías López.

Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2022

Uno degli episodi più dolorosi nella vita di un individuo è la perdita di una persona cara. Non tutti gli adulti sono in grado di affrontare momenti come questi. Eppure, vi siete mai chiesti come si può spiegare la morte ai bambini oppure come si sentono i più piccoli in merito a questo fenomeno?

Anche i bambini, in determinate situazioni, possono provare angoscia e perfino sentire dolore per la morte di un essere caro. Forse potrebbe essere più semplice spiegare la morte di un animale domestico o una persona conosciuta (non troppo vicina, però, all’ambiente familiare). Ciononostante, se si tratta di un parente prossimo, il modo di porre la questione è destinato a cambiare.

L’età del bambino e la comprensione della morte

Gli studi condotti dimostrano che la comprensione della morte varia in base all’età del piccolo. Per esempio, prima dei due anni di età, i bambini possono percepire una sensazione di presenza e di assenza.

Tuttavia, a questa età il bambino non ha ancora sviluppato la capacità di un pensiero operatorio o, in altre parole, di elaborare un pensiero logico né la possibilità di sviluppare un concetto come quello della morte.

Secondo la teoria di Piaget, il motivo di ciò è che a questa età predomina uno sviluppo senso-motorio che si basa soprattutto sui riflessi ed è quindi un fatto normale che i piccoli si dimostrino apatici nei confronti di questo dolore.

Altre ricerche riguardanti il lutto nei bambini sottolineano che fino ai 7 anni si ritiene la morte un fenomeno temporaneo e reversibile. Allo stesso modo, si può nutrire una sorta di “pensiero magico” arrivando a credere che a provocare il fatto sia stato un loro pensiero.

Naturalmente, si tratta di un argomento che nelle famiglie genera una certa inquietudine, dal momento che non sempre si dispone delle risorse necessarie per spiegare o dare risposta alle molteplici domande formulate dai bambini. Anche gli adulti sono alla ricerca di un modo per comunicare quanto è accaduto cercando di evitare ai bambini di provare dolore o, per lo meno, di sentirne il meno possibile. È proprio in questi momenti che si comprende di non conoscere le parole opportune da pronunciare.

Spiegare la morte ai bambini: bambina triste con peluche.
I bambini fino a una certa età pensano che la morte sia un fenomeno temporaneo e reversibile. Per questa ragione è difficile spiegare loro la morte di un familiare.

I bambini e le domande

Se quando avviene il decesso, il bambino ha meno di cinque anni, ci sono tre aspetti fondamentali che non sarà in grado di comprendere:

  • La morte è un fatto definitivo e irreversibile.
  • Nella persona deceduta, le funzioni vitali sono completamente assenti, e in modo permanente.
  • Si tratta di un fenomeno universale: prima o poi, arriverà per tutti.

Per questo motivo, i bambini possono domandare: “Perché non posso più vedere il nonno?”, “La morte fa male?”, “Questa cosa è per sempre?”, “Dov’è?”, “Ha freddo?”, “Può sentirci?” e altre domande che potremmo porci anche noi adulti, ma che i bambini adeguano alla propria realtà. In che modo possiamo rispondere, allora, noi adulti?

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Come si può spiegare la morte ai bambini?

Gli adolescenti (ma anche i preadolescenti) sono già in grado di comprendere il concetto di morte, quasi come gli adulti. Tuttavia, anche loro possono avere paura di essere abbandonati, di perdere l’altro genitore, arrivando così a nascondere i propri sentimenti.

Bambina annoiata.
Di fronte alla perdita di una persona cara, i piccoli possono provare sentimenti difficili da comprendere. Per questo motivo, dobbiamo sostenerli costantemente e chiarire i loro dubbi.

Ecco alcuni dei modi nei quali noi adulti possiamo rispondere per spiegare la morte ai bambini:

  • Trasmettete tranquillità. Se sentite di non avere la capacità di rispondere a una domanda, potete dire al piccolo che lo farete in seguito, perché la sua domanda è molto importante e desiderate concedervi un po’ di tempo per rispondere nel modo migliore.
  • Le risposte devono essere coerenti.
  • Consentite al bambino di esprimere le proprie paure in un luogo sicuro e tranquillo, senza interruzioni.
  • Evitate di usare le seguenti frasi: “Sta dormendo” o “È in viaggio verso l’aldilà”, perché risposte come queste potrebbero causare nel bambino la paura di dormire o viaggiare.
  • Date risposte chiare. “Il fatto che quella persona sia morta significa che non potremo rivederla più”, ma potete trasmettere tranquillità aggiungendo che “Il suo ricordo resterà sempre con noi”.
  • Alcuni genitori offrono risposte di natura religiosa, ma è possibile che i bambini piccoli non siano in grado di comprenderle e che abbiano bisogno di risposte più specifiche riguardanti il fatto concreto dell’assenza fisica della persona.
  • I bambini in età scolare hanno probabilmente bisogno di aiuto, per descrivere i propri sentimenti. Aiutateli e prendetevi il tempo necessario per ascoltare e fornire i chiarimenti richiesti.
  • Spiegate al bambino che le sue azioni non hanno provocato la morte della sua persona cara, per evitare che possa nutrire sensi di colpa.
  • Fate sapere al piccolo che non tutte le persone che si ammalano muoiono e trasmettetegli un senso di sicurezza, in merito alla sua salute.
  • Infine, l’aspetto più importante per il bambino è che applichiate questi consigli con amore e affetto, perché è ciò di cui i piccoli hanno più bisogno.

La morte è una realtà molto complessa e comunicarla non è sempre facile. Quindi, se pensate di avere bisogno di aiuto, non esitate e consultate uno psicologo che possa orientarvi su come comportarvi al meglio in questa circostanza.


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