Quando abbiamo un’idea o arriviamo a una conclusione, sembra che il prodotto finale sia un insieme finito o omogeneo. Tuttavia, prima di arrivarci , abbiamo legato i punti, analizzato le variabili e messo in gioco diversi tipi di pensiero.
Conoscere il dietro le quinte ci permette di capire i nostri punti di partenza, sapere se commettiamo errori o trovare gli argomenti più forti per le nostre idee. Vediamo di cosa si tratta.
Tipi di pensiero e loro caratteristiche
Il concetto di pensiero si riferisce ai processi mentali che possono essere volontari o involontari, attraverso i quali una persona può pensare a se stessa, agli altri e a questioni diverse. È il frutto dell’attività intellettuale o dell’immaginazione.
I diversi tipi di pensiero sono i seguenti:
- Analitico: è un tipo di pensiero che separa ogni dato o informazione come se fosse a sé stante, analizzandolo nel dettaglio.
- Riflessivo: ci porta ad analizzare in profondità i diversi scenari. È un pensiero lento, calmo, opposto all’impulsività.
- Critico: il pensiero riflessivo, così ordinato, dà origine al pensiero critico, che permette di prendere le distanze dai fatti, analizzare situazioni, soppesare vantaggi e svantaggi. Cioè, si separa dal buon senso ed entra in tensione con ciò che è dato per scontato.
- Convergente: come indica il nome, ci porta a un punto comune in elementi o situazioni che, a quanto pare, non hanno avuto una coincidenza.
- Creativo: è quel pensiero che rompe con gli schemi, che cerca di uscire dai sentieri battuti e pensare in modo diverso. Questo è il motivo per cui è anche conosciuto come pensiero laterale. Di solito si ottengono soluzioni innovative, originali e dirompenti.
- Sistemico: ricerca relazioni e connessioni tra le diverse unità di informazione. Qui il tutto è più della somma delle parti. Come indica il nome, interessa alla visione del sistema, del tutto e non dell’individualità.
- Magico: è un tipo di pensiero che collega fatti, cause e conseguenze come se fossero correlati. Questa connessione è illogica e casuale. In una certa misura è generalmente considerato ingenuo, poiché legato a superstizioni o rituali.
- Induttivo: parte di casi particolari o singolari e deriva in conclusioni generali.
- Deduttivo: a differenza del precedente, parte da casi generali e trae conclusioni in particolare. Di solito è uno dei più utilizzati nel nostro quotidiano. Ad esempio, se entro in un negozio e vedo che ci sono banane, pere e mele, ne deduco che è un negozio dove posso trovare anche i limoni.
- Pratico: il ragionamento pratico è quello che ci permette di orientarci, per mezzo del quale siamo in grado di pensare dall’astratto alla prassi e al concreto. Ci permette di agire.
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L’importanza di identificare i nostri pensieri
Molte persone diranno che non pensano ogni volta ad identificare a quale sottotipo di pensiero appartengano le loro idee. Anche se questo è vero, è importante capire che quando ci troviamo in un vicolo cieco, capire il modo in cui scomponiamo le informazioni ci consente di fare luce su determinati aspetti.
D’altra parte, ci permette anche di adattare lo strumento al momento. Cioè, un pensiero molto riflessivo ci impedisce di prendere decisioni quotidiane, poiché ci fermiamo più a lungo per farlo e consideriamo più variabili.
Ma se quello che dobbiamo decidere è se acquistare un sapone di una marca o di un’altra, per noi è meglio un pensiero orientato alla pratica. Prenderemo in considerazione prezzi, qualità e non molto altro.
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Pensiero, emozione e azione
L’importanza di comprendere i pensieri è che (dalle teorie cognitive) sono collegati alle nostre emozioni e al nostro comportamento. Quando abbiamo dei pregiudizi cognitivi, cioè quando commettiamo determinati errori durante la lettura delle informazioni, siamo orientati in una direzione o nell’altra.
Ad esempio, quando diventano pensieri ruminanti non possiamo sfuggire a un circolo vizioso che provoca disagio, angoscia e ansia. Pertanto, se riusciamo a capire meglio come funziona la mente, possiamo anche mettere in atto strategie che ci aiutano a sentirci meglio.
Imparare a pensare è anche imparare a sentire e ad agire. Questi componenti operano in più direzioni e non in modo unilineare. È necessario smettere di pensare a noi stessi solo come un’intelligenza razionale e un’intelligenza emotiva; siamo soggetti con entrambi i tipi di intelligenze.
Infine, è anche vero che ogni persona ha il proprio stile nell’analizzare situazioni e circostanze. Questo permette di arricchire i punti di vista nello scambio.
Bibliografia
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