Vaccino contro la polmonite negli anziani

Il vaccino contro la polmonite può essere di due tipi, ognuno dei quali indicato per una specifica fascia di età. Sono entrambi molto efficaci.
Vaccino contro la polmonite negli anziani
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Il vaccino contro la polmonite (o vaccino anti-pneumococco) è stato autorizzato per la prima volta nel 1977. La polmonite è un’infezione polmonare comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni anno.

Il batterio che causa la polmonite è lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae). Si tratta di un microrganismo che si diffonde mediante il contatto tra le persone. Nonostante la maggior parte delle infezioni causate da questo batterio siano lievi, può anche causare condizioni molto gravi, soprattutto negli anziani e nei bambini.

Tanto che, oltre alla polmonite, può causare sepsi e meningite. In questo articolo parliamo dell’importanza del vaccino contro la polmonite e della sua efficacia e sicurezza .

Cos’è il vaccino contro la polmonite?

La polmonite è un’infezione polmonare in cui gli alveoli, ovvero le piccole sacche in cui avviene lo scambio di ossigeno nel polmone, si riempiono di liquido o pus. Ecco perché chi soffre di polmonite non riesce a respirare correttamente.

Di solito si manifesta con tosse, febbre e malessere generale, tra gli altri sintomi. Il problema è che questa condizione può complicarsi gravemente e in breve tempo; a volte può essere fatale.

Secondo una pubblicazione dei Centers for Disease Control and Prevention, ogni anno quasi 50.000 persone muoiono di polmonite solo negli Stati Uniti. Inoltre, circa un milione riceve cure mediche per questa patologia.

Alcuni gruppi di persone sono più a rischio di soffrire di polmonite o di una condizione più grave. All’interno di queste categorie, al primo posto troviamo gli anziani over 65 e i bambini sotto i 5 anni.

I pazienti che soffrono di malattie croniche come il diabete o l’ipertensione, costituiscono un altro gruppo a rischio. Lo stesso vale per le persone immunodepresse. Anche i fumatori sono a rischio, poiché i loro polmoni sono vulnerabili.

Paziente ricoverato per polmonite.
Non sono rari i ricoveri per polmonite, poiché la patologia può evolvere velocemente in un quadro clinico molto grave.

Tipi di vaccino

Il primo vaccino contro la polmonite è stato autorizzato nel 1977. Da allora è stato sviluppato e perfezionato ulteriormente. Oggi disponiamo di due diverse versioni, entrambe sicure ed efficaci. Nello specifico:

  • Il primo è il vaccino anti-pneumococco polisaccaride (PPSV23). Protegge da 23 tipi di batteri pneumococchi (si stima che ne esistano circa 90 varietà in tutto). È consigliato per le persone al sopra dei 65 anni e per i fumatori.
  • Il secondo vaccino è il vaccino anti-pneumococco coniugato (PCV13), che protegge contro 13 tipi di batteri. Viene somministrato sistematicamente secondo il programma di vaccinazione ai bambini di 2, 4 e 6 mesi, ma anche a quelli tra i 12 e i 15 mesi. Viene somministrato anche alle persone che hanno degli impianti cocleari e a quelle di più di 65 anni che hanno manifestato perdite di liquido cerebrospinale.

Efficacia del vaccino contro la polmonite

Il vaccino contro la polmonite, indipendentemente dal tipo, è considerato efficace e sicuro. Sono diverse le indagini che sono state realizzate in merito. Uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology spiega che il vaccino anti-pneumococco polisaccaride (PPV23) è più efficace nei giovani adulti.

Tuttavia, sembra che questa efficacia diminuisca leggermente nel tempo. Ad ogni modo, entrambi i tipi sono riusciti a ridurre significativamente il numero di persone decedute. Hanno anche ridotto le complicazioni.

Secondo un articolo dell’American Academy of Family Physicians, la somministrazione del vaccino anti-pneumococco coniugato (PCV13) nei bambini ha ridotto l’incidenza anche tra gli adulti.

Nel 2013 l’incidenza della polmonite è diminuita di circa il 50% negli anziani. Ecco perché si ritiene che i vaccini abbiano rappresentato un grande progresso nella prevenzione di questa patologia.

Effetti collaterali e sicurezza

Gli effetti collaterali gravi sono molto rari. Ecco perché il rapporto rischi/benefici è così evidente. Come molti altri vaccini, anche il vaccino anti-pneumococco coniugato (PCV13) può causare arrossamento, gonfiore e dolore nel luogo di iniezione, sia nei bambini che negli adulti. Di solito viene somministrato al braccio ed è lì che si fa sentire il malessere.

In alcuni casi potrebbero comparire febbre, stanchezza e malessere generale. Questo include mancanza di appetito e mal di testa. Nei bambini, la febbre è generalmente più mite, ma corrono un rischio maggiore di soffrire di convulsioni.

D’altra parte, anche il vaccino anti-pneumococco di tipo polisaccaride (PPSV23) può produrre questi effetti. È associato alla comparsa di dolore muscolare generalizzato. In ogni caso, si tratta di un sintomo isolato.

Quando è indicato il vaccino?

Alcune categorie sono più vulnerabili allo pneumococco ovvero le persone al di sopra dei 65 anni e i bambini sotto i 5 anni. Viene prescritto anche agli immunodepressi e alle persone che soffrono di malattie croniche come diabete, asma e patologie cardiache.

I fumatori sono un altro gruppo a rischio che dovrebbe essere vaccinato. Come spiega un articolo su Vaccines, ogni vaccino ha diverse indicazioni. Il vaccino anti-pneumococco coniugato (PCV13) solitamente è indicato nei seguenti casi:

  • Bambini sotto i 2 anni. Vengono somministrate 4 dosi diverse, a 2, 4 e 6 mesi di età.
  • Bambini di età superiore a 2 anni che presentano determinate patologie.

Nel caso degli adulti al di sopra dei 65 la scelta può essere complicata. Generalmente, si preferisce usare il polisaccaride, perché non si dovrebbe somministrare nessuno dei due vaccini se c’è già stata una reazione allergica. Non dovrebbero essere somministrati nemmeno alle donne in gravidanza.

Siringa con vaccino.
L’immunizzazione contro lo pneumococco ha migliorato la prognosi della polmonite sia nei bambini che negli anziani.

Altre indicazioni

Attualmente il vaccino contro la polmonite è consigliato quando si viaggia in determinati Paesi, come ad esempio Asia, Africa e Sud America, dove c’è un’alta concentrazione dei batteri. Un tipico esempio è l’Arabia Saudita.

Il vaccino contro la polmonite è sicuro ed efficace

Entrambi i tipi di vaccino contro la polmonite sono sicuri ed efficaci. Gli effetti collaterali che possono produrre sono lievi ed isolati, come ad esempio dolore nell’area di iniezione o un leggero malessere generale.

Ecco perché si raccomanda che i gruppi a rischio vengano vaccinati. I benefici della vaccinazione superano notevolmente i rischi della malattia. Inoltre, grazie alla vaccinazione, è diminuita la percentuale dei contagi, delle complicazioni e dei decessi.

Tuttavia, oltre alla vaccinazione, è importante prendere in considerazione anche alcune misure per cercare di prevenire l’infezione: bisogna lavarsi spesso e bene le mani; è essenziale anche pulire le superfici che vengono toccate con frequenza.

Quando starnutiamo o tossiamo, si consiglia di coprire il naso e la bocca con l’interno del gomito o con un fazzoletto. Allo stesso modo, è essenziale smettere di fumare e limitare il più possibile il contatto con i fumatori. Infine, di fronte a qualsiasi sintomo o sospetto di malattia, è indispensabile rivolgersi al medico.


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