L’alcol in gravidanza è una delle sostanze proibite per le donne incinte. E sebbene questa conoscenza facesse già parte delle raccomandazioni mediche, una nuova scoperta spiega l’effetto precoce che le bevande alcoliche avrebbero sul feto.
Non ancora pubblicata, ma già presentata al meeting annuale della North American Society of Radiology, la ricerca guidata da Gregor Kasprian specifica che il cervello fetale viene modificato da piccole quantità di alcol ingerite dalla madre. Questo effetto sarebbe evidente già dalla metà della gestazione e avrebbe conseguenze a lungo termine.
Secondo lo scienziato, non bisogna considerare solo le connotazioni biologiche di questa scoperta. Bisogna anche considerare la realtà della disponibilità e dell’accessibilità delle droghe in alcuni Paesi.
Il consumo di alcol durante la gravidanza non è qualcosa di marginale. Secondo gli autori dello studio, quasi il 10% delle madri beve almeno una bevanda alcolica durante la gravidanza.
A cosa si riferisce il nuovo studio sull’alcol in gravidanza?
Il dottor Kasprian ha fornito dettagli sulla modalità utilizzata per svolgere la ricerca con i feti. Il team ha usato la risonanza magnetica, poiché questo metodo non utilizza radiazioni nocive.
Il gruppo era composto da 24 feti di età compresa tra 22 e 36 settimane di gestazione. Le loro madri avevano una storia di consumo di alcol in gravidanza.
Per confronto, la risonanza magnetica è stata eseguita anche su altri 52 feti le cui madri non erano state esposte all’alcol. Nel gruppo delle madri che avevano bevuto alcolici, il consumo medio era inferiore a un drink a settimana.
Dopo la risonanza magnetica, i risultati più significativi sono stati i seguenti:
- I feti esposti all’alcol avevano un punteggio di maturazione inferiore rispetto all’altro gruppo. Cioè, il loro sviluppo cerebrale all’interno dell’utero era più lento.
- I feti esposti all’alcol hanno mostrato cambiamenti nella struttura del cervello.
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Quali cambiamenti cerebrali per i feti esposti all’alcol?
Secondo il rapporto di Kasprian e del suo team, le risonanze magnetiche hanno mostrato marcati cambiamenti nel solco temporale destro del cervello e in altre parti dell’area temporale. Questa regione è quella associata al comportamento sociale, all’integrazione audiovisiva e allo sviluppo del linguaggio.
Da varie indagini precedenti sappiamo che il lobo temporale svolge un ruolo importante nell’elaborazione delle informazioni visive e uditive. Questo ci permette di godere della musica, dialogare con gli altri e persino regolare le emozioni.
Sebbene sia difficile stabilire l’entità di queste modificazioni del cervello fetale nella fase adulta, vi sono motivi per sospettare che l’influenza possa essere estesa. Alcuni studi scientifici hanno già riportato un’associazione tra madri che abusano di alcol e bambini che presentano problemi comportamentali nell’adolescenza e nell’età adulta.
Altri risultati della ricerca
La risonanza magnetica ha anche riscontrato un aumento delle dimensioni del corpo calloso del cervello e una riduzione della zona periventricolare. Il corpo calloso è una struttura che collega entrambi gli emisferi cerebrali, mentre la zona periventricolare è la regione intorno ai ventricoli (questi sono spazi con liquido cerebrospinale).
Il coinvolgimento del corpo calloso porterebbe a sintomi molto diversi. Poiché è l’area di connessione tra gli emisferi, si potrebbero notare problemi in aspetti tanto dissimili quanto l’elaborazione dei dati numerici e la personalità.
D’altra parte, la zona periventricolare è un sito di nascita per i neuroni. Gli esperti ritengono che la sua riduzione sarebbe un segno di minore produzione di cellule per il cervello. Questo spiegherebbe, in parte, perché i feti delle madri alcoliste si sviluppano più lentamente.
Sembra che l’esposizione all’alcol durante la gravidanza collochi il cervello fetale in un percorso di sviluppo alterato, diverso da quello normale.
~ Dr. Kasprian
Quanto l’alcol fa male in gravidanza?
La raccomandazione rigorosa è di non consumare alcol durante la gravidanza. Molti medici concordano sul fatto che non esiste una dose sicura della sostanza per le donne incinte.
Tuttavia, alcune ricerche sembrano contraddire questo e postulano che piccole quantità non sarebbero sufficienti per causare cambiamenti nei feti. Queste affermazioni, sebbene siano convalidate da ricerche e pubblicazioni scientifiche, non sono prive di polemiche.
Secondo Elizabeth Armstrong, non ci sono prove conclusive che l’uso occasionale di alcol porti alla sindrome alcolica fetale. Inoltre, insiste sul fatto che le raccomandazioni rigide per le donne generano solo paura e ansia, senza avere un effetto benefico.
Anche uno studio scientifico del 2012 punta nella stessa direzione. Secondo i loro autori, i figli di madri che consumavano piccole quantità di alcol non presentavano deficit cognitivi, almeno fino ai 5 anni di età.
Nonostante ciò, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC ) sono perentori. Non esiste una quantità minima sicura. L’istituzione governativa sottolinea che le madri non dovrebbero bere alcolici durante la gravidanza.
Anche il National Health Service del Regno Unito (NHS ) sconsiglia l’assunzione di alcol durante la gravidanza. Secondo i loro esperti, in questo caso non esiste una dose di sicurezza e il comportamento più sicuro è quello di non assumere la sostanza, non essendoci elementi sufficienti per escludere un danno fetale.
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Sono incinta, come devo comportarmi?
È probabile che chi è incinta e consulta il medico in merito al consumo di alcolici, le dica di non farlo. Questo è il consiglio più scientificamente supportato, nonostante le divergenze con alcuni studi isolati.
La stessa possibilità di danneggiare il cervello fetale dovrebbe essere un avvertimento. Se non esiste una dose sicura chiaramente stabilita, allora si dovrebbe scegliere di eliminare completamente la sostanza dalla dieta.
Bibliografia
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