Dente di leone: contributi all'attività epatica

Il dente di leone si distingue per le sue proprietà depurative. Nonostante questo, se state seguendo qualche trattamento medico, dovreste consultare lo specialista prima di assumerlo, perché potrebbero esserci delle controindicazioni.
Dente di leone: contributi all'attività epatica

Ultimo aggiornamento: 08 gennaio, 2020

Anche se il dente di leone è considerato un’erbaccia, dispone di proprietà diuretiche importanti.

Bisogna chiarire che viene utilizzato in medicina e anche nelle pratiche culinarie, per la preparazione di insalate.

Allo stesso tempo, si possono sfruttare i suoi benefici medicinali per trattare una gran varietà di disturbi digestivi e renali.

Proprietà medicinali del dente di leone

infuso di dente di leone
  • Grazie ai suoi componenti, la pianta apporta benefici nutritivi all’organismo. Ugualmente ha eccellenti proprietà depurative, e aiuta a combattere la ritenzione idrica.
  • Il dente di leone aiuta a stimolare la secrezione della bile, migliorando i disturbi digestivi. Le sue proprietà lassative sono molto efficaci nel caso di digestione lenta e stipsi.
  • D’altra parte, il dente di leone è un eccellente stimolante, che aiuta a migliorare l’attività del sistema renale. I componenti della pianta aiutano a curare i problemi causati dall’eccesso di acido urico e la gotta.

L’assunzione della pianta è stata utilizzata per l’eliminazione dei calcoli renali.

  • Il dente di leone è anche ricco di ferro, pertanto l’apporto all’organismo è considerevolmente benefico. Inoltre, aiuta a purificare il sangue e a liberare l’organismo dalle tossine, migliorandone l’attività.

Dente di leone per il fegato

La pianta ha un sapore amaro, proprietà che stimola il fegato e la disintossicazione epatica. Caratteristica molto utile per i pazienti con epatite o cirrosi.

Oltre a possedere proprietà depurative, serve a purificare il sangue e, di conseguenza, a proteggere il fegato da una possibile degenerazione causata da intossicazione alimentare o chimica.

L’uso medicinale ha giovato anche ai pazienti con cirrosi. La maggior parte dei casi presentati include persone che abusano di alcol, causando una degenerazione del fegato.

Dopo osservazioni sono stati rilevati dei risultati grazie al consumo della pianta. Si raccomanda di bere l’infuso di dente di leone da due a tre volte al giorno.

Come purificare il fegato con il dente di leone?

Fegato malato

Il dente di leone è il più raccomandato nell’alleviare i problemi epatici. Il suo uso normalmente è complementare ad altri trattamenti epatici. Tuttavia, non sarà efficace se non si evita il consumo di alcol o tabacco.

In generale, si raccomanda di usarlo come trattamento complementare dopo aver utilizzato medicinali antinfiammatori in caso di problemi ormonali o di sovrappeso.

Effetti secondari

Non si consiglia l’uso del dente di leone per un periodo superiore a quattro mesi, poiché può avere ripercussioni sulla pelle.

  • Il casi comuni di abuso, si sono manifestati casi di allergia o sensibilità durante l’esposizione al sole.
  • Altri casi meno comuni sono l’insorgenza di diarrea a mal di stomaco.

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Ultime considerazioni

tisana di dente di leone

Potete utilizzare il dente dio leone come complemento nell’insalata: vi aiuterà a migliorare i problemi epatici che potreste accusare.

Allo stesso tempo, potete preparare degli infusi di acqua calda con germogli della piante per ripulire l’organismo. 

Come già sottolineato, è un ottimo stimolante per migliorare la digestione e aiuta anche i reni a combattere diversi disturbi. Il consumo responsabile è fondamentale, quindi non esagerate con le dosi.

Nonostante sia un fastidio per coloro che desiderano un giardino libero da erbacce, può svolgere una funzione abbastanza lodevole.

Nel caso in cui insorgano disturbi a causa del suo utilizzo, consultate il medico. Non assumetelo come medicina principale, ma come supplemento a un trattamento somministrato da uno specialista.

Potete aiutarvi con l’adozione di abitudini salutari, come l’esercizio o le camminate frequenti. Sudando, il corpo libera tossine di cui non ha bisogno, oltre a aiutare a bruciare grassi.

Potrete stare all’aperto mentre raccogliete la pianta, per bollirla e impiegarle nella cura.


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