Avete mai avvertito fitte addominali? È un disturbo piuttosto frequente e le cause sono diverse. Le fitte addominali possono dipendere da disfunzioni organiche, digestive, intestinali oppure da infiammazioni o infezioni. Nelle donne possono essere un sintomo della sindrome premestruale.
Quando le fitte all’addome sono ricorrenti, è importante consultare uno specialista per una diagnosi accurata e il relativo trattamento. Solo così si può tenere sotto controllo lo stato d’animo e migliorare la qualità di vita.
A seguire vi daremo alcune informazioni sulle possibili cause delle fitte addominali e alcuni consigli che potrebbero esservi utili.
Tipi di fitte addominali
Quelle che solitamente avvertiamo come fitte addominali sono un fastidio che interessa appunto la zona dell’addome. Il dolore può essere classificato in diversi modi:
- Generalizzato: il dolore è avvertito in più di metà dell’addome. Può dipendere da un virus gastrico, gas o indigestione.
- Localizzato: le fitte interessano solo una parte dell’addome. Probabilmente il dolore interessa un organo, come la cistifellea, l’appendice o lo stomaco.
- Crampi: in genere i crampi non sono gravi e sono dovuti a gas intestinali o distensione addominale. Possono essere accompagnati da diarrea. Se il dolore è frequente, dura più di 24 ore ed è accompagnato da febbre, potrebbe trattarsi di un problema più complesso.
- Coliche: si tratta di un dolore intenso e improvviso. I calcoli renali e biliari sono cause comuni di questo tipo di dolore addominale.
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Possibili cause delle fitte addominali
Molte di queste condizioni sono temporanee, mentre altre rappresentano un’emergenza medica. In ogni caso, è importante rivolgersi al medico quando compaiono questi segnali di allarme.
1. Intossicazione alimentare
L’intossicazione alimentare si verifica quando ingeriamo acqua o cibo che contengono germi o tossine che attaccano direttamente l’organismo.
I sintomi dell’intossicazione alimentare variano in base alla causa della contaminazione dell’alimento. In generale si manifestano nausea, vomito, diarrea, dolore e fitte addominali, gas e febbre.
2. Sindrome dell’intestino irritabile
La sindrome dell’intestino irritabile interessa l’intestino crasso e può causare coliche addominali, distensione, gas e alterazioni nelle abitudini intestinali. Alcune persone lamentano stitichezza, altre diarrea, altre ancora entrambi i sintomi.
Secondo quanto segnalano i ricercatori del National Institute of Diabetes and Digestive and Kindey Deaseses (Stati Uniti), i medici possono trattare la sindrome dell’intestino irritabile raccomandando cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Inoltre, possono prescrivere farmaci, probiotici e terapie psicologiche. In generale, ogni paziente può collaborare con il proprio medico per trovare il piano di trattamento più appropriato.
3. Appendicite
L’appendicite è l’infiammazione dell’appendice, un piccolo organo che fa parte dell’intestino localizzato sul lato inferiore destro dell’addome. Nella maggior parte dei casi, il dolore comincia in prossimità dell’ombelico per poi estendersi al resto dell’addome.
All’inizio il dolore è diffuso, può passare da lieve a severo, con aumento della temperatura corporea, vomito, nausea e gonfiore addominale.
Dato che l’appendice non sembra avere una funzione specifica, se i dolori si intensificano e viene diagnosticata l’infiammazione, il trattamento prevede un intervento chirurgico per rimuovere l’appendice infiammata.
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4. Gravidanza extrauterina
Si parla di gravidanza ectopica o extrauterina quando l’impianto dell’ovulo fecondato avviene al di fuori dell’utero, in genere nelle tube di Falloppio. In caso di gravidanza ectopica si possono manifestare:
- Sanguinamento vaginale anomalo.
- Coliche lievi al fianco.
- Assenza di mestruazioni.
- Dolore nella parte bassa dell’addome.
C’è chi lamenta perdite vaginali e chi no, ma il dolore si presenta in maniera improvvisa. Le fitte all’addome sono acute e persistenti.
Se la zona in cui si trova il feto presenta lacerazioni e sanguina, i sintomi possono peggiorare. È importante consultare il medico perché se la gravidanza extrauterina non viene trattata in tempo, possono esserci conseguenze gravi per la madre.
5. Pancreatite e fitte addominali
Il pancreas è una ghiandola che si trova dietro lo stomaco, nella parte alta dell’addome. Quando si infiamma, si avverte una sensazione di bruciore e dolore nella parte superiore o centrale dello stomaco. La pancreatite si manifesta con dolore opprimente e il sintomo principale consiste in episodi multipli di vomito. Trattandosi di un processo acuto non si hanno segni evidenti di perdita di peso.
Il fastidio può manifestarsi all’improvviso e scomparire nell’arco di qualche giorno, ma può anche diventare cronico e durare anni. Consultate il vostro medico se, oltre alle fitte addominali, presentate anche i seguenti sintomi:
- Dolore quando toccate l’addome.
- Dolore addominale che peggiora dopo i pasti.
- Perdita di peso.
- Tachicardia.
- Vomito.
- Nausea.
- Febbre.
- Dolore addominale che si estende alla schiena.
6. Diverticolite
I diverticoli sono piccole protuberanze che si formano nel rivestimento interno dell’apparato digerente, più frequentemente nella parte inferiore dell’intestino crasso (colon). In generale, non causano problemi. Tuttavia, può capitare che si infiammino o si infettino.
In questi casi si parla di diverticolite, più frequenti nelle persone di età superiore ai 50 anni. La diverticolite può provocare dolore addominale intenso, febbre, nausea e alterazioni nelle abitudini intestinali. In forma lieve può essere trattata con riposo, cambiamenti nell’alimentazione e antibiotici; nei casi più gravi è necessario intervenire chirurgicamente.
7. Endometriosi
L’endometriosi è una condizione per cui l’endometrio, cioè la mucosa che riveste la cavità uterina, cresce al di fuori dell’utero. Si tratta di una delle patologie ginecologiche più comuni e tra i sintomi vi sono dolore pelvico e infertilità. Non esiste una cura per l’endometriosi, ma ci sono trattamenti per alleviare il dolore e per l’infertilità.
7. Colelitiasi
La presenza di calcoli nella cistifellea è nota come calcolosi o colelitiasi. È una condizione che compare progressivamente ed è favorita nelle donne, negli obesi, nelle persone di età superiore ai 40 anni e nei diabetici.
Il quadro clinico inizia solitamente con episodi di dolore intenso localizzato nella regione superiore destra dell’addome (ipocondrio destro). Questi compaiono più frequentemente dopo il consumo di cibi grassi, in quanto questi “attivano” la cistifellea e favoriscono l’aumento della pressione.
Raccomandazioni
Per evitare o trattare le fitte addominali, si consiglia di:
- Masticare lentamente il cibo per dare l’opportunità all’apparato digerente di svolgere correttamente le sue funzioni.
- Evitare di andare a dormire in caso di mal di stomaco, la cosa migliore è stare seduti e allungare le gambe.
- Evitare i cibi grassi o molto conditi.
- Fare attività fisica almeno 3 volte alla settimana.
- Ridurre il consumo di alcol e di sigarette.
- Fare 5 pasti al giorno.
- Aumentare il consumo di acqua.
Riassumendo…
Le fitte addominali o qualsiasi tipo di disturbo nella regione addominale sono un sintomo da non trascurare. Sebbene a volte derivino da un problema di indigestione, può anche essere sintomo di condizioni più serie come la sindrome dell’intestino irritabile o l’endometriosi.
È fondamentale consultare un medico per questo tipo di fastidio, perché possa determinare la causa e il possibile trattamento. Oltre a questo, possono anche essere inseriti alcuni cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione.
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