La gotta è un’infiammazione che colpisce le articolazioni ed è causata dall’eccesso di acido urico nell’organismo. Può colpire i piedi, le ginocchia, i polsi, ma soprattutto l’alluce.
Questa malattia, dal momento della sua comparsa, può durare persino alcuni mesi. Gli individui più a rischio sono, fondamentalmente, uomini adulti e persone obese. In questo articolo vi elencheremo gli 8 alimenti che provocano la gotta.
I frutti di mare
I cosiddetti frutti di mare possono rivelarsi particolarmente dannosi per la salute delle persone affette da gotta, poiché contengono alti livelli di una sostanza chiamata purina, che nel nostro organismo viene scomposta sotto forma di acido urico.
Se non avete la gotta, potete concedervi di mangiare, di tanto in tanto, dei frutti di mare, ma senza abusarne. I medici consigliano, infatti, che la dose non superi i 4/6 pezzi alla settimana.
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L’aringa
Questo tipo di pesce, a differenza dei frutti di mare (concessi solo in piccole quantità), è assolutamente proibito ai pazienti con la gotta. L’aringa non deve comparire per nessuna ragione sui loro menù, così come le acciughe e il tonno.
Il granchio, l’anguilla, l’aragosta e i gamberetti sono invece accettabili; ciò non significa, però, che si possa eccedere.
La birra
È stato dimostrato che la birra raddoppia la possibilità di contrarre la gotta nelle persone più predisposte a questa malattia. Ciò accade per due ragioni: la birra aumenta il livello di acido urico nel corpo e non permette che l’organismo scomponga le sostanze di cui è composta.
La migliore alternativa è il vino, ma sempre senza esagerare: un bicchiere a pranzo o a cena è accettabile, anche se ci sono medici che, in caso di gotta, proibiscono l’alcol in tutte le sue forme.
Le carni rosse e la gotta
Le carni rosse contengono una gran quantità di purine, oltre ad altri elementi che possono aumentare il colesterolo e favorire il sovrappeso.
È preferibile consumare carni bianche (pollo o pesce) e solo ogni tanto carni rosse. Alcuni specialisti sconsigliano la carne di maiale o bovino, ma considerano accettabile quella vaccina una volta alla settimana.
Il tacchino
Così come l’oca, anche il tacchino è un alimento che contiene molte purine, sostanze che è meglio non assumere se si vuole guarire dalla gotta. Le persone colpite da gotta devono ridurre il più possibile l’assunzione di carne di animali da campo o selvaggina.
Le alternative più sicure sono il pollo e l’anatra, dei quali è preferibile mangiare la coscia anziché il petto.
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Le bibite zuccherate
Vanno evitate tutte le bibite dolcificate con sciroppo di mais o fruttosio, così come bevande dietetiche e succhi confezionati, che contengono moltissimi edulcoranti. Questi provocano una maggiore produzione di acido urico.
Tali bibite, addolcite con zucchero o fruttosio, aumentano il rischio di contrarre la gotta soprattutto fra le donne.
Gli asparagi e la gotta
Allo stesso gruppo degli asparagi appartengono il cavolfiore, gli spinaci e i funghi champignon, poiché contengono una maggior quantità di purina. Se però vi piacciono questi cibi, potrete ridurli senza evitarli sistematicamente. Le diete vegetariane aiutano ad espellere le purine.
Il fegato
Il fegato appartiene al gruppo degli alimenti “assolutamente proibiti”, così come i reni e le animelle, ovvero le interiora di bovini, ovini o altri animali da allevamento. In generale, vengono considerati cibi dannosi per tutti, e tanto più per le persone affette da gotta.
Allora che cosa si può mangiare, se si ha la gotta?
Ci sono molti altri alimenti che possono essere utili nel trattamento della gotta; tra questi spiccano:
- i latticini scremati
- i carboidrati complessi
- il caffè
- la frutta
- gli agrumi
È necessario, inoltre, bere da 12 a 16 bicchieri d’acqua al giorno, con la possibilità di variare con tè, succhi naturali o caffè. I liquidi (eccetto bevande zuccherate e birra) permettono al sangue di scorrere meglio ed eliminare così i residui nocivi attraverso le urine.
Ricordate che la gotta si manifesta soprattutto sotto forma di podagra e che provoca un aumento considerevole del livello di acido urico nel sangue. Se la diagnosi è dubbiosa, sarà necessario fare delle analisi del liquido sinoviale. Anche le radiografie possono essere utili per riconoscere la gotta cronica, ma non in caso di attacchi acuti o lievi.
Bibliografia
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