Si parla di ipertensione in gravidanza, o gestionale, quando i valori superano i 140/90 mmHg. Ma che cos’è la pressione arteriosa? È la forza che il sangue esercita contro le pareti delle arterie. Quando, per qualunque motivo, è alta, si parla di ipertensione.
Se avete il sospetto di soffrire di ipertensione in gravidanza, non esitate a consultare il medico. I seguenti sintomi non devono mai essere sottovalutati perché possono comportare rischi per la vostra salute e quella del bambino.
Ipertensione in gravidanza
Di solito il problema della ipertensione in gravidanza nelle donne che hanno sempre avuto valori nella norma si verifica verso la metà o la fase finale della gestazione, verso la ventesima settimana. È, al contrario, molto comune per le future mamme soffrire di pressione bassa nei primi mesi.
In base alle caratteristiche possiamo distinguere tre tipi di ipertensione in gravidanza:
1. Ipertensione gestazionale
La pressione alta non si era mai verificata, ma si sviluppa nel corso della gravidanza, in genere dopo la ventesima settimana. Di solito è asintomatica e tende a risolversi dopo il parto. Comporta ugualmente rischi per la salute:
- Aumento del rischio di soffrire in futuro di ipertensione.
- Parto prematuro.
- Sottopeso del neonato.
- Sviluppo di preeclampsia.
2. Ipertensione cronica
È considerata tale l’ipertensione sviluppata prima della gravidanza o prima della ventesima settimana. Questa condizione, come quella descritta in precedenza, può dare luogo a preeclampsia.
3. Preeclampsia
Consiste in un aumento improvviso della pressione arteriosa, solitamente verso la fine della gravidanza o nell’ultimo trimestre. È considerata pericolosa perché può causare danni al fegato, ai reni e ad altri organi.
Poiché comporta un rischio per la vita della madre e del bambino, è di somma importanza misurare regolarmente la pressione regolare.
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Sintomi di ipertensione in gravidanza
La pressione alta in gravidanza non sempre genera sintomi. Quando sono presenti, si avverte in genere mal di testa (soprattutto sulla nuca), vista offuscata, sensibilità alla luce, gonfiore degli arti, dolore addominale.
L’aumento pressorio può anche comportare un serio rischio per la mamma e il bambino e questo è il motivo per cui il controllo della pressione è un elemento importante delle cure prenatali.
La preeclampsia si presenta con i seguenti sintomi:
- Elevato tasso di proteine nell’urina.
- Forte mal di testa.
- Alterazioni della vista: vista offuscata o addirittura cecità.
- Nausea e vomito.
- Bassi livelli di piastrine nel sangue.
- Presenza di edema, soprattutto su viso e mani.
- Aumento di peso improvviso.
- Dolore nella parte superiore dell’addome, sotto le costole e sul lato destro.
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Trattamento della pressione alta in gravidanza
Il trattamento dell’ipertensione in gravidanza dipende dalle condizioni di salute generali della donna, dalla sua storia clinica e dal decorso della gestazione. Spetta al medico determinare il percorso terapeutico da seguire, prescrivendo farmaci antipertensivi sicuri e compatibili con la gravidanza.
Se è la vostra situazione, seguite sempre le indicazioni dello specialista, e non sospendete o modificate la terapia.
Un consiglio che spesso viene dato è quello di bere molto (circa tre litri di acqua al giorno) e seguire una dieta equilibrata a basso consumo di sale o di alimenti industriali – dolci, fritti, insaccati. È altrettanto importante rispettare i tempi necessari al riposo.
I casi più gravi di ipertensione possono richiedere il ricovero in ospedale per i controlli del caso e per evitare il rischio di preeclampsia.
Per prevenire l’aumento della pressione in gravidanza e sempre raccomandabile realizzare esercizio fisico regolare (camminata, yoga o acquagym, ad esempio), bere acqua, evitare la caffeina e ridurre il consumo di sale.
In caso di dubbi, chiariteli con il medico di fiducia al prossimo controllo prenatale. È la figura che meglio saprà rispondere alle vostre domande, in base alla vostra storia medica personale e alle condizioni di salute del momento.
Bibliografia
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