La fecondazione è l’inizio della gravidanza. È un processo complesso che può avvenire dopo il rapporto sessuale. Tuttavia, contrariamente a quanto pensano alcune persone, non si verifica subito dopo il rapporto sessuale.
La fecondazione consiste nell’unione di un ovulo (il gamete femminile) e uno spermatozoo (il gamete maschile). In altre parole, è il processo mediante il quale i geni di entrambi i genitori si combinano e si forma una nuova cellula chiamata zigote.
Sono molti i dubbi e i miti in merito. In questo articolo, dunque, spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sulla fecondazione, le tempistiche e quando si manifestano i primi sintomi della gravidanza.
Come avviene la fecondazione?
Come anticipato, la fecondazione è il processo mediante il quale l’ovulo e lo spermatozoo si uniscono dando origine allo zigote. Sebbene possa sembrare semplice, in realtà sono necessarie una serie di condizioni ottimali.
Come spiega un articolo del Southern California Center for Reproductive Medicine, le probabilità di rimanere incinta variano tra il 20 e il 25% in assenza di metodo contraccettivo.
Questo perché affinché si verifichi la fecondazione la donna deve trovarsi in un momento specifico del ciclo mestruale. Il momento ideale è intorno al quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, ovvero quando si verifica l’ovulazione. Tuttavia, lo sperma può rimanere fino a 3 giorni nell’apparato genitale femminile.
L’ovulo, al contrario, sopravvive solo per 24 ore dopo l’ovulazione, quindi la fecondazione avverrà in tale lasso di tempo (1 giorno) sebbene il rapporto sessuale possa essere avvenuto anche due o tre giorni prima. Nelle sezioni seguenti spieghiamo tutte le fasi di tale processo.
La ricerca dell’ovulo da fecondare
Durante l’ovulazione, le ovaie rilasciano un ovulo che viaggia verso le tube di Falloppio. Gli spermatozoi, invece, si sviluppano continuamente nei testicoli.
A seguito dell’eiaculazione, questi viaggiano immersi nel liquido seminale e raggiungono le tube di Falloppio. Qui avviene la capacitazione, ovvero gli spermatozoi subiscono una serie di modifiche nella loro struttura e motilità. Ciò li rende capaci di penetrare nell’ovulo.
Non tutti gli spermatozoi, però, subiscono le suddette trasformazioni. Ciò ha lo scopro di ridurre le probabilità che più spermatozoi fertilizzino lo stesso ovulo, dunque possibili malformazioni congenite.
Incontro tra ovulo e spermatozoo
Una volta avvenuta la capacitazione, gli spermatozoi vengono rilasciati nelle cripte cervicali. Si dirigono quindi verso l’ovulo, dove avviene la cosiddetta reazione acrosomiale.
Secondo un articolo dell’Instituto Bernabeu, tale reazione consiste nel rilascio di alcuni enzimi che consentono alla testa dello spermatozoo di attraversare la membrana dell’ovocita. In questo modo, i nuclei di entrambe le cellule e il materiale genetico si fondono.
Durante tale reazione, si mette anche in moto il blocco rapido della polispermia che impedisce ad altri spermatozoi di attraversare la membrana. Come sottolineato nella sezione precedente, ciò è essenziale affinché non vi siano problemi a livello genetico.
Avanzamento verso l’utero
Una volta che l’uovo e lo sperma si sono fusi, si forma una cellula chiamata zigote che contiene il materiale genetico di entrambi i genitori. La fecondazione avviene, nella maggior parte dei casi, in una delle tube di Falloppio.
Ecco perché lo zigote deve scendere poi nell’utero, che è l’organo in cui avviene la gestazione. Durante il viaggio, lo zigote inizia il processo di divisione. Ovvero, dalla singola cellula si forma l’embrione attraverso successive divisioni cellulari.
All’inizio, le due cellule derivanti dallo zigote sono chiamate blastomeri. Al quarto giorno dalla fecondazione si saranno già formati tra i 12 e i 16 blastomeri. Quindi si forma la morula, che presenta una parte centrale che darà origine all’embrione. Lo strato più esterno delle cellule, invece, formerà la placenta.
Parte finale della fecondazione: impianto
L’impianto è un passaggio essenziale per lo sviluppo dell’embrione. È il processo mediante il quale l’embrione si attacca all’endometrio, il rivestimento dell’utero.
Di solito si verifica tra i 6 e i 10 giorni dopo la fecondazione. Se l’impianto non avrà successo, l’embrione verrà espulso con la mestruazione successiva.
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Quando iniziano i sintomi della gravidanza?
Il primo trimestre di gravidanza è solitamente caratterizzato da una serie di sintomi che fanno capire alla donna di essere incinta. Il primo segno è di solito il ritardo e l’assenza delle mestruazioni, ovvero l’amenorrea.
L’amenorrea si verifica perché la produzione di alcuni ormoni aumenta per garantire lo sviluppo dell’embrione. Tali ormoni causano anche cambiamenti nella sensibilità e nelle dimensioni del seno, che spesso si presenta più gonfio.
All’inizio della gravidanza, l’ormone gonadotropina corionica umana aumenta notevolmente la sua concentrazione. È l’ormone correlato alla nausea e al vomito. La sua concentrazione, infatti, determina l’intensità dei sintomi.
Nelle gravidanze multiple, questo ormone aumenta ulteriormente, motivo per cui di solito i sintomi sono maggiori.
Un altro segno comune all’inizio della gravidanza è una maggiore frequenza di minzione. È anche normale che la donna si senta più stanca.
Test positivo dopo la fecondazione
Attualmente esistono diversi metodi per confermare la presenza (o meno) di una gravidanza. Tuttavia, tutti richiedono un certo tempo dopo la fecondazione.
Questo perché i test di gravidanza funzionano rilevando un aumento dei livelli di gonadotropina corionica umana nelle urine. Tale ormone aumenta tra i 6 e i 14 giorni dopo la fecondazione.
In alcuni casi, questa sostanza può essere rilevata nel sangue anziché nelle urine. Questo particolare test non può essere eseguito a casa, ma è più accurato.
Pertanto, ciò che dobbiamo tenere a mente è che fino a quando non è trascorso un certo tempo dalla fecondazione, è impossibile determinare la presenza o meno di una gravidanza.
Inoltre, i test di gravidanza possono presentare falsi negativi e positivi. In caso di dubbio, l’ideale è sempre consultare uno specialista.
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La fecondazione non è istantanea
La fecondazione è un processo complesso che richiede condizioni ottimali. Non si verifica nel momento stesso in cui termina il rapporto sessuale, ma può avvenire anche 2 o 3 giorni dopo l’eiaculazione.
Inoltre, anche se si è formato uno zigote, non sempre si svilupperà un embrione o si verificherà una gravidanza. Perché ciò avvenga, l’impianto deve avvenire correttamente.
Bibliografia
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