La sindrome meningea non è una malattia in sé, bensì una combinazione di sintomi che indicano un processo patologico in corso a carico delle meningi. Le cause possono essere diverse, ma, come regola generale, richiedono sempre un intervento immediato.
In campo medico si parla di “sindrome” quando alcuni segni e sintomi si presentano congiuntamente e possono corrispondere a diverse eziologie. Ciò significa che una sindrome può avere origine da diverse malattie. Nella sindrome meningea, i tre sintomi principali sono:
- Cefalea: mal di testa.
- Rigidità muscolare, provocata dalle contratture muscolari.
- Febbre, presente se il disturbo è di natura infettiva.
I sintomi sono evidenti quando le meningi sono ormai infiammate. Le meningi sono tre strati molto sottili che, all’interno del cranio e del canale rachidiano, rivestono il sistema nervoso centrale. Avvolgono l’encefalo e il midollo spinale, come se fossero fogli di carta.
Le meningi sono tre: dura madre, pia madre e aracnoide. La sindrome meningea corrisponde all’infiammazione delle ultime due, che l’anatomia descrive come “leptomeningi”. Quando questi strati si infiammano, il sistema nervoso centrale risulta irritato.
Cause della sindrome meningea
Anche se esistono diverse cause in grado di provocare la sindrome meningea, le più importanti si suddividono in due gruppi: infiammatorie e non infiammatorie. Come vedremo nelle righe che seguono, questa suddivisione generale non determina la gravità del quadro clinico.
Cause infiammatorie
Tra le cause infiammatorie possiamo citare:
- Batteri: il più noto e importante è forse il meningococco, un microrganismo per il quale esiste un vaccino specifico. Una volta che il batterio si è insediato, la sindrome meningea tende a essere completa e a presentare tutti i sintomi. Può provocare anche focolai ed epidemie in popolazioni i cui individui si trovano in contatto tra loro, motivo per cui quando si conferma un caso, vanno adottate le dovute misure precauzionali.
- Virus: la meningite virale presenta un quadro clinico molto insidioso e comprende sia virus relativamente comuni sia microrganismi rari che innescano malattie specifiche.
- Funghi: la sindrome meningea di origine micotica è rara, ma molto aggressiva. Tende a manifestarsi in persone che presentano deficit immunitari, più inclini a ospitare i funghi nel proprio organismo. Anche il trattamento risulta più difficile.
- Parassiti: la meningite parassitaria è la forma meno frequente; sono solamente tre i microrganismi responsabili di quasi tutti i casi. La trasmissione si verifica da animali a persone; di conseguenza, i lavoratori agricoli sono sottoposti a un rischio maggiore.
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Cause non infiammatorie
L’altro gruppo è costituito dalle cause non infiammatorie. Tra queste segnaliamo:
- Emorragie: quando si verifica un ictus dovuto alla rottura di un’arteria nell’encefalo, l’emorragia forma un coagulo di sangue. Se è vicino alle meningi, le infiamma. Alla prima comparsa dei sintomi, un accidente cerebrovascolare può essere confuso con una meningite batterica, anche a causa della presenza di febbre.
- Traumatismi: i traumi cranici, dovuti a contusioni o infortuni, possono infiammare le meningi. Diversi traumi possono causare un accumulo di liquido infiammatorio tra il cervello e le leptomeningi, irritandole.
- Neoplasie: numerosi tumori al cervello, al cervelletto e al midollo osseo presentano sintomi più evidenti di quelli di una sindrome meningea. La massa maligna esercita una pressione sulle meningi e finisce per infiammarle, a volte senza premere su altre strutture.
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Come riconoscere la sindrome meningea?
Dal momento che non sempre la febbre è presente nella sindrome meningea, due sintomi sono considerati caratteristici di questo problema: la cefalea e le contratture muscolari.
La cefalea è un dolore che tende a essere intenso e persistente. Non è raro che il paziente sia costretto a urlare per il dolore accusato all’interno del cranio. In genere è frontale e occipitale, ovvero all’altezza della fronte o vicino alla nuca.
Questa cefalea diventa più intensa in presenza di stimoli come la luce o i rumori. Quando si intensifica a causa della luce, prende il nome di fotofobia e la persona è costretta a chiudere gli occhi. Quando il dolore peggiora con i suoni, invece, viene denominato fonofobia.
Le contratture muscolari interessano soprattutto la schiena e le estremità inferiori. La rigidità della nuca non consente di portare il mento al petto; quella della schiena non permette di portare le ginocchia al petto. Si tratta di segni che da decenni la scienza medica associa alla meningite.
In presenza di questi sintomi dovremmo richiedere il prima possibile una visita medica. Il professionista prescriverà gli esami necessari, tra cui analisi del sangue e di imaging del sistema nervoso, fino a un’agoaspirazione del midollo osseo per esaminare, se necessario, il liquido cefalorachidiano. Non è un quadro da prendere alla leggera visti i possibili rischi.
Bibliografia
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