“Dimentica le cose, è come se fosse nel suo mondo”. Molte diagnosi per presunti casi di demenza iniziano con frasi che rivelano situazioni quotidiane come questa. Tuttavia, può esserci una depressione di fondo. Siamo in presenza di un caso di pseudodemenza depressiva.
Cosa sono la demenza e la depressione?
Per capire di cosa si tratta la pseudodemenza depressiva, è conveniente iniziare spiegando cos’è la demenza e cos’è la depressione. Demenza è un termine usato per identificare quelle malattie degenerative che di solito hanno molteplici cause e comportano un progressivo deterioramento, soprattutto di alcune funzioni cerebrali. Forse l’esempio più noto è l’Alzheimer.
La depressione, invece, è un disturbo dell’umore, che ha anche sottotipi e si manifesta attraverso molteplici sintomi. Tra i più conosciuti ci sono:
- Riluttanza.
- Apatia.
- Fatica.
- Cambiamenti nel sonno e nell’appetito.
- Perdita di interesse nei confronti delle attività piacevoli.
Quando si parla di pseudodemenza depressiva?
Si parla di pseudodemenza depressiva perché, pur non essendo una demenza, spesso viene confusa con essa perché si verificano alterazioni cognitive. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, c’è un precedente disturbo psichiatrico, che coincide con la depressione.
È importante identificare i sintomi per ottenere a una diagnosi accurata.
In generale, la pseudodemenza depressiva inizia con un disturbo dell’umore, con predominanza di angoscia, tristezza e malessere. Possono quindi comparire più segni cognitivi, come perdita di memoria, disattenzione, difficoltà di concentrazione, inizio e fine attività e capacità di giudizio compromessa.
In un terzo momento nasce la necessità di voler stare da soli, di non fare nulla (isolamento e inattività), il che rende difficile l’interazione. Con ciò ne deriva un progressivo deterioramento delle abilità sociali.
Possiamo anche menzionare che i disturbi dell’umore influenzano il modo in cui i pazienti si comportano quando risolvono alcuni test neurologici. Ad esempio, coloro che soffrono di depressione, conservano la loro apatia e riluttanza e semplificano dicendo “non lo so”.
La pseudodemenza depressiva può essere reversibile.
Principali differenze con le demenze neurodegenerative
Molti professionisti considerano la pseudodemenza depressiva una sfida, poiché la sovrapposizione di segnali e sintomi di demenza può rendere difficile la diagnosi. Tuttavia, chi ne sa di più sull’argomento suggerisce che ci sono elementi per chiarire la diagnosi.
Il fattore età
Per riconoscerla, è importante tenere conto dell’età dei pazienti. Ad esempio, a quelli che hanno 65 anni o più spesso viene detto subito che hanno la demenza. Tuttavia, è necessario ricostruire la sua storia e il caso.
Evoluzione della malattia
La pseudodemenza ha un esordio subacuto e un’evoluzione più rapida. In questo senso, incide in modo più evidente sul funzionamento quotidiano e funzionale, in particolare sulla componente emotiva, rispetto a quella cognitiva.
Le demenze neurodegenerative hanno uno sviluppo più lento e progressivo.
La memoria
Nella pseudodemenza depressiva, la memoria immediata e quella remota sono colpite contemporaneamente. Mentre nel caso delle demenze, il deterioramento inizia con la memoria immediata.
Abilità sociali e relazioni con l’ambiente
In generale, la depressione ha un impatto quasi immediato sulle relazioni sociali, poiché la persona tende a isolarsi, è riservata, con scarso interesse nell’interazione. Questo non è il caso della demenza. Alcune persone potrebbero avere difficoltà a condividere un ricordo recente, ma vogliono comunque stare insieme ai propri cari.
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Come agire contro la pseudodemenza depressiva?
Alcuni consigli iniziali da considerare sono i seguenti:
- Provare a realizzare alcune attività durante il giorno. Per quanto sia difficile e si abbia poca voglia di farlo, bisogna superare la resistenza al movimento. Iniziare con attività semplici di breve durata, come fare una passeggiata per 10 minuti al giorno, mettere i vestiti da lavare, stabilire abitudini igieniche, leggere.
- Cercare di seguire una routine per alzarsi e andare a letto. Anche se si desidera stare a letto tutto il giorno, bisogna cercare di continuare con determinate attività. Si può provare a impegnarsi in alcune responsabilità che richiedono di alzarsi.
- Evitare l’uso di sostanze, come droghe illegali o alcol.
- Chiedere un aiuto professionale. La depressione e le sue varianti, come la pseudodemenza depressiva, richiedono un approccio globale, al di là dei farmaci. Esistono diversi tipi di terapie psicologiche che possono essere di grande aiuto.
È importante sapere che, quando svolgi queste attività, non ti sentirai subito bene, né le farai con completa felicità, come potresti aver fatto in passato. Non iniziare a cercarlo perché può essere frustrante.
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Capire la salute nel suo insieme
Al di là del fatto che ci sono molti fattori coinvolti, uno dei punti centrali che sostiene la confusione nella diagnosi ha a che fare con i dati forniti al professionista. È comune che i parenti si preoccupino dei sintomi cognitivi e pongano un’enfasi speciale su di essi, trascurando quelli emotivi.
Qualità della vita e benessere sono un tutt’uno. Anche se possiamo preoccuparci che qualcuno non possa iniziare e portare a termine un compito, nel caso di pseudodemenza depressiva, i problemi sono iniziati prima, con altri segni (perdita di interesse, prospettiva pessimistica, scoraggiamento).
In questo senso, non sottovalutiamo il ruolo delle emozioni. L’umore è una componente essenziale per poter vivere meglio.
Bibliografia
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