La probabile relazione tra dieta e acne è oggetto di studio da decenni. L’acne è una malattia che colpisce i follicoli pilosebacei, caratterizzata dalla comparsa di piccoli brufoli o protuberanze su diverse parti del corpo.
Gli androgeni producono un doppio effetto: stimolano la produzione di sebo e ostruiscono il condotto attraverso cui il sebo dovrebbe essere eliminato. Ciò infiamma la ghiandola e provoca la conseguente colonizzazione da parte dei batteri. L’acne è un disturbo dermatologico molto comune negli adolescenti (più dell’85%). Colpisce anche il 54% delle donne e il 40% degli uomini con più di 25 anni.
Fino a pochi anni fa si consigliava di non mangiare cioccolato, noci, fritti o insaccati perché si riteneva peggiorassero la sintomatologia della malattia. Tuttavia, gli studi scientifici non supportano la relazione tra questi alimenti e l’acne.
Relazione tra dieta e acne: la chiave potrebbe essere l’indice glicemico
Durante gli ultimi anni si è studiata l’influenza sull’acne del consumo di alimenti ad alto indice glicemico. I risultati suggeriscono che il consumo di zuccheri raffinati e latticini possa essere rilevante nella comparsa della malattia.
Questi alimenti promuovono la secrezione di androgeni, alterando la struttura del follicolo sebaceo fino a infiammarlo.
Dieta chetogenica come trattamento per l’acne
Alcuni autori propongono la dieta chetogenica per migliorare l’acne. Un ridotto consumo di carboidrati e alimenti ad alto indice glicemico potrebbe migliorare notevolmente i sintomi dell’acne e calmare l’infiammazione.
Non esistono studi clinici controllati randomizzati che relazionino il consumo di latte con l’acne né l’influenza dei grassi nella dieta. Alla luce di ciò, a oggi il miglior metodo preventivo contro l’acne sarebbe un minore consumo di carboidrati e alimenti processati.
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Attenzione agli eccessi di proteine
Una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of American Academy of Dermatology avvisa su una possibile comparsa dell’acne a causa del consumo di integratori proteici. I risultati, a ogni modo, non forniscono sufficienti prove della relazione tra un maggiore apporto proteico e la comparsa o il peggioramento della malattia, che in tutti gli studi risulta minimo.
Da una parte, si tratta sempre di individui con un indice di massa corporea elevato; dall’altra, alcuni usavano sostanze dopanti che modificano la quantità di androgeni presenti nel corpo, che sappiamo essere alla base della patologia.
La genetica gioca un ruolo importante
L’acne è una malattia presente nell’85% degli adolescenti tra i 15 e i 24 anni. Tuttavia, l’eredità genetica condiziona la comparsa di questa patologia.
Le persone con la pelle secca sono meno propense allo sviluppo di acne poiché contengono meno sebo nei follicoli, dunque meno possibilità che questi si infiammino per le cariche batteriche.
Trattamenti efficaci
A prescindere dal ruolo che può giocare la dieta nella prevenzione o riduzione dei segni dell’acne, i trattamenti più efficaci sono di tipo farmacologico.
I batteri che provocano queste infiammazioni sono sensibili a molti farmaci come il perossido di benzoile o la clindamicina. Questi trattamenti sono generalmente reperibili sotto forma di crema a uso topico, anche se nei casi più gravi si opta per un trattamento orale.
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La dieta potrebbe essere un punto di inflessione nel trattamento per l’acne
L’acne è una patologia molto frequente negli adolescenti. I cambiamenti ormonali e la carica di androgeni rappresentano il principale fattore di rischio. La dieta, in ogni caso, può influire sulla gravità della malattia.
La relazione tra dieta e acne è stata messa in questione per anni, molto spesso con falsi miti. Attualmente, si sospetta che l’unica relazione possibile è quella con i cibi ricchi di zuccheri semplici che stimolano la produzione di insulina.
Ad ogni modo, è raccomandabile consultare un dermatologo al primo apparimento dei sintomi per valutare se necessario ricorrere a medicamenti onde evitare lesioni peggiori.
Bibliografia
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