Sindrome da burnout: cos’è e come affrontarla?

Rendendo incapaci di staccarsi dal posto di lavoro, la sindrome da burnout causa stress, ansia e depressione. Scopriamo alcune strategie per affrontarla.

Sindrome del lavoratore in bolla: cos'è e come affrontarla.

Casa, ufficio, camera da letto e lavoro: dove inizia e finisce la giornata? Questa frase si riferisce (e denuncia) i tempi indifferenziati, le attività che si fondono in uno spazio che prima era limitato a determinate funzioni e che oggi non lo è più.

È così che nasce la sindrome da burnout, ovvero quella sindrome che impedisce di segnare un confine tra la vita privata e quella lavorativa, e che fa in modo che il lavoratore sia sempre connesso al lavoro. Naturalmente, questa situazione può avere i suoi vantaggi, ma non è priva di conseguenze. Soprattutto per quanto riguarda la salute.

Vediamo di cosa si tratta e quali strategie possiamo attuare per trovare un equilibrio.

Cos’è la sindrome da burnout?

La sindrome da burnout si riferisce alla difficoltà dei dipendenti di staccarsi dagli obblighi lavorativi. Sebbene non sia una novità, è stata esacerbata dalla pandemia. Il telelavoro e la mancanza di confini tra il mondo offline e quello online forniscono le condizioni per sostenere questo fenomeno. Alcuni dei segnali della sindrome da burnout sono i seguenti:

  • Perdita di interesse per qualsiasi cosa che non sia il lavoro.
  • Dipendenza ossessiva o controllo di telefoni cellulari, e-mail e notifiche.
  • Uso eccessivo della tecnologia e di Internet. La persona può provare un intenso disagio quando le app si bloccano o il wifi si disconnette.
  • Disturbi del sonno e dell’appetito.
  • Disturbi dell’umore: stress, ansia, nervosismo.
  • Impoverimento degli argomenti di conversazione, poiché tutto inizia e finisce al lavoro.

 

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Come affrontare la sindrome da burnout?

Sulla base dei sintomi sopra descritti, è prevedibile che si verifichino conseguenze in tutti gli ambiti della vita. Non si tratta solo di una riduzione delle prestazioni e della creatività sul lavoro, perché non ci si riposa mai, ma anche di un’interferenza nella cura di sé e nelle relazioni sociali. Naturalmente, lo stress quotidiano può anche portare a problemi più complessi, come depressione e disturbi d’ansia.

Ecco quindi alcuni consigli da tenere a mente per affrontare la sindrome da burnout.

Stilare un elenco limitato di compiti

Ovvero, elencare le mansioni da svolgere durante la giornata. Questo vi aiuterà ad avere una chiara visione d’insieme di ciò che dovete fare, dando la giusta priorità alla loro importanza ed evitando di lavorare più del dovuto.

Riservate del tempo per l’attività fisica

Se trovate difficile impegnarvi da soli o tendete a rinunciare, cercate di farlo con qualcun altro. In questo modo sarà più difficile disdire o trovare scuse.

Uscire di casa

Magari non avete voglia di uscire, ma è un modo per evitare la tentazione di stare davanti al computer. È bene svolgere attività senza avere con sé il proprio dispositivo mobile. Ad esempio, fate una passeggiata nel parco e lasciate il telefono a casa.

Fare delle pause durante la giornata lavorativa

Potete usarle per sgranchire il corpo, ascoltare una canzone, chiudere gli occhi e respirare. Individuate ciò che vi fa sentire bene e prendetevi qualche minuto per farlo.

Imparare a dire di “no”

Sia con voi stessi che con gli altri. Anche se il vostro lavoro vi appassiona, dovete saper porre un limite: non dovete risolvere tutto oggi; va bene anche se lasciate una mail senza risposta fino a domattina. Inoltre, è una buona idea indicare quando si è disponibili e fare in modo che gli altri lo rispettino.

Attenzione all’ambiente di lavoro

Promuove un’atmosfera più positiva se si è il leader. Prendersi cura dei propri collaboratori è un modo per prendersi cura di se stessi: se tutti mantengono un ritmo ossessivo senza pause, lo stress aumenterà.

Uomo stanco sulla scrivania.

Per questo motivo, anche se si lavora da casa, è importante prevedere spazi di socializzazione informale, prendersi il tempo per scherzare, avere una catarsi sul lavoro.La mancanza di un orario fisso in questa sindrome altera il sonno e l’umore della persona.

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La sfida di trovare l’equilibrio

La vita è come un gioco di destrezza: per portarla avanti e vincerla, dobbiamo cercare di tenere in equilibrio tutte le palline colorate, senza dare più attenzione a una che a un’altra. Questa metafora ci aiuta a pensare ai diversi spazi in cui si svolgono le nostre attività.

Il lavoro e lo sviluppo professionale, le relazioni, la cura di sé e la salute, le amicizie, le relazioni. Quando diamo troppa importanza a una di queste palline, trascuriamo le altre e corriamo il rischio che cadano.

Capita che a volte cadano e, pur non rompendosi, lascino dei segni. Ecco perché dovremmo cercare di riservare tempo e spazio a ciascuna delle cose, attività e persone che ci interessano. Prendiamocene cura, godiamocele, entriamo in contatto con loro. Non dobbiamo confondere la parte con il tutto.

Dobbiamo capire che, sebbene il lavoro sia una parte importante della nostra vita, non è tutta la nostra vita. Infine, come società, abbiamo anche un ruolo da rivedere.Dobbiamo smettere di premiare la disponibilità 24/7, 365 giorni all’anno.

Bibliografia

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