Se siete un fan del caffè, probabilmente vi sarete già chiesti cosa succede al vostro corpo se consumate troppa caffeina. Esiste la possibilità di sviluppare dipendenza o assuefazione alla sostanza?
La caffeina è la droga legale più diffusa al mondo. È una droga psicoattiva e molto si è detto dal punto di vista scientifico e legale. C’è chi le attribuisce vantaggi per la salute e chi la considera una bevanda superflua senza alcun beneficio.
La caffeina, tuttavia, non è una prerogativa del caffè. È presente nelle bevande stimolanti e in una serie di prodotti. Esiste, ad esempio, un trattamento combinato a base di caffeina e analgesici per curare l’emicrania o il mal di testa.
Cosa si intende per troppa caffeina? Qual è la dose massima consigliata in un giorno e quali sono gli effetti sul corpo? Si può parlare di dipendenza per alcune persone? Lo vediamo in questo articolo.
Quando si può parlare di “troppa caffeina”?
È stata stabilita la dose giornaliera massima sicura. Lo ha fatto la statunitense Food and Drug Administration. Per la FDA, 400 milligrammi al giorno di caffeina sono da considerare sicuri negli adulti e non dovrebbero causare da effetti secondari.
Questo valore, ovviamente, non è facile da interpretare. Chi beve caffè tutti i giorni non calcola le tazzine in milligrammi. Diciamo, a grandi linee, che non bisogna superare le 5 tazzine al giorno.
Tuttavia, secondo l’ente governativo statunitense esiste un limite inferiore di massima sicurezza, pari a 250 milligrammi al giorno (2 o 3 tazze). Questo intervallo non è associato a pericolosi effetti negativi per la maggior parte degli adulti sani.
L’overdose di caffeina si raggiungerebbe una volta superati i 1200 milligrammi al giorno, anche se più di 600 milligrammi sono già un eccesso sconsigliato. Vi sembra una quantità impossibile da raggiungere? Tenete presente che le quantità di caffeina presenti negli integratori possono essere rischiose in questo senso.
Molti atleti usano la caffeina come integratore ergogenico. Al punto che l’International Society for Sports Nutrition ha dovuto prendere posizione, a causa dell’ampio utilizzo tra gli atleti. Il rischio è di sovradosaggio ripetuto.
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Quali sono i segni di un eccesso di caffeina?
Al di là dei possibili benefici offerti da caffè e integratori, esiste, quindi, una dose massima da rispettare se vogliamo evitare sintomi spiacevoli. È vero che una tazzina di caffè è ergogenica, aumenta la concentrazione e i tempi di reazione. Tuttavia un eccesso può causare:
- Nervosismo.
- Insonnia
- Disturbi gastrointestinali come bruciore di stomaco, acidità e nausea.
- Difficoltà a esprimersi.
- Tachicardia o aumento della frequenza cardiaca.
- Eruzione cutanea o aumento del rossore sul viso.
La comparsa di fenomeni d’ansia è un altro effetto da considerare. Alcune persone non si sentono rilassate o di buon umore quando bevono caffè, ma tutto il contrario.
Caffeina e salute cardiovascolare
Per quanto riguarda gli effetti sul cuore, è nota l’associazione tra eccesso di caffeina e tachicardia. Il rischio maggiore è quello di sviluppare aritmie che derivano da una pericolosa accelerazione della frequenza del battito cardiaco. Secondo uno studio del 2017, questa situazione potrebbe derivare da un aumento del nervosismo e dello stato di eccitazione derivato da aumento dell’adrenalina in circolo.
Bisogna considerare che la caffeina ha un effetto sulla pressione arteriosa, di solito temporaneo. Una tazza di caffè può aumentare per qualche istante la pressione. Nelle persone sane, questo effetto non è rischioso, ma potrebbe esserlo quando si soffre di ipertensione.
Ecco perché si consiglia ai pazienti ipertesi di non eccedere nel consumo e di prestare attenzione ai segnali che invia il corpo. Soprattutto se l’ipertensione è ancora scompensata o in caso di fluttuazioni persistenti dei valori.
Sintomi da troppa caffeina e dipendenza: quale relazione?
La caffeina non è una considerata sostanza da abuso da quasi tutti gli organismi di salute mentale o nei protocolli sanitari internazionali. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) stabilisce però l’esistenza dell’intossicazione da caffeina.
La sostanza raggiunge il suo livello massimo nel corpo un’ora dopo essere stata consumata, ma gli effetti sono in grado di persistere per 6 ore.
Alcuni dei sintomi di un eccesso sono i seguenti :
- Eccitazione, agitazione e irrequietezza.
- Insonnia.
- Tachicardia.
- Aumento nella quantità di urina.
- Disturbi digestivi.
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Sindrome da astinenza
Troppa caffeina può portare a sintomi di astinenza. Questo accade quando l’organismo è abituato ad assumere dosi continue di una sostanza; interrompendo il consumo compaiono sintomi spiacevoli.
La sindrome da astinenza da caffeina può comparire fino a 24 ore dopo aver sospeso l’assunzione. I principali segni sono:
- Debolezza e astenia.
- Ansia e irritabilità.
- Difficoltà a concentrarsi.
- Mal di testa.
- Tremore.
Come alleviare i sintomi da astinenza da caffeina?
Per contrastare i sintomi da astinenza o da intossicazione possono aiutare alcune misure. Non sostituiscono il trattamento medico, ma aiutano ad alleviare le reazioni avverse:
- Tecniche di rilassamento: per consumare meno caffè o per calmare la voglia di caffeina possono essere utili tecniche come la respirazione profonda, lo yoga o semplicemente fare una passeggiata all’aperto.
- Evitare la caffeina: può sembrare ridondante, è logico consigliare di non ricorrere alla caffeina per calmare l’ansia o la tachicardia. Ciò implica non ingerire altri prodotti, oltre al caffè, anch’essi ricchi di questa sostanza.
- Idratarsi: bere molta acqua mantiene alto il livello di idratazione dell’organismo, compensando allo stesso tempo le perdite di liquido generate dall’aumento del volume di urina.
Bere caffè, ma con moderazione
In generale, non c’è niente di sbagliato nel bere il caffè. Occorre farlo con moderazione, stabilire un limite che non superi i 400 milligrammi al giorno e sempre valutando come reagisce il nostro corpo.
Diversa è la situazione quando si usano integratori a base di caffeina nello sport. In questo caso è importante farsi consigliare da un nutrizionista e inserirli nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata.
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