Non esiste un’età specifica per la malattia varicosa o vene varicose, tuttavia sono più comuni nelle donne tra i 40 e i 50 anni e anche gli uomini non sono esclusi.
Che cos’è la malattia varicosa?
Quando i vasi sanguigni assumono una forma irregolare e si dilatano a causa di una debolezza delle pareti, possiamo parlare di vene varicose. Sono grappoli di vene visibili attraverso la pelle, di colore verde, blu o violaceo.
Ve ne sono alcune circondate da una fitta rete di capillari sottili e rossi, comunemente chiamati capillari a ragnatela.
Sia le vene varicose che i capillari a ragnatela possono colpire qualunque zona del corpo, ma sono certamente più frequenti sulle gambe e nella zona pelvica.
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Sintomi
- Infiammazione
- Vene gonfie di colore bluastro, violaceo o verde
- Crampi alle gambe
- Dolore localizzato dietro le ginocchia
- Sensazione di prurito
- Stanchezza
- Ulcere
- Inscurimento della cute
Perché si formano?
Quando le vene si infiammano, il sangue ristagna.
In condizioni normali, il sangue rifluisce al cuore attraverso le vene. Il motivo esatto per cui comincia a ristagnare è incerto; esistono, tuttavia, diversi fattori di rischio:
- Fattori genetici
- Gravidanza
- Obesità
- Cambiamenti ormonali
- Permanenza in piedi per periodi prolungati
- Abitudine a indossare abiti attillati
Diagnosi
In presenza di uno o più dei sintomi citati, la cosa migliore da fare è richiedere un consulto specialistico. Per prima cosa il medico eseguirà una valutazione fisica.
In seguito è probabile che vi prescriva un ecocolordoppler venoso che consente di verificare le condizioni del circolo venoso. Gli ultrasuoni permettono di analizzare lo stato delle vene superficiali e profonde.
Non tutte le varici richiedono il trattamento chirurgico, a meno che non diventino un ostacolo allo svolgimento delle normali attività quotidiane.
In particolare si interviene quando:
- La presenza delle varici non permette alla paziente di camminare o di restare in piedi
- Si formano delle ulcere
- I piedi e le caviglie sono gonfi
Il problema delle ulcere è piuttosto delicato: è possibile che si formino a causa della stasi venosa, ovvero un rallentamento della circolazione sanguigna dovuto a una dilatazione delle vene.
In questo caso, la pelle smette di ricevere ossigeno e reagisce con la formazione di piaghe e ulcere.
Allo stesso modo, è possibile che le varici sfocino in una flebite (infiammazione delle vene) o una trombosi (coaguli nelle vene).
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Terapie contro la malattia varicosa
Uno dei trattamenti più comuni e che non comporta alcun approccio chirurgico è la scleroterapia.
È un procedimento che prevede un’iniezione a base di soluzione salina sclerosante, in grado di provocare il collasso e il riassorbimento del vaso sanguigno.
In questo caso, cosa succede con la circolazione? Il compito di trasportare il sangue al cuore viene trasferito in modo del tutto naturale ai vasi sanguigni più vicini e sani. Pertanto, la circolazione riprende il suo ciclo normale.
Tuttavia, la terapia sclerosante richiede sessioni multiple perché, in media, sono necessarie 3 iniezioni per intervenire su ciascuna vena.
Come funziona la scleroterapia?
In una sessione si possono trattare fino a 40 vene. Successivamente, è necessario un periodo di riposo da 4 a 6 settimane (si consiglia l’uso di calze elastiche o fasciature compressive).
Durante questo lasso di tempo si possono trattare altre vene, ma mai la stessa vena in due sessioni continue.
Che cosa si sente?
La procedura non è dolorosa, ma può essere inizialmente un po’ fastidiosa. Infatti la sensazione è simile a piccole punture di spillo. In alcuni casi possono sorgere effetti secondari come:
- Lieve infiammazione
- Lividi
- Prurito
- Arrossamento
- Dolore
Si consiglia di eseguire una leggera attività fisica per accelerare il processo di recupero.
L’aspetto migliore di questo trattamento è che le vene trattate possono impiegare fino a sei mesi a scomparire, ma difficilmente ricompaiono.
È infine importante sottolineare che la scleroterapia non previene la comparsa di nuove vene varicose, ma elimina solo le vene già danneggiate.
Quali sono le altre opzioni?
Tra i diversi trattamenti possibili, ricordiamo i seguenti:
- Trattamento con luce pulsata intensa. Richiede da uno a sei sessioni.
- Laserterapia, indicata per i piccoli vasi sanguigni del viso e delle gambe.
- Legatura: è un intervento chirurgico. Qui le vene vengono rimosse o legate per mezzo di un’incisione nella pelle.
- Termoablazione in radiofrequenza: viene eseguita mediante un catetere in grado di sigillare la vena malata.
Come prevenire la malattia varicosa?
- Evitate di esporvi al sole per periodi troppo prolungati.
- Tenete le gambe sollevate per alcuni minuti prima di andare a dormire.
- Se trascorrete molto tempo in piedi, fermatevi ogni tanto per fare qualche esercizio di allungamento.
- Utilizzate collant o gambaletti a compressione graduata.
- Seguite una dieta equilibrata e tenete sotto controllo il peso.
- Evitare il consumo di bevande alcoliche e sigarette.
- Fate attenzione ai cambiamenti bruschi di temperatura.
- Fate attività fisica, almeno 3 volte a settimana, per 30 minuti.
- Quando state in posizione seduta, evitate di incrociare le gambe.
Bibliografia
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