Il vomito è un’esperienza spiacevole, naturalmente. Inoltre, è spesso associato ad altri disturbi. Tuttavia, è una reazione che impariamo a tollerare. Alcune persone, invece, provano una paura intensa di tutto ciò che riguarda questo atto, in genere, necessario. In questi casi ci troviamo di fronte a un’emetofobia.
L’emetofobia è una fobia specifica che comporta un’intensa paura di vomitare, vedere altre persone che vomitano o che hanno la nausea. Come tutte le fobie, tende a peggiorare nel tempo.
A poco a poco, la persona inizia a evitare luoghi e cose che associa a questo evento. Più li evita, maggiore diventa la paura, fino a quando questa finisce per dominare la vita del fobico e deteriorarne diversi aspetti.
La paura del vomito è sorprendentemente comune sia nei bambini che negli adulti. Può svilupparsi dopo un’esperienza di vomito traumatica o, a volte, senza una causa chiara.
Segni e sintomi correlati all’emetofobia
Poiché l’emetofobia rientra tra le fobie specifiche, il suo quadro clinico si presenta in modo simile alle altre. In questo modo, di fronte allo stimolo temuto, la persona solitamente sperimenta:
- Forte ansia.
- Tachicardia.
- Aumento della frequenza respiratoria.
- Sensazione di soffocamento o mancanza di respiro.
- Aumento della sudorazione.
- Vertigini e sensazione di capogiro.
- Perdita di coscienza o svenimento.
Il mal di stomaco e la nausea causati dall’angoscia del vomito aumentano la paura di sentirsi male, portando a più ansia. Inoltre, chi soffre di emetofobia presenta i seguenti segni:
- Fa uno sforzo significativo per evitare di trovarsi in situazioni in cui lui stesso o un altro potrebbe vomitare.
- Elimina i cibi associati al vomito
- Mangia lentamente, mangia molto poco o da solo a casa.
- Annusa o controlla spesso il cibo per assicurarsi che non si sia deteriorato.
- Non tocca le superfici che possono contenere germi, come maniglie delle porte, sedili o sciacquoni del water, corrimano o computer pubblici.
- Lava ossessivamente le mani, i piatti, il cibo e gli utensili da cucina.
- Evita di bere alcolici o di assumere farmaci che possono causare nausea.
- Evita viaggi, scuole, feste, trasporti pubblici o qualsiasi spazio affollato.
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Quali sono le cause dell’emetofobia?
Come accennato, l’emetofobia può essere innescata da un’esperienza traumatica con il vomito. Tuttavia, può anche svilupparsi senza una causa chiara; questo farebbe pensare che genetica e ambiente abbiano un ruolo nell’eziopatogenesi. Un esempio, è avere una storia familiare di fobie specifiche.
Di solito inizia durante l’infanzia, sebbene alcuni adulti che hanno convissuto con l’emetofobia per decenni potrebbero non ricordare il primo evento scatenante.
Diagnosi e opzioni di trattamento per l’emetofobia
L’emetofobia viene di solito diagnosticata quando l’ansia compromette in modo significativo la vita a casa, a scuola, al lavoro o le relazioni interpersonali. Altri criteri per una diagnosi includono:
- Una significativa risposta di paura e ansia che si verifica subito dopo aver visto o pensato di vomitare.
- Evitamento attivo di situazioni che potrebbero comportare il vomito.
- Sintomi che durano almeno 6 mesi.
I sintomi dell’emetofobia comprendono alcuni comportamenti ossessivo-compulsivi, quindi questa fobia potrebbe presentarsi inizialmente come DOC.
La paura di vomitare può essere così intensa che diventa impossibile uscire di casa. Quindi, condivide elementi con l‘agorafobia. Ma se l’unica ragione per cui si evitano i luoghi pubblici è la paura di vomitare, è probabile che venga diagnosticata l’emetofobia e si scarti l’agorafobia.
Desensibilizzazione
È considerata uno dei trattamenti più efficaci per le fobie specifiche. In questo caso, il terapeuta espone lentamente il paziente allo stimolo temuto.
Per l’emetofobia, ciò potrebbe comportare il mangiare un nuovo cibo al ristorante o ruotare su se stessi fino a quando non si inizia a sentire un po’ di nausea. Dopo aver provocato queste sensazioni, al paziente vengono fornite le strategie per far fronte a sentimenti di ansia e paura.
Terapia cognitivo comportamentale (CBT)
La CBT è un trattamento che insegna il soggetto a identificare e sfidare i pensieri negativi che causano angoscia. Nelle fobie specifiche, è inclusa anche l’esposizione.
Il paziente viene gradualmente esposto allo stimolo temuto; il terapeuta gli fornisce le strategie per modificare il pensiero e affrontare l’ansia e il disagio.
Farmacoterapia
Sebbene i farmaci non possano trattare una fobia specifica o curarla del tutto, è vero che alcuni aiutano a ridurre i sintomi di ansia e panico.
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Una fobia da non sottovalutare
Un buon modo per prevenire l’escalation dei disturbi d’ansia sono le tecniche di rilassamento che riducono i livelli di eccitazione del sistema nervoso. Nel caso dei bambini, è importante che i genitori non sottovalutino questa paura. Come tutte le fobie, inizia con piccoli sintomi e si aggrava in modo progressivo.
Quando la paura del bambino comincia a influire in modo pesante su diversi aspetti della sua vita, è necessario ricorrere ad uno specialista.
L’emetofobia può essere vissuta in modi diversi. Ad esempio, c’è chi teme più di vomitare, chi invece si angoscia nel vedere gli altri farlo. In ogni caso, l’ideale è cercare un aiuto professionale.
Bibliografia
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