Tamburellare con le dita sul tavolo; agitare le gambe mentre parliamo o guardiamo la tv. Qualsiasi movimento ripetitivo, concatenato o sequenziale potrebbe non avere importanza per alcuni. Tuttavia, per altri è un vero tormento. Parliamo della misocinesia.
È un disturbo psicologico che molti non sanno di avere, ma che può avere ripercussioni sulle relazioni sociali. Come si manifesta? Cosa fare? Ne parliamo in questo articolo.
Che cos’è la misocinesia?
La parola misocinesia ha radici greche, deriva da “miso” che significa odio e “kinesia” che si riferisce al movimento. Innanzitutto, bisogna ammettere una sua stranezza; molte persone non sanno di soffrirne. Allo stesso tempo, gli studi al riguardo sono scarsi.
La misocinesia è il rifiuto dei piccoli movimenti ripetitivi compiuti da altre persone. Provocano una reazione negativa intensa, accompagnata da nervosismo o disagio.
Di solito viene confusa con la misofonia, che si riferisce al rifiuto, ma questa volta per i suoni. Sono simili, ma non sono la stessa cosa. Si possono manifestare insieme, ma non sempre.
Un approccio scientifico alla misocinesia – esplorativo e con un campione di 4100 persone (per lo più studenti universitari) – è stato condotto dallo psicologo Sumeet Jaswal della University of British Columbia (UBC) in Canada.
Tra i risultati più interessanti, la constatazione che circa 1 persona su 3 soffre di misocinesia e non appartiene necessariamente a gruppi clinici. In altre parole, secondo il team di ricerca, si tratta di un disagio più diffuso di quanto non si crede.
Quali sono i sintomi?
Possono variare da persona a persona. Tuttavia, di solito la misocinesia si manifesta con:
- Nervosismo e irritazione a fronte dei movimenti ripetitivi di altre persone.
- Disagio, desiderio di lasciare il posto o allontanarsi dalla persona che esegue i movimenti.
- Isolamento sociale come misura per evitare l’esposizione a movimenti ripetitivi.
- Difficoltà a concentrarsi e ad eseguire compiti a causa del disagio.
Secondo lo studio canadese, non tutte le persone sperimentano il disagio allo stesso modo. In alcuni casi è un leggero fastidio, mentre in altri è una situazione che provoca enorme angoscia e irritazione.
Esistono infatti situazioni più complesse in cui la misocinesia potrebbe comprendere non solo i movimenti, ma anche gli stimoli visivi, come il fastidio per l’uso eccessivo e inappropriato dei segni di punteggiatura, per oggetti che “volano” trasportati dalla brezza o nel vedere altre persone masticare.
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Cause e conseguenze della misocinesia
Per quanto riguarda le cause, non ci sono ancora risultati conclusivi. Una delle ipotesi riserva un ruolo rilevante ai neuroni specchio. Questi neuroni sono coinvolti nel movimento, ma anche nelle sensazioni “rispecchiate”. Ad esempio, quando vediamo qualcuno battere la testa e fare un gesto di dolore, tendiamo a replicare quella sensazione e quel gesto grazie alla presenza dei neuroni specchio.
Le persone che si muovono continuamente sono di solito ansiose o nervose, e chi le osserva proverebbe la stessa sensazione, come di fronte ad uno specchio. Tra le principali conseguenze troviamo:
- Disagio.
- Angoscia e ansia.
- Nervosismo
- Difficoltà a lavorare, studiare o stare accanto ad una persona che esegue quel tipo di movimento.
Un’altra delle ipotesi sulle cause prende in considerazione una maggiore sensibilità visuo-attenzionale. In tal caso, ciò porterebbe alla difficoltà di bloccare gli stimoli visivi distraenti. Tuttavia, questa spiegazione ha avuto meno successo.
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Come affrontare la misocinesia?
Per quanto strano possa sembrare questo quadro clinico, è reale. Poco importa che, in un certo senso, se ne sappia poco; ci sono persone che soffrono di un disturbo capace di abbassare la qualità della vita. Questo è un motivo sufficiente per prendere atto del loro disagio e cercare una risposta.
La scoperta di questo disturbo invita a proseguire le ricerche per approfondirne la conoscenza e migliorare l’approccio. Tuttavia, ciò non vuol dire che fino a quel momento la vita si debba paralizzare. Sono diverse le risorse che possono essere utili, ad esempio le tecniche di rilassamento e di respirazione.
Se invece il disagio è molto intenso, sarà bene consultare un terapista che aiuti nello sviluppo di una strategia. Può anche aiutare la tecnica di creare immagini alternative all’esperienza attuale per cercare di “spegnere” quell’immagine o stimolo visivo di movimento continuo.
A volte, la persona che esegue i movimenti non ne è consapevole. Pertanto, può essere sufficiente chiederle in modo rispettoso e calmo di fermarsi. Meglio, spiegandole che è un atto che ci provoca disagio.
L’importanza di continuare le ricerche
Questi studi, seppur in fase iniziale, richiamano l’importanza della ricerca per il progresso della scienza e, di conseguenza, per il benessere delle persone.
Sono ancora tanti i disturbi da affrontare e comprendere in attesa di risposte e cure. Questo recente approccio alla misocinesia è solo la punta di una matassa da sbrogliare.
Bibliografia
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- Jaswal, S.M., De Bleser, A.K.F. & Handy, T.C. Misokinesia is a sensitivity to seeing others fidget that is prevalent in the general population. Sci Rep 11, 17204 (2021). https://doi.org/10.1038/s41598-021-96430-4
- Rizzolatti, G., & Craighero, L. (2004). The mirror-neuron system. Annual Review of Neuroscience. https://doi.org/10.1146/annurev.neuro.27.070203.144230