Declino cognitivo lieve: in cosa consiste?

Le persone affette da declino cognitivo lieve possono avere difficoltà a ricordare alcuni nomi o specifiche parole.

Uomo con declino cognitivo lieve.

Il declino cognitivo lieve è una condizione clinica che si tende spesso a confondere con la demenza. In realtà, alcuni esperti lo considerano uno stadio che precede quest’ultima, mentre altri lo classificano come una patologia indipendente.

Si tratta di una malattia nella quale le funzioni cognitive, come la memoria, il linguaggio e il pensiero, vengono danneggiate in maniera maggiormente significativa rispetto a quanto avviene nel normale processo di invecchiamento.

Attualmente, il declino cognitivo lieve colpisce gran parte della popolazione. Si stima che aumenti con l’età e che interessi quasi il 40% delle persone anziane di età superiore agli 85 anni. Le donne sono maggiormente predisposte a soffrirne.

Questa patologia è ancora oggetto di studio, ma si registrano continui progressi in merito alla sua definizione e i possibili trattamenti. In questo articolo spieghiamo tutto quello che bisogna sapere sul declino cognitivo lieve.

In cosa consiste il declino cognitivo lieve?

Con il passare degli anni, come qualunque altro organo del nostro corpo, il cervello va incontro a diversi cambiamenti. È relativamente normale che alcune facoltà cognitive, come la memoria, subiscano lievi alterazioni dovute all’invecchiamento.

Ciononostante, le persone che soffrono di declino cognitivo lieve tendono a notare la progressiva perdita delle proprie funzioni cognitive. Come detto, tra queste vi sono la memoria, il pensiero e il linguaggio. Per esempio, è possibile che l’individuo con declino cognitivo lieve abbia bisogno di più tempo per ricordare il nome di una persona o una specifica parola. Tuttavia, questi cambiamenti di solito non interferiscono con le attività quotidiane.

Proprio questa è la differenza principale con la demenza: il declino cognitivo lieve consente di proseguire la normale routine quotidiana. Le persone affette da demenza, invece, presentano difficoltà di entità maggiore, come problemi nell’eseguire compiti che in precedenza risultavano semplici.

Alcuni esperti affermano che questo declino aumenta il rischio di soffrire in futuro di demenza, che si tratti di Alzheimer o di un altro tipo. Tuttavia, alcune persone con declino cognitivo lieve non raggiungono mai lo stadio di demenza.

Donna anziana.

Quali sono i sintomi?

Le persone affette da declino cognitivo lieve presentano problemi che vanno leggermente al di là di quelli associati al normale invecchiamento. Alcuni sono:

  • Tendenza a dimenticare le cose con maggiore frequenza, come gli appuntamenti o gli eventi importanti.
  • Spesso si perde il filo durante le conversazioni ed è più difficile seguire un film o un libro.
  • Programmare un’attività o prendere decisioni risulta più complicato.
  • Possono presentarsi alcuni sintomi di depressione, ansia o apatia.

Di solito, i familiari o le persone vicine notano questi cambiamenti. In questi casi, è importante provare a calmare la persona per evitare di aggravarne la confusione o ferire i suoi sentimenti. È inoltre fondamentale rivolgersi al medico.

Quali sono le differenze con la demenza?

Le persone che soffrono di demenza presentano sintomi più gravi che si ripercuotono sulla vita quotidiana. In primo luogo, i vuoti di memoria sono più accentuati: anche ricordare i nomi dei familiari può risultare difficile. Questo fenomeno prende il nome di amnesia.

Inoltre, il senso dell’orientamento risulta compromesso, facendo sì che queste persone tendano a perdersi anche quando percorrono strade che conoscono bene. Allo stesso tempo, si perdono con facilità gli oggetti personali.

Le persone affette da demenza possono manifestare perdita di interesse nei confronti di tutto quello che prima suscitava il loro interesse, fenomeno che prende anche il nome di abulia. Infine, è normale che il comportamento subisca delle alterazioni e che le abilità sociali diminuiscano.

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Come viene diagnosticato il declino cognitivo lieve?

La diagnosi di questa patologia è complessa, perché non esistono esami in grado di confermarne la presenza. Esistono comunque alcuni criteri ed esami che consentono di orientare la diagnosi, oltre ai sintomi che abbiamo citato.

Per esempio, il medico analizza lo stato mentale attraverso l’impiego di esami come il Mini-Mental State Examination (MMSE). Si tratta di un test che consiste nel chiedere al paziente di rispondere a semplici domande, come dire la data corretta o seguire un’indicazione. Questi esami durano circa 10 minuti e consentono al medico di confrontare l’attività cognitiva del paziente rispetto ai coetanei.

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In conclusione

Se pensate che voi o qualcuno che conoscete soffra di declino cognitivo lieve, rivolgetevi al medico o a uno psicologo, che saranno in grado di effettuare una valutazione adeguata e proporvi le misure adatte per affrontare la situazione.

Bibliografia

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