L’occhio è un organo che dispone di diversi mezzi di rifrazione. Il cristallino è il più importante. Sono numerose le patologie che possono interessare le strutture dell’occhio e diverse le misure correttive. Uno dei possibili trattamenti è la sostituzione del cristallino.
La funzione principale delle strutture di rifrazione nell’occhio è consentire ai raggi luminosi di colpire un punto specifico della retina per ottenere la massima acuità visiva. In caso di difetti a carico della cornea o del cristallino, la luce colpirà il punto sbagliato, provocando difetti della vista di vario tipo.
La sostituzione del cristallino è il trattamento medico preferenziale nei casi di cataratta e di vizi della rifrazione. Questa procedura consiste nell’inserimento di una lente trasparente all’interno dell’occhio allo scopo di correggere o sostituire completamente il cristallino. È un campo in cui sono stati introdotte molte innovazioni.
Come può essere alterata la funzione del cristallino
Il cristallino è la struttura principale preposta all’indirizzamento della luce nella retina. Quando compromesso, si verificano disturbi della vista e altri sintomi.
La cataratta è una delle patologie più comuni del cristallino e consiste nella sua opacizzazione graduale. È una patologia associata all’età, più comune nelle persone anziane. Altre alterazioni del cristallino che ne limitano la funzione sono:
- Presbiopia.
- Opacizzazione della capsula del cristallino.
- Sindrome pseudo esfoliativa.
D’altra parte, alcuni disturbi, pur non interessando direttamente il cristallino, possono alterarne le funzioni. Tra questi ci sono la miopia, l’ipermetropia, e l’astigmatismo. Tutte queste condizioni alterano il punto in cui la luce colpisce la retina, provocando una visione offuscata.
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Quando eseguire un intervento di sostituzione del cristallino?
La sostituzione del cristallino è una tecnica utilizzata da diversi anni per correggere i vizi di rifrazione ed eliminare la dipendenza da occhiali o lenti a contatto. Indicata inizialmente solo per i disturbi della vista più gravi, da qualche anno viene utilizzata anche per correggere disturbi di moderata intensità.
Esistono due situazioni tipiche in cui si fa ricorso alla sostituzione del cristallino: disturbi della rifrazione e cataratta. In questo senso, il cristallino utilizzato e il procedimento di inserimento possono variare a seconda della patologia.
Vizi della rifrazione
In generale, questo tipo di intervento è consigliato a tutti coloro che hanno problemi di rifrazione diagnosticati. Inoltre si prescrive anche nei pazienti che non sono candidati alla chirurgia laser negli strati superficiali o profondi della cornea.
Le lenti utilizzate nei pazienti con problemi di rifrazione sono intraoculari fachiche. Questo tipo specifico di cristallino viene posizionato nella camera anteriore o posteriore dell’occhio senza il bisogno di rimuovere il cristallino naturale.
In questo modo la lente artificiale reindirizzerà la luce e la focalizzerà sul punto di maggiore acuità visiva della retina.
Cataratta
L’opacizzazione del cristallino impedisce il passaggio della luce fino a completa cecità. Secondo il National Eye Institute, nelle fasi iniziali può aiutare l’uso degli occhiali, tuttavia in una fase avanzata sarà necessario un approccio più invasivo.
Tra i trattamenti più diffusi nei pazienti con cataratta troviamo la sostituzione del cristallino. In questo caso il chirurgo utilizzerà una lente pseudofachica per correggere il problema, il che comporta la rimozione e la sostituzione del cristallino naturale. Questa operazione è utile anche nei pazienti con presbiopia di età superiore ai 45 anni.
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Come avviene la sostituzione del cristallino?
La procedura è molto rapida e di solito richiede circa 30 minuti se non si verificano complicazioni. La preparazione all’intervento inizia una settimana prima, quando l’oculista esegue una serie di piccoli fori con il laser tra la camera anteriore dell’occhio e il cristallino per evitare un aumento della pressione intraoculare.
In alcuni casi vengono prescritti antibiotici e antinfiammatori da assumere alcuni giorni prima dell’intervento per evitare complicanze. In generale, l’intervento di sostituzione del cristallino viene eseguito nei seguenti passaggi:
- Dopo aver fatto distendere il paziente, il chirurgo applica un anestetico locale per inibire la sensibilità dell’occhio. In alcuni casi possono essere somministrati dei sedativi per calmare la persona.
- Il medico disinfetta la zona intorno agli occhi e procede alla divaricazione delle palpebre mediante uno strumento chiamato speculum oftalmico.
- Viene applicato un gel lubrificante sulla cornea per evitare lesioni, successivamente verrà praticata una piccola incisione nell’occhio e verrà inserito il cristallino.
- Infine il chirurgo rimuove il lubrificante corneale e chiude l’incisione con punti molto sottili.
- Terminata la sutura applica una soluzione lubrificante sulla superficie dell’occhio e lo copre con una garza.
Vantaggi dell’intervento
Il vantaggio maggiore è il notevole miglioramento della vista dopo la sostituzione del cristallino. Inoltre i cristallini sono così sottili che la differenza è impercettibile e non crea alcun disagio. Altri vantaggi della sostituzione del cristallino sono i seguenti:
- È possibile intervenire su condizioni gravi che le lenti tradizionali non possono migliorare.
- Migliora notevolmente la visione notturna.
- Elimina la dipendenza da occhiali o lenti a contatto.
- Il cristallino può essere rimosso se necessario.
- Il recupero è rapido e di solito non è presente secchezza oculare.
Possibili rischi e complicazioni
Come per tutti i trattamenti chirurgici, anche la sostituzione del cristallino include dei rischi. Tuttavia la loro incidenza è molto bassa.
Una delle complicazioni peggiori è la rotazione della lente all’interno dell’occhio sebbene molto rara. Tra le altre complicazioni spiccano le seguenti:
- Edema corneale.
- Infezioni post chirurgiche.
- Glaucoma e perdita dell’acuità visiva.
- Distacco della retina.
Un’altra complicazione legata all’intervento è la formazione della cataratta secondaria, tuttavia anche la sua incidenza è bassa e non è associata all’età. In uno studio è stata riscontrata solo in 46 pazienti su un totale di 1653 casi.
Chirurgia per la sostituzione del cristallino: una soluzione a basso rischio
Questo intervento chirurgico è il trattamento d’elezione nei casi più gravi di cataratta e di vizi di rifrazione. Si tratta di una tecnica veloce, poco invasiva e con pochissimi rischi e complicazioni. Le limitazioni che comporta sono poche e l’intervento può essere praticato anche sugli anziani.
Uno dei limiti in questo intervento è che il paziente dovrà sottoporsi a visita specialistica ogni due anni per verificare lo stato del cristallino e la patologia soggiacente. Tuttavia questo non sembra essere un problema, se confrontato con i benefici che si possono ottenere.
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