Nell’ultimo anno sono stati pubblicati diversi studi che mettono il luce la relazione tra infezioni della bocca e Alzheimer.
In particolare, un articolo pubblicato sulla rivista Science Advance indica la presenza nel cervello di un batterio del cavo orale come fattore scatenante del morbo di Alzheimer.
Studi sulla relazione tra infezioni della bocca e Alzheimer
Già un decennio fa diversi studi scientifici seguivano la stessa direzione. Il microorganismo responsabile sembra essere il Porphyromonas gingivalis, batterio che provoca la malattia orale nota come parondotite cronica, che colpisce le gengive.
Gli studiosi avevano rilevato lo stesso batterio nel cervello dei pazienti deceduti che soffrivano di Alzheimer. Da qui l’ipotesi delle infezioni della bocca come possibile inizio della malattia.
Ma adesso sono state rintracciate anche le “gingipain”, sostanze tossiche prodotte dai batteri. C’è da dire, tuttavia, che queste erano presenti anche nel cervello di pazienti deceduti non affetti da Alzheimer.
Cos’è l’Alzheimer?
L’Alzheimer è un tipo di demenza, la forma più frequente di declino cognitivo nella popolazione adulta. L’età e l’invecchiamento sono un fattore di rischio, dato che è stata rilevata alta prevalenza nei soggetti con più di 65 anni, e ancora di più in quelli over 85.
Se un familiare ha avuto l’Alzheimer, è più probabile che altri componenti nella stessa famiglia possano soffrirne. La genetica è stata collegata a questa casualità, e sono state anche identificate porzioni di DNA che risultano alterate nei pazienti malati.
A ciò si aggiunge il sospetto in merito alla relazione tra infezioni della bocca e Alzheimer. I cervelli della persona malata presenta delle alterazioni di natura infiammatoria difficili da spiegare diversamente.
I sintomi della malattia tendono a peggiorare con il passare del tempo. Inizialmente si manifestano disturbi del pensiero e del linguaggio. Poi colpisce la memoria, con chiare difficoltà a riconoscere nomi e persone. In una seconda tappa risulta difficile parlare e, in aggiunta, scrivere.
Sintomi comuni includono: difficoltà a realizzare attività quotidiane, come lavarsi i denti, pettinarsi o vestirsi. Inoltre, il paziente a volte si mostra aggressivo, il che ostacola le cure necessarie.
Cos’è la parodontite cronica?
L’infezione della bocca che sembra essere responsabile dell’Alzheimer è la parodontite cronica. Si tratta di un’infiammazione delle gengive che, se grave, distrugge il tessuto di sostegno dei denti provocandone la caduta. Non tutte le parodontiti sono uguali, di fatto si possono presentare in modi diversi:
- Cronica comune: è la più frequente. Di rado si verifica in età infantile; se non viene curata può provocare la caduta dei denti. Sono stati registrati casi di miglioramenti spontanei, ma non può essere trascurata.
- Progressiva: dal rapido decorso, provoca la caduta dei denti. Presenta una componente genetica familiare che la rende più frequente tra individui con precedenti in famiglia.
- Necrotizzante: è la forma più aggressiva. Il tessuto colpito muore perché non riceve sufficiente irrorazione sanguigna. È più comune tra le persone con sistema immunitario debole, come i pazienti con HIV o sottoposti a trattamenti oncologici.
Infezioni della bocca e Alzheimer: è possibile?
La risposta alla domanda non è stata chiarita del tutto dai recenti studi. Sebbene diversi indizi portino in questa direzione, è precipitoso affermare che ci sia un vincolo diretto tra le due condizioni.
In caso di Alzheimer, il cervello si riempie di proteine che si chiamano placche dell’amiloide. Le placche dell’amiloide possono essere meccanismi di difesa dell’organismo contro infezioni batteriche, e ciò fa pensare a questi batteri come una possibile causa scatenante della malattia.
D’altra parte, il batterio P. gingivalis è stato associato ad altre malattie del corpo che non interessano il cavo orale. Si è riscontrato un legame l’infarto acuto del miocardio e con il parto prematuro, per fare qualche esempio.
D’altra parte, si sa che i malati di Alzheimer sono più propensi a contrarre infezioni di diverso tipi. La bocca, in particolare, è più sensibile poiché nella persona con demenza la sua igiene risulta carente a causa dei disturbi comportamentali.
Conclusioni
Tutto sembra indicare una correlazione tra infezioni della bocca e Alzheimer, ma al momento sono necessarie maggiori conferme in merito.
Al giorno d’oggi, dunque, la causa diretta della malattia non è ancora chiara e il trattamento continua a essere palliativo, non curativo.
Bibliografia
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