Volete combattere il colesterolo cattivo? Il colesterolo ed i trigliceridi sono due indicatori essenziali della nostra salute cardiovascolare. Tenerli sotto controllo aiuta, senza dubbio, a prevenire una serie di problemi cardiovascolari noti a tutti.
La maggior parte delle persone dà alla parola “colesterolo” un significato negativo. Tuttavia, non possiamo dimenticare che questa sostanza grassa naturale è essenziale per il funzionamento dell’organismo. È invece molto importante per la nostra salute combattere il colesterolo cattivo.
La chiave è l’equilibrio. Saper mantenere livelli stabili e adeguati, in cui il cosiddetto colesterolo buono e cattivo non superino la soglia oltre la quale il corpo tende ad accumularli nelle arterie.
Purtroppo, però, sappiamo anche che a volte esistono fattori genetici che non solo ne determinano la comparsa, ma sviluppano anche una forte resistenza a qualsiasi farmaco pensato apposta per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
In questi casi, nonostante l’assunzione dei farmaci, le lipoproteine continuano ad aderire sulle pareti delle arterie, raggiungendo livelli pericolosi per la nostra salute.
Per fortuna, oggi possiamo contare su un nuovo trattamento che sta funzionando anche nei casi dei cosiddetti pazienti “difficili”. Un barlume di speranza di cui vi daremo tutti i dati nell’articolo di oggi.
Evolocumab, un nuovo e più efficace farmaco per combattere il colesterolo cattivo
Questo nuovo trattamento farmacologico volto a ridurre il colesterolo nei pazienti che non mostravano alcun miglioramento con farmaci convenzionali, è stato messo in commercio nel 2014 con il nome di Evolocumab.
Da quel momento, è stato avviato uno studio dettagliato per verificare se gli obiettivi previsti sarebbero stati raggiunti. Dai dati raccolti, i risultati sembrano buoni non solo nel trattamento del colesterolo, ma anche per far regredire l’aterosclerosi.
Un nuovo e potente trattamento per combattere il colesterolo cattivo
Lo studio, tramite il quale sono stati analizzati i risultati finora ottenuti nel trattamento del colesterolo con questo farmaco, è stato presentato al 65° Congresso Annuale dell’American College of Cardiology. Si è svolto nel mese di aprile a Chicago, e pubblicato contemporaneamente sulla rivista della American Medical Association (JAMA).
- Lo scopo di questo trattamento era fornire una terapia alternativa, ma ugualmente efficace, ai pazienti ad alto rischio cardiovascolare che non reagivano positivamente ai farmaci a base di statine.
- I risultati dello studio sono stati molto positivi. L’Evolocumab riduce in modo sicuro ed efficace il colesterolo cattivo, chiamato anche LDL.
- I risultati sono visibili dopo ventiquattro settimane. Mostrano una sorprendente riduzione a livelli minimi del colesterolo nelle arterie, il che si traduce anche in una riduzione significativa del rischio di problemi cardiovascolari.
- Questo farmaco rappresenta già uno strumento terapeutico fondamentale per chi ha precedenti in famiglia di ipercolesterolemia, per chi ha già avuto un attacco cardiovascolare o per chi non riesce a ridurre i livelli di colesterolo con un trattamento a base di statine.
Come funziona questo trattamento?
Per ridurre efficacemente il colesterolo nei pazienti resistenti ai farmaci convenzionali, è necessario combinare entrambi i trattamenti.
- Da un lato, quindi, sarà necessario continuare a prescrivere i farmaci a base di statine.
- Dall’altro, verrà somministrato anche l’Evolocumab. Questo agisce come un inibitore del PCSK9, o proproteina della convertasi subtilisina/Kexin tipo 9.
- Questo farmaco, disponibile già da alcuni anni nella maggior parte dei paesi di tutto il mondo, sta dando ottimi risultati.
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La meta: far regredire l’aterosclerosi
L’aterosclerosi è una malattia lenta, ma letale, la cui origine risiede nella formazione di placche (ateromi) all’interno delle arterie.
- Queste placche degenerative non sono formate solo da colesterolo, ma anche da calcio e altre sostanze presenti nel sangue.
- Il problema principale è che, in un primo momento, non presenta sintomi evidenti. Si tratta di una malattia silenziosa che viene rilevata solo attraverso esami specifici.
- Se non viene identificata, l’aterosclerosi può causare problemi come infarto o ictus.
- A peggiorare la situazione, come abbiamo già menzionato, vi è la diffusa intolleranza che molti pazienti sviluppano nei confronti dei convenzionali trattamenti a base di statine contro il colesterolo.
Stephen J. Nichols, direttore della ricerca a cui facciamo riferimento, ha dimostrato chiaramente l’efficacia dell’Evolocumab per trattare e far regredire l’aterosclerosi nei pazienti “difficili”.
Le arterie coronarie presentano, dopo pochi mesi, un netto miglioramento. Di conseguenza, è possibile ridurre il rischio di incidenti cardiovascolari a livelli mai visti prima.
Qual è il profilo del paziente che dovrebbe assumere questo farmaco?
- Pazienti adulti trattati con la dose massima prescrivibile di statine e che presentano già un problema cardiovascolare.
- Adulti con ipercolesterolemia familiare che assumono già la dose massima tollerata di statine.
- Adolescenti a partire dai 12 anni con ipercolesterolemia familiare, che assumono già un trattamento a base di statine.
- Qualsiasi paziente che rientri in uno dei tre gruppi precedenti e che presenti una forte intolleranza alle statine.
Se nel nostro caso, dunque, superiamo solo di poco il livello raccomandato di colesterolo nel sangue e non esistono precedenti familiari, potremo continuare con il solito trattamento prescrittoci dal medico.
Non dobbiamo mai dimenticare che, in ogni caso, è importantissimo nutrirsi correttamente. È necessario seguire una dieta sana, e fare ogni giorno almeno mezz’ora di esercizio aerobico.
Il colesterolo è un problema serio per cui muoiono, ogni anno, troppe persone. Dobbiamo sforzarci il più possibile per evitarlo mediante trattamenti farmacologici adeguati ed uno stile di vita sano.
Bibliografia
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