Sebbene in Italia non sia un accessorio molto pubblicizzato, in altri paesi la coppetta mestruale è molto popolare.
In questo articolo vi spieghiamo i pro e i contro di questa alternativa, indubbiamente più ecologica, rispetto ai tamponi e agli assorbenti.
Caratteristiche della coppetta mestruale
La coppetta mestruale è un dispositivo a forma di imbuto che viene introdotto all’interno della vagina durante il ciclo mestruale. Non assorbe il flusso come gli assorbenti, ma lo accoglie all’interno per poi essere svuotata.
Benché se ne senta parlare spesso solo da qualche anno, i primi modelli di coppetta risalgono al 1867.
La produzione industriale avviene negli anni trenta, ma per molte decadi le vendite sono state condizionate da una questione culturale: le secrezioni vaginali, il flusso mestruale e la manipolazione dei genitali era da sempre considerato un argomento indecoroso e imbarazzante.
Nel 1987 sono stati brevettati i modelli in lattice, più anatomici e disponibili in due misure, per poi passare, negli ultimi anni, al silicone, materiale che riduce al minimo il rischio di reazioni allergiche.
Attualmente potete trovare coppette mestruali in vari formati, modelli, colori e prezzi.
Si inserisce così:
- La coppetta deve essere piegata prima di essere inserita nella vagina.
- Una volta rilasciata nella vagina, la coppetta riassume la forma originaria ed è in grado di contenere il flusso.
- Si colloca più in basso rispetto ai tamponi interni, ossia nella parte inferiore della vagina, non al di sopra della cervice.
- Deve essere svuotata ogni 8 ore circa e non comporta nessuna modifica delle attività solite.
Vantaggi della coppetta mestruale:
È economica
Sebbene il costo iniziale sia maggiore rispetto agli assorbenti tradizionali, nel giro di 2 o 3 mesi l’investimento viene ampiamente recuperato. D’altra parte, la coppetta ha una vita minima di 10 anni, se si esegue una corretta manutenzione.
È comoda
- Si può indossare sia di giorno che di notte, senza problemi di fuoriuscita di sangue o disagio.
- Può essere utilizzata anche in caso di flusso abbondante e per svolgere qualunque tipo di attività, dal momento che non si muove e non “esce”dalla sede.
- È adatta anche alle attività sportive molto intense come l’atletica o il ciclismo.
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È una scelta ecologica
La coppetta mestruale si riutilizza per anni, dunque, a differenza dei tamponi e degli assorbenti, non genera rifiuti quali cellulosa o altre sostanze non biodegradabili e inquinanti.
È pratica
È un oggetto discreto, che potete tenere nella borsa. Può essere indossata per diverse ore, senza necessità di essere svuotata, quindi si può utilizzare al lavoro senza grosse complicazioni.
È ideale per chi viaggia
Uno dei problemi femminili, quando si viaggia, è la preoccupazione di non trovare la marca o gli assorbenti abituali, quindi si tende a metterne un pacco in valigia.
La coppetta mestruale è molto pratica: occupa pochissimo spazio.
È igienica e anti allergica
Molte donne sono allergiche alle sostanze chimiche contenute nei tamponi interni e negli assorbenti. La coppetta, essendo confezionata in silicone, non consente la proliferazione dei batteri e non vi è rischio di infezione.
Tra gli inconvenienti possiamo ricordare:
- Potrebbe creare imbarazzo quando si ha la necessità di svuotarla in un locale pubblico.
- La prima volta l’inserimento può creare qualche difficoltà.
- Se non viene lavata o sterilizzata correttamente, assume un aspetto sporco.
- Può dare origine a perdite, ma solo se viene utilizzata una taglia non corretta.
Coppetta mestruale: tabù, pregiudizi e conoscenza del proprio corpo
Sono decenni che le donne utilizzano gli assorbenti e i tamponi interni. Un oggetto “rivoluzionario” come questo potrebbe sembrare innaturale e insolito.
Forse questo è il motivo per cui non ha avuto il successo sperato in molti paesi.
Si tratta di un oggetto ideato da una donna per le donne, ma è stato accolto da una piccola percentuale della popolazione femminile.
Per molte, il principale ostacolo è il disgusto che provoca la vista o il contatto con il sangue. Come sempre, occorre valutare i pro e i contro. Ad esempio, il fatto di “dimenticarsi del ciclo” può essere un bene, ma anche un male.
- Per chi è abituata ai tamponi interni, il passaggio alla coppetta dovrebbe essere più facile. Il principio è simile.
- La differenza, come abbiamo detto, è che la coppetta raccoglie il flusso e deve essere lavata prima di essere riutilizzata.
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Una preoccupazione comune è il rischio di perdite o fuoriuscite che può essere evitato scegliendo la taglia corretta. Esistono modelli e taglie in base all’età, al flusso, se si ha avuto un parto naturale, etc.
Quando si utilizzano gli assorbenti esterni, l’impressione che si ricava è che la quantità di sangue persa durante il ciclo sia elevata. In realtà, quando si indossa la coppetta, si è più coscienti della quantità di flusso e della capacità del dispositivo. Inoltre, la coppetta è morbida e non sfrega le pareti della vagina come i tamponi interni.
Si consiglia di svuotarla ogni paia d’ora, anche se garantisce oltre otto ore di tenuta. La parte più complicata è lo svuotamento e il lavaggio.
Se vi trovate a casa, non è affatto difficile, ma l’operazione si complica se deve essere eseguita nel bagno dell’ufficio o in un locale pubblico.
- Oltre a svuotare il contenuto, occorrerà lavare bene la coppetta prima di reinserirla.
- Per quanto riguarda la sterilizzazione, alcune donne preferiscono la bollitura, altre la pulizia con un prodotto specifico.
- Per una scelta più ecologica e naturale, potete scegliere di risciacquarla con qualche goccia di olio essenziale di melaleuca, un disinfettante e antisettico naturale.
Bibliografia
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