Il sanguinamento durante il periodo mestruale varia molto. Non tutte le donne lo presentano con la stessa intensità o con la stessa durata. Pertanto, è difficile sapere quando è troppo e viceversa. In caso di menorragia si presenta un aumento del flusso mestruale.
È importante percepire i cambiamenti in questo senso, poiché potrebbero indicare un problema di salute.
Ma quando possiamo iniziare a considerare la menorragia come una malattia? Continuate a leggere per rispondere a questa e altre domande che preoccupano molte donne.
Sintomi della menorragia
Come dicevamo, si tratta di un sanguinamento eccessivo. L’unità di misura adottata è il numero di volte in cui è necessario cambiare l’assorbente. Se dovete cambiarlo ogni ora, è probabile che voi soffriate di questo disturbo. Naturalmente, se avviene anche di notte, è necessario tenerne conto.
Quando si soffre di menorragia, inoltre, le mestruazioni tendono a durare più di sette giorni.
Una normale mestruazione può estendersi fino alla settimana, ma quando si supera, bisogna iniziare a preoccuparsi. Soprattutto se durante i diversi giorni il flusso mestruale è stato eccessivo.
In seguito a ciò, si presentano affaticamento e senso di soffocamento. In effetti, non è strano che l’anemia o alterazioni simili siano rilevate nelle donne affette da menorragia.
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Cause della menorragia
L’origine di questa condizione è molto varia. A volte, dunque, la diagnosi è complicata, così come la scelta del trattamento.
Tuttavia, ci si focalizza sui seguenti fattori:
- Squilibrio ormonale: estrogeni e progesterone interagiscono per coprire l’utero. Tuttavia, se c’è uno squilibrio tra i due, l’endometrio si allarga troppo e può produrre un sanguinamento eccessivo.
- Disfunzione delle ovaie: è curioso, ma è possibile non ovulare e avere le mestruazioni. In queste circostanze, si manifestano i sanguinamenti e la menorragia.
- Polipi: sono piccole cisti benigne che assorbono il sangue o lo eliminano. In questo caso alcune donne soffrono di menorragia, mentre ad altre accade l’opposto. Le mestruazioni, inoltre, sono più dolorose e ci si sente gonfie.
- Fibromi uterini: il nome stesso ne indica la benignità, sebbene ci riferiamo a tumori ospitati nell’utero. Alla pari dei polipi, generano un flusso mestruale abbondante.
- Adenomiosi: le ghiandole dell’endometrio si attaccano nell’utero intensificando considerevolmente i dolori mestruali.
- Complicazione con la spirale intrauterina: è vero che si tratta di un metodo di contraccezione ampiamente utilizzato. Tuttavia, il corpo di alcune donne non lo tollera, quindi vanno incontrano a questa difficoltà.
- Tumore: è la causa più temuta, ma la meno frequente. Sorge con il cancro delle ovaie, dell’utero o della cervice. La sola possibilità, però, è una ragione sufficiente per informare il medico del flusso mestruale troppo abbondante.
Trattamento della menorragia
Sebbene i trattamenti dipenderanno dalla causa, i più comuni sono:
- Antinfiammatori: molte donne trovano sollievo con questa soluzione. I più efficaci sono quelli composti da acido mefenamico, naprossene o ibuprofene.
- Posizionamento della spirale intrauterina: questo dispositivo serve a rilasciare ormoni, di conseguenza è molto utile per chi soffre di menorragia.
- Pillola contraccettiva: come abbiamo già indicato, ci sono donne che rifiutano la spirale, quindi possono ricorrere alla pillola contraccettiva per regolare l’attività del sistema riproduttivo.
- Acido tranexamico: serve a coagulare il sangue, in modo che la sua espulsione sia ridotta. Non essendo tanto diluito, non percepiamo tale disagio.
- Chirurgia: soluzione adatta in caso di polipi, aderenze e tumori maligni. Finché è possibile, è il modo più veloce per eliminarli.
Come potete vedere, nonostante i timori che la comparsa della menorragia genera di solito, le cause spesso non sono preoccupanti.
Tuttavia, è sempre meglio andare dal medico, identificare la causa esatta del problema e trattarlo come ci viene indicato. Inoltre, ricordate di sottoporvi a regolari esami ginecologici, anche se vi sentite bene.
Bibliografia
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