L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che esiste circa un 2% di bambini superdotati o con elevate capacità intellettive. Possiamo quindi dedurre che in ogni famiglia (nel senso più ampio del termine), in ogni scuola, in ogni comunità ci sono bambini dotati di capacità straordinarie.
I bambini superdotati non sempre vengono riconosciuti dal sistema educativo o dagli specialisti in psicologia o psicopedagogia, e ancor meno ricevono l’attenzione di cui avrebbero bisogno per stimolare e dare un input al proprio potenziale. Se in più sono bambine o se provengono da ambienti sociali poveri, risulta ancora più difficile identificarli.
Esistono anche molti miti e false credenze su questa condizione, che contribuiscono a fare sì che questi bambini passino inosservati, siano resi invisibili o, ancora peggio, che vengano loro diagnosticati disturbi di cui in realtà non sono affetti, quali il deficit di attenzione (con o senza iperattività), il disturbo bipolare o la sindrome di Asperger.
Come riconoscere i bambini superdotati?
La maggior parte degli specialisti concorda sul fatto che per sapere se un bambino è superdotato bisogna attendere che abbia raggiunto i 5 o 6 anni d’età. Tuttavia, alcuni esperti sostengono che è possibile individuare alcuni segnali precoci di elevate capacità già tra i 2 e i 4 anni.
È anche facile confondere un alto rendimento scolastico con doti straordinarie. Sebbene un bambino superdotato sia molto intelligente, in realtà è dotato di un diverso tipo di intelligenza. Un bambino superdotato può avere voti mediocri, ma non davvero bassi.
Le principali caratteristiche dei bambini superdotati vengono spesso fraintese. Secondo la psicologa clinica Linda Kreger Silverman, fondatrice del Gifted Development Center di Denver, Stati Uniti, i bambini superdotati hanno le seguenti qualità:
- Forniscono spiegazioni molto intelligenti (o molto convincenti) per non fare i compiti o per non andare a scuola.
- Possiedono una grande capacità di inventare storie o barzellette ingegnose o giochi di parole.
- Pongono domande e le riformulano in maniera ingegnosa, mettendo in difficoltà genitori e insegnanti.
- Mostrano una scrupolosa dedizione nel dedicarsi a un’attività che li appassiona.
- Fanno cose normali in modo inusuale.
- Sanno bene cosa è ingiusto e lottano per difendere i più deboli.
- Riescono a mantenere la calma nei momenti di caos.
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Caratteristica fondamentale dei bambini superdotati: la sovraeccitabilità
Spesso non viene riconosciuta nel modo corretto la sovraeccitabilità che i bambini superdotati presentano in diversi aspetti del loro sviluppo; non di rado, ciò da origine a diagnosi errate.
In questo senso, in un articolo pubblicato nella rivista The Communicator si parla dei seguenti tipi di sovraeccitabilità che presenterebbero i bambini superdotati:
1. Sovraeccitabilità psicomotoria
Il bambino superdotato si annoia e si muove. All’apparenza ha problemi di attenzione e presenta episodi di iperattività. La sua agitazione verbale o fisica fa pensare a un disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD).
Quando il bambino è motivato da un compito da svolgere o è immerso in un’attività che lo attrae e lo affascina, raggiunge livelli di concentrazione inusuali per la sua età. Si dimentica di tutto quello che lo circonda.
Può anche sentirsi frustrato quando non riesce a raggiungere l’obiettivo che si era prefissato e questa è un’emozione che dobbiamo insegnargli a gestire.
2. Sovraeccitabilità intellettiva
I bambini superdotati possiedono una curiosità vorace. A volte riversano tutta la loro energia su un unico argomento, rimanendone ossessionati.
Questo interesse unico per determinati argomenti e la loro curiosità vorace può ostacolare le relazioni con i coetanei, il che può essere confuso con la sindrome di Asperger.
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3. Sovraeccitabilità emotiva
Molto spesso i genitori di un bambino superdotato lo descrivono come “molto intenso ed estremo” o che tende a “esplodere facilmente”.
- La sua intensa emotività sarà una delle sue più grandi risorse da adulto, ma durante l’infanzia può essere confusa con un disturbo bipolare, mentre questi soggetti, in realtà, sono ben lungi dal presentare una psicosi.
- La sua sensibilità lo fa piangere per il personaggio di un film o lo fa preoccupare per le ingiustizie sociali, la violenza o i problemi ambientali. I bambini superdotati hanno una profonda coscienza sociale.
4. Sovraeccitazione sensoriale
I bambini superdotati sono particolarmente infastiditi dalle etichette dei vestiti, dal rumore in classe, dagli odori o dal volume troppo alto. Queste sensazioni risultano talmente invasive da non poter pensare a nient’altro.
Di solito né i genitori né gli insegnanti comprendono questa estrema sensibilità giudicando i bambini come maniacali, quando, in realtà, si tratta di fenomeni che i bambini non sono in grado di sopportare.
5. Sovraeccitabilità dell’immaginazione
I bambini superdotati sembrano “vivere in un mondo tutto loro”. Per loro è davvero facile inventare, fantasticare e creare situazioni e compagni immaginari per sfuggire alla noia che genera in loro, per esempio, la scuola.
In questi voli della fantasia possono confondere la realtà con la finzione. Disegnano, scrivono o immaginano storie al fine di estraniarsi da una realtà che ai loro occhi risulta poco attraente e stimolante.
Che fare se abbiamo un figlio superdotato?
Nonostante i numerosi stimoli forniti durante la gravidanza o nella primissima infanzia, non è possibile formare un bambino dotato di capacità elevate. I bambini superdotati sono tali per nascita ed ereditano le loro potenzialità dalla famiglia.
Se ci accorgiamo che un bambino possiede caratteristiche tali da poterlo definire “superdotato”, il primo ostacolo da superare è rappresentato dalla nostra paura e dai nostri pregiudizi. In effetti, si tratta di un bambino differente. È importante aiutarlo a gestire e a incanalare il suo potenziale.
Scoprire e rafforzare queste differenze è una grande sfida, che molte volte richiede di affrontare parenti, insegnati e psicologi abituati alla “normalità”. Bisogna educare il bambino a essere felice, non a essere perfetto.
Non ha senso isolare un bambino superdotato o pretendere che si leghi solo a bambini simili a lui. Inoltre, sono pochi i paesi nei quali esistono istituzioni educative specializzate per bambini di questo tipo.
L’ideale è aiutarlo a inserirsi in una scuola tradizionale, a relazionarsi con i coetanei e, nel frattempo, offrirgli la possibilità di interfacciarsi con attività aggiuntive che ne stimolino il potenziale.
Bibliografia
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