6 cibi da non riscaldare per evitare di ammalarsi

Per evitare problemi, si raccomanda di preparare le giuste quantità di cibo a pranzo e a cena per non dover poi riscaldare gli avanzi. Ad ogni modo, si consiglia di consumarli entro 24 ore.
6 cibi da non riscaldare per evitare di ammalarsi
Elisa Morales Lupayante

Revisionato e approvato da la pedagoga in educazione fisica e nutrizionista Elisa Morales Lupayante.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Riscaldare i cibi è un’abitudine molto comune che permette di preparare il pranzo o la cena in poco tempo o anche di ridurre gli sprechi.

Anche se quest’abitudine dura da anni in tutto il mondo, da poco è stato scoperto che in alcuni casi riscaldare i cibi può risultare pericoloso per l’organismo.

Il Consiglio Europeo di Informazione Nutrizionale (EUFIC) avvisa che conservare o riscaldare alimenti già cotti in precedenza può avere serie conseguenze per la salute.

Questo perché certi tipi di batteri crescono a dismisura quando trovano un ambiente in cui la temperatura è tra i 5° C e i 65° C.

Di conseguenza, aumenta il rischio di intossicazione alimentare e di problemi digestivi come la distensione addominale, le coliche e i gas intestinali.

Tenendo conto del fatto che non tutti sanno quali cibi non vanno riscaldati, a seguire vogliamo parlavi in dettaglio delle 6 pietanze più comuni.

1. Riso

riso tra i cibi pericolosi da riscaldare

Il riso è uno degli alimenti che più spesso vengono riscaldati ore o giorni dopo la preparazione iniziale.

Anche se il sapore e la consistenza si conservano bene, sappiate che il riso contiene delle piccole spore di batteri che possono provocare intossicazione se stimolate con il calore.

Dopo la prima cottura, se il riso viene sottoposto nuovamente ad alte temperature, aumentano le probabilità di sviluppare agenti tossici.

L’ideale è consumarlo appena cotto e, possibilmente, non lasciar passare più di 24 ore per finire gli avanzi.

L’intossicazione per via del riso provoca mal di stomaco, infiammazione e, nel peggiore dei casi, vomito e diarrea.

2. Patate

Le patate sono un alimento nutriente che possiamo usare nella preparazione di molte ricette calde o fredde.

Il rischio sorge quando le patate vengono riscaldate a temperature troppo alte o rimangono per molto tempo fuori dal frigorifero.

Anche nelle patate si sviluppano delle spore che, una volta raggiunto l’organismo, causano fastidio digestivo e sintomi di intossicazione.

Inoltre, riscaldare questa pietanza può alterarne il sapore e causare la perdita di molte sue proprietà nutrizionali.

Il modo migliore per riutilizzare gli avanzi di patate è preparare un purè oppure un’insalata fredda.

3. Sedano

cibi pericolosi se scaldati sedano

Molte persone preferiscono usare il sedano perché doni un sapore più interessante alle insalate e alle vellutate.

Tuttavia, quando viene usato nelle ricette di piatti caldi, l’ideale è consumarlo subito, per non correre il rischio di intossicazione per via di una seconda cottura.

Questo ortaggio contiene nitrati che, sottoposti al calore, generano sostanze pericolose per la salute.

Di fatto, in alte concentrazioni, queste sostanze possono diventare nitriti e aumentare il rischio di cancro.

4. Barbabietola

La barbabietola è un ortaggio molto conosciuto, che viene impiegato anche nella medicina tradizionale per il suo apporto significativo di antiossidanti, vitamine e minerali.

Il problema che sorge quando la si riscalda ad alte temperature è lo stesso del sedano: infatti, la barbabietola contiene una quantità minima di nitrati che non fanno bene alla salute.

D’altra parte, gli esperti e i nutrizionisti ritengono che sia meglio consumarla cruda, in frullati o insalate, per trarne il massimo beneficio.

5. Pollo

pollo tra cibi da non riscaldare

Per consumare il pollo in sicurezza è importante che ogni parte sia completamente cotta.

La salmonella è molto comune nelle carni avicole e una cottura insufficiente aumenta il rischio di infezione.

Bisogna verificare che la porzione non presenti parti di colore rosato o troppo succose.

D’altra parte, per evitare difficoltà di digestione, si raccomanda di consumare il pollo appena cotto e non riscaldato.

Anche se il sapore sembra conservarsi bene, la composizione di proteine cambia, causando reazioni negative nello stomaco.

Se non si riesce a consumarlo tutto in una volta, allora lo si può riscaldare, ma sempre a basse temperature.

6. Funghi

Le proteine dei funghi si distruggono facilmente a causa dell’azione degli enzimi e di alcuni microrganismi.

Proprio per questo, conservarli a temperatura ambiente dopo la cottura è pericoloso.

Si sconsiglia di riscaldarli dopo il processo di cottura iniziale perché causano infiammazione addominale, distensione addominale e in alcuni casi diarrea.

Tuttavia, sembra che non ci siano problemi se vengono riscaldati a una temperatura superiore ai 70° C.

Infine, tenete conto del fatto che tutti gli ingredienti dei vostri piatti sono diversi e risentono di diversi cambiamenti se sottoposti ad alte temperature.

La prossima volta che decidete di riscaldare qualcosa, coprite la pentola con un coperchio in modo che la pietanza si riscaldi in maniera omogenea.


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