Il sale comune, noto anche come cloruro di sodio, è un composto minerale che usiamo abitualmente come condimento. Tuttavia, da diversi anni gli esperti ci mettono in guardia contro un possibile consumo eccessivo di sale.
Questa sostanza è stata perfino definita “veleno bianco”, proprio come lo zucchero da cucina o le farine raffinate, soprattutto perché consumarlo in grandi quantità per periodi di tempo prolungati può causare problemi di salute. Ma è vero tutto ciò che si dice del consumo di sale?
Nelle righe che seguono riportiamo alcuni dati importanti riguardanti il consumo eccessivo di questo ingrediente. Fate attenzione e cercate di seguire i consigli che vengono forniti.
Conseguenze di un consumo eccessivo di sale
1. Aumento della pressione arteriosa
Varie prove scientifiche suggeriscono una stretta relazione tra consumo eccessivo di sale e aumento della pressione. Avere la pressione arteriosa alta corrisponde è conosciuto come ipertensione arteriosa.
Si tratta di una condizione che aumenta il rischio di soffrire di un accidente cerebrovascolare e di malattie coronariche, tra le principali cause di morte nei paesi industrializzati.
Alcuni esami condotti in paesi come Regno Unito, Giappone o Finlandia hanno dimostrato che una diminuzione nel consumo quotidiano di sale equivale a un calo dell’ipertensione arteriosa e della mortalità per accidente cerebrovascolare.
Ciononostante, come segnalano gli stessi esperti, questi risultati potrebbero essere stati rafforzati anche da altre abitudini sane acquisite in contemporanea.
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2. Fattore di rischio di cancro allo stomaco
Al giorno d’oggi, il cancro allo stomaco continua a essere una delle forme tumorali più comuni. Le variazioni geografiche nei tassi di incidenza hanno portato i ricercatori a pensare che possa esistere una relazione tra questo cancro e le abitudini alimentari.
I principali fattori dietetici associati a questa malattia comprendono: un consumo abituale di cibi affumicati, di prodotti conservati sotto sale e di alimenti ricchi di nitriti.
Alcuni studi epidemiologici hanno analizzato la relazione tra il consumo eccessivo di sale e il cancro allo stomaco. Da una meta-analisi di studi longitudinali è emerso che:
“Esiste una forte relazione sfavorevole tra il consumo di sale o gli alimenti ricchi di sale e il rischio di carcinoma gastrico nella popolazione generale.”
In alcune ricerche si pone un accento particolare sulle conserve di carne, pesce o verdura sotto sale. Di conseguenza, l’evidenza clinica ed epidemiologica indicano che una riduzione del consumo di sale e di prodotti ricchi di questo ingrediente potrebbe tradursi in un crollo nel tasso di incidenza di cancro allo stomaco.
3. Un consumo eccessivo di sale peggiora un quadro di insufficienza renale
Le persone affette da un disturbo ai reni cronico devono evitare un consumo eccessivo di sale. Le malattie renali croniche sono associate a fattori di rischio di cardiopatia e al peggioramento della funzione renale.
Dato il ruolo svolto dai reni nell’equilibrio del sodio nell’organismo, è importante moderare il consumo di sale. In una rassegna di studi scientifici è stato possibile osservare effetti positivi nell’ipertensione arteriosa e l’espulsione di sodio in 24 ore.
È stata osservata anche una diminuzione del rischio di edema. Non è tuttavia stato possibile determinare gli effetti a lungo termine della riduzione di sale (come un rischio minore di mortalità o il peggioramento della funzione renale).
Il consumo eccessivo di sale è comune alla maggior parte dei Paesi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo di sale che si aggira intorno ai 5 grammi al giorno. Il problema è rappresentato dal fatto che, al giorno d’oggi, il consumo medio di questo ingrediente supera, e non di poco, le raccomandazioni fornite; e ciò vale per gli adulti e i bambini.
In alcuni paesi è stata quantificata un’ingestione media di sale tra gli 8 e i 12 grammi al giorno.
Attenzione al sale che non siamo in grado di controllare
Il consumo eccessivo di sale di gran parte della popolazione non deriva dall’uso che se ne fa in cucina. Si calcola che quest’ultimo possa arrivare a costituire una percentuale compresa tra il 20 e il 25% del totale. Il sale presente negli alimenti che compriamo possiede un peso molto più importante. La maggior parte proviene dal consumo di:
- Brodi e zuppe preparate, dadi da brodo.
- Salse industriali.
- Pane, biscotti e cereali per la colazione.
- Insaccati e altri preparati a base di carne, come wurstel o salsicce.
- Snack e frutta secca salata.
Una delle misure migliori che possiamo adottare per ridurre il consumo di sale consiste nella scelta di cibi freschi, dando priorità ad alternative come:
- Frutta e verdura
- Uova
- Legumi
- Frutta secca non salata
- Cereali integrali
- Pesce
- Carne magra fresca
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Ma attenzione: è pericoloso anche ridurre troppo l’assunzione di sale!
Il sale: non troppo né troppo poco. La scelta migliore, come accade in molti altri casi, sta nel mezzo. Abbiamo visto che dobbiamo fare attenzione a un consumo sfrenato di sodio, ma non dobbiamo eliminarlo del tutto né ridurlo a quantità minime, soprattutto se si gode di buona salute.
Il sale è anche necessario, perché, grazie a esso il nostro organismo è in grado di mantenere corretti livelli di idratazione, trasportare ossigeno e nutrienti e produrre stimolazione nervosa.
Un consumo insufficiente o molto basso di sale può causare diversi problemi di salute. Paradossalmente, entrambi gli estremi rappresentano fattori di rischio di ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari.
Adesso sappiamo che il sale assunto nella giusta misura è molto importante nella dieta. Se avete ancora qualche dubbio, consultate il medico o il nutrizionista.
Bibliografia
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