I comportamenti maschilisti sono presenti in molti contesti: sul posto di lavoro, a scuola, per strada, etc. Purtroppo, possiamo trovarli praticamente ovunque, e la camera da letto non fa eccezione. Un uomo maschilista lo sarà in tutti gli aspetti della sua vita, incluso i rapporti intimi. Il maschilismo nell’intimità può essere rilevato in diversi modi, ne parliamo nei seguenti paragrafi.
Comportamenti maschilisti
Il dizionario Treccani definisce il maschilismo come “l’idea di una presunta superiorità dell’uomo sulla donna”. Insomma, si tratta di:
- Una prepotente superiorità dell’uomo nei confronti della donna.
- Forma di sessismo caratterizzata dalla prevaricazione maschile.
Secondo queste caratteristiche, possiamo affermare che si tratta di un insieme di idee e condotte derivate dalla convinzione che l’uomo sia superiore alla donna e che, pertanto, debba prevalere su quest’ultima.
Il maschilismo non si limita a un solo aspetto della vita, ma può essere presente a lavoro, in famiglia, nella società, negli ambienti artistici e persino in quelli legali. Molto spesso è così impercettibile che persino individuarlo risulta difficile.
La sfera intima non è un’eccezione: un uomo maschilista non smetterà di essere tale durante i rapporti intimi. Questo significa che persino nell’ambito sessuale manifesterà i suoi comportamenti maschilisti.
Così come non vi è motivo di tollerare la fallocrazia nei vari ambiti della vita, non va ignorata neanche nella sfera sessuale. Ma come possiamo riconoscerla? In che modo si manifesta il maschilismo nell’intimità?
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Come riconoscere il maschilismo nell’intimità
Pensare che “no” significhi “sì”
Iniziamo dalle basi: “no” è “no”. Eppure, l’uomo maschilista è convinto che quando una donna dice “no”, in realtà vuole dire “sì”, ovvero desidera cedere alle sue avances.
Si tratta di una convinzione piuttosto diffusa persino al giorno d’oggi. Molti blog e pagine web sostengono che “le donne sono così”, che a loro piace “complicare le cose” e che, in realtà, vanno contro i loro veri desideri. Questo messaggio viene proiettato persino in film di respiro internazionale.
Ebbene, è giunto il momento di chiarire che “no” significa “no” e nient’altro che “no”, punto. Il sesso è condivisione, significa godere insieme, e deve essere voluto da entrambi.
Se uno dei due si rifiuta, non vi sarà alcun rapporto sessuale. Perché il sesso non può mai essere forzato, non si può obbligare l’altra persona né fisicamente né psicologicamente.
Persino in presenza di baci appassionati e scottanti e anche se il tutto lascia pensare che vi sarà un rapporto sessuale, se la donna non si sente sicura e non vuole andare avanti, l’uomo dovrà rispettare la sua decisione. Nessuno può obbligare né deve sentirsi obbligato. Al tempo stesso, nessuno ha il diritto di rimproverare perché ci si è astenuti dall’atto sessuale.
“Io il preservativo non lo uso”
Un’altra spia del maschilismo nell’intimità è il categorico rifiuto di indossare il preservativo. Questa affermazione di solito è seguita da frasi come “io mi controllo” o “io sono sano”. Forse persino un “se vuoi, usa tu qualcosa”.
Questo atteggiamento mette in luce la prepotenza dell’uomo, convinto che qualunque conseguenza negativa potrebbe derivare dal sesso (malattie a carattere sessuale, per esempio) non siano di sua responsabilità, bensì della donna. Ecco che qualunque conseguenza diventa esclusivamente colpa della donna.
Ebbene, non è così. Il sesso è un’attività che vede il coinvolgimento, e dunque la responsabilità in parti uguali, di due persone. È proprio diritto pretendere che si usi un dispositivo di protezione e che ci si assuma le proprie responsabilità. Non si è obbligati ad accettare un rapporto sessuale senza le dovute precauzioni.
Il maschilismo nell’intimità è credere che il sesso orale spetti solo alla donna
Per un maschilista il sesso ruota intorno al piacere maschile, mentre quello della donna passa in secondo piano. Non di rado, di fatto, un uomo maschilista si rifiuta di praticare sesso orale alla partner, pretendendo invece che avvenga il contrario.
Anche la donna ha bisogno di essere stimolata, ha i suoi gusti e le sue esigenze, e non si limita tutto al coito o all’orgasmo maschile. A detta di molti maschilisti, il sesso ha come unico scopo l’orgasmo maschile; dopo averlo raggiunto, il rapporto sessuale può concludersi.
Ebbene no. Il sesso è molto più di questo. Prevede i preliminari e attività successive al rapporto, e altrettanto importanti (baci, carezze, abbracci). Deve essere soddisfacente per entrambi, non solo per uno dei due.
L’uomo maschilista, invece, ritiene che praticare il sesso orale alla donna sia solo una “perdita di tempo” o persino un “atto degradante”.
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Conclusioni
Il maschilismo nell’intimità si basa sull’idea che la donna sia un semplice oggetto del piacere maschile. I suoi desideri o i suoi bisogni non contano. Il sesso inizia con l’uomo ed è per l’uomo, e il suo scopo è quello di soddisfarlo.
D’altra parte, bisogna considerare che, purtroppo, il maschilismo non è radicato solo nella mentalità di alcuni uomini; questo fenomeno ha gravi conseguenze anche nel modo di pensare e di agire di molte donne, che credono che non concedendosi non compiaceranno l’uomo.
Una comunicazione assertiva è importante e necessaria. Infine, bisogna capire che i rapporti intimi coinvolgono due persone, dunque devono essere piacevoli per entrambi.