La dermatite periorale è una malattia della pelle che si manifesta con sintomi intensi che interessano il contorno labbra. Condivide i sintomi con malattie più conosciute come l’acne, la rosacea, la dermatite da contatto o persino l’herpes zoster. Da qui l’importanza di una diagnosi corretta per accedere a una cura appropriata.
La dermatite periorale non è contagiosa, dunque non è possibile trasmetterla per contatto a un’altra persona. Non è considerata una malattia pericolosa. Il problema principale è di natura estetica con un abbassamento della qualità della vita.
Colpisce soprattutto le donne giovani e i bambini. Negli ultimi anni si è notato un aumento dei casi, soprattutto nei paesi industrializzati. Ciò viene collegato a un uso esteso di creme cosmetiche.
Cause della dermatite periorale
Non è chiara l’eziologia di questa malattia. Si ipotizza che richieda una certa predisposizione alle allergie cutanee per cui la pelle è più sensibile all’azione di determinate sostanze in grado di scatenare sintomi. La ricerca ha individuato, in particolare, i seguenti scatenanti:
- Creme a base di corticosteroidi applicate sul viso.
- Dentifrici contenenti fluoro.
- Creme cosmetiche di vario tipo, dal trucco alla protezione solare.
- Steroidi per uso nasale o respiratorio, compresi quelli indicati nel trattamento dell’asma.
- Contraccettivi, soprattutto da assumere per via orale.
Dermatite periorale da cosmetici
La dermatite periorale viene associata anche a una scorretta igiene del viso per mancanza di adeguata detersione e per l’uso di saponi aggressivi. Nel bambino, ovviamente, la scelta dei prodotti per l’igiene occupa un ruolo chiave nella prevenzione.
Per le donne in età fertile, i cambiamenti ormonali legati al ciclo sono alla base della comparsa dei sintomi. In questo caso, la dermatite sarà ciclica e ricomparirà tutti i mesi con una frequenza simile.
Una situazione a parte è l’età pediatrica. La causa della dermatite periorale nel bambino è l’irritazione prodotta intorno alle labbra dalla saliva. Si tratta, in definitiva, di una variante dell’eczema da contatto.
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Sintomi della dermatite periorale
Il segno per eccellenza di questa malattia è la comparsa di piccoli puntini rossi e in rilievo su un’area della pelle secca e arrossata. A volte i puntini possono contenere pus.
Le lesioni si localizzano sempre intorno alla bocca. Sono interessate principalmente le pieghe nasali e della bocca. Un dato curioso è che nei due millimetri adiacenti alle labbra la pelle è di solito sana.
Oltre alle lesioni cutanee, si può accusare dolore, bruciore o prurito. Questi sintomi non sono, però, sempre presenti o persistenti. In base ai sintomi e alle manifestazioni, lo specialista può elaborare la diagnosi.
A differenza dell’acne, la dermatite periorale non produce mai comedoni. Si distingue dalla rosacea, invece, per la posizione in quanto quest’ultima non è presente intorno alla bocca.
Raramente è necessario eseguire una biopsia, è in genere sufficiente un esame fisico. Si rende necessaria un’analisi dettagliata delle lesioni in presenza di una variante più aggressiva della malattia.
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Trattamento
L’aspetto più importante è sicuramente evitare i fattori scatenanti. Quando sono già presenti le lesioni, le misure principali consistono nel riconoscere ed eliminare le possibili cause. Tuttavia, dovrebbe essere graduale per evitare l’effetto rebound.
Queste misure dovrebbero essere mantenute anche dopo la scomparsa delle lesioni perché chi ha manifestato la dermatite periorale una volta, ha un’alta probabilità di svilupparla di nuovo. Occorre soprattutto:
- Utilizzare solo cosmetici dermatologicamente testati e con ingredienti già provati sulla propria pelle.
- Lavare il viso ogni sera.
- Asciugare delicatamente la pelle, senza sfregare e con un asciugamano non irritante.
- Evitare l’applicazione di creme cortisoniche.
Se il medico lo ritiene opportuno, si può realizzare una cura antibiotica per curare le lesioni attive. I farmaci più utilizzati sono le tetracicline e l’eritromicina, a uso topico oppure per via orale.
Un’opzione sempre più studiata e utilizzata è la pomata pimecrolimus all’1%. La scienza ha dimostrato che è in grado di offrire un rapido miglioramento dei sintomi. Si tratta di una buona alternativa terapeutica, soprattutto nei pazienti con una storia clinica di uso di corticosteroidi. Devono però essere presi in considerazione gli effetti secondari nell’uso a lungo termine.
Questo aspetto è molto dibattuto all’interno della comunità scientifica. Ecco perché è necessario che il trattamento sia supervisionato dallo specialista.
Bibliografia
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