Sebbene la scoperta dei neuroni di Von economo risalga al 1925, gli scienziati hanno iniziato a studiarli solo di recente. Sappiamo ancora molto poco su queste affascinanti strutture del cervello, ma non ci sono dubbi sulla loro importanza.
Sono molto numerosi: il cervello umano possiede circa 100 miliardi di neuroni dei quali tra i 200.000 e i 400.000 sono di Von Economo. Sappiamo anche che sono tre volte più grandi dei comuni neuroni, nonché più veloci.
Gli studi più recenti riferiscono che i neuroni di Von Economo sono una sorta di direttori d’orchestra del nostro cervello. Questo significa che non si attivano in un organo in particolare o dinnanzi a una specifica funzione, bensì determinano il modo in cui il cervello deve agire. Non producono pensieri, ma favoriscono la loro elaborazione.
Cosa sono i neuroni di Von Economo?
I neuroni di Von Economo sono un particolare tipo di neuroni. Si trovano in aree ben delimitate del cervello: nell’insula e nella circonvoluzione del cingolo anteriore (CCA). Noti anche come neuroni fusiformi, sono presenti solo negli esseri umani, nelle megattere, nelle orche, nei delfini tursiopi e risso, negli elefanti asiatici e africani, nei capidogli, nelle beluga e nelle balenottere comuni.
Sono stati descritti per la prima volta da Constain Von Economo e portano il suo nome. Ne parlò nella sua opera Citoarchitettura della corteccia cerebrale nell’essere umano adulto. A questo neurologo e psichiatra si deve anche la descrizione dell’encefalite letargica.
Von Economo li descrisse come neuroni con una forma diversa in quanto allungati, fusiformi, ovvero cilindrici e più stretti alle estremità. Indicò anche la loro collocazione. Iniziarono a essere studiati a fondo solo a partire dal 2000.
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Caratteristiche dei neuroni di Von Economo
Grazie alle mappature computazionali del cervello è stato possibile iniziare a studiare più da vicino questi neuroni. Si è scoperto che i neuroni Van Economo sono presenti negli ominidi già da 15 milioni di anni. Sono presenti in maggiore quantità nel cervello umano e nelle scimmie di grandi dimensioni.
Nell’essere umano si iniziano a formare all’incirca intorno alla 35esima settimana di gestazione. Il loro numero cresce progressivamente fino ai 4 anni di età. I primi otto mesi di vita rappresentano il momento di maggiore sviluppo.
Alla nascita queste cellule sono ripartite più o meno in egual misura tra i due emisferi cerebrali. Quindi, tendono a diventare più numerosi nell’emisfero destro. Possiedono i recettori della dopamina, della vasopressina e della serotonina, sostanze coinvolte nel comportamento umano.
Funzioni
A oggi è stato possibile comprendere il coinvolgimento dei neuroni di Von Economo nella formazione dell’io o dell’identità, nel processo decisionale, nelle relazioni sociali, nonché nella concentrazione e nella supervisione di altre aree cerebrali.
Questi neuroni svolgono anche una funzione complessa e di fondamentale importanza: mettono a confronto i segnali inviati dal cervello con i segnali percepiti dai sensi. Vale a dire che ci offrono il cosiddetto “senso della realtà”.
Grazie alle loro notevoli dimensioni, mettono in comunicazione ampie aree cerebrali. Gli scienziati ritengono che un’anomalia nel loro funzionamento sia associato a disturbi come l’autismo e la dislessia. Ritengono anche che potrebbero spiegare la nascita di quell’entità alla quale diamo il nome di “mente”.
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La mente e i neuroni di Von Ecomo
Tutto sta a indicare che i neuroni di Von Economo hanno una certa influenza sui rapporti interpersonali, così come dei processi di autoconsapevolezza. Uno studio condotto dal neurologo W. Seeley, dell’Università della California, ha individuato un danno a questi neuroni in chi soffre di demenza fronto-temporale.
Chi ne soffre perde del tutto la capacità di provare empatia; si tratta di persone imprevedibili, insensibili e prive di senso di responsabilità, persino verso se stesse. Seeley eseguì diverse autopsie su chi soffriva di questo disturbo e notò che in media il 70% dei neuroni di Von Economo erano lesionati.
Altri neurofisiologi, come Naomi Eisenberger e Cole Steve segnalano che i rapporti sociali influiscono fortemente sulla salute. Chi è ben connesso agli altri soffre meno di malattie e tende a vivere più a lungo.
La presenza di questi neuroni negli animali altamente sociali rafforza l’idea che questi neuroni determinano la sociabilità e i processi a essa associati. Il dato curioso è che le droghe psichedeliche inibiscono l’attività delle aree cerebrali in cui si trovano questi neuroni.
Bibliografia
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