È giusto svegliare il neonato per farlo mangiare? Se siete appena diventati genitori, di certo vi sarete già posti questa domanda. Non dovete preoccuparvi: le questioni inerenti al sonno e all’alimentazione generano sempre questo tipo di dubbi.
Al giorno d’oggi vi sono opinioni contrastanti. Da una parte, vi è chi afferma che è necessario che i neonati mangino a intervalli che vadano dalle 2 alle 4 ore, senza errori. Persino nel caso in cui debbano essere svegliati. Tuttavia, in questo articolo vedremo se è effettivamente consigliabile svegliare il neonato per nutrirlo oppure no.
Importanza dell’alimentazione nei bambini
L’apporto di latte materno nei primi mesi di vita è essenziale per la salute e per stimolare la crescita dei bambini.
Gli studi affermano che una corretta alimentazione è fondamentale per la prevenzione di malattie in età adulta come il diabete, l’ipertensione, l’obesità, le malattie cardiovascolari e persino il cancro.
In questo senso, i genitori dovrebbero garantire un allattamento al seno adeguato e l’introduzione progressiva di alimenti complementari a partire dai 6 mesi di età. Il tutto in base allo stato di salute e alle abitudini di sonno del bambino.
Quanto deve dormire un neonato?
Ci sono genitori che preferiscono svegliare il loro bambino ogni 3 o 4 ore per nutrirlo, mentre altri preferiscono lasciarlo dormire tutta la notte. Non è che alcuni sono sbagliati e altri no, ma che ognuno ha una serie di convinzioni diverse.
Prima di tutto, dobbiamo conoscere la corretta igiene del sonno per i neonati. Sarà d’aiuto per determinare se dobbiamo o meno svegliarli mentre dormono o se questo incide sul loro sviluppo.
I neonati dormono la maggior parte del giorno, 16 ore in media. Generalmente si svegliano ogni 2 o 3 ore per mangiare, nonostante questa non sia una regola.
Esistono, di fatto, numerosi casi di bambini che dormono più di 3 ore. Situaizone normale, poiché ciascun bambino può essere totalmente diverso dall’altro.
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Il sonno nei primi mesi
Durante i primi due mesi di vita, il sonno dipende dalla fame e dalla sazietà del bebè. In base a ciò, ciascun bimbo segna i suoi propri ritmi di sonno. Fino ai due mesi, dopo aver mangiato, il bambino inizia il sonno attivo e non deve essere svegliato.
Il sonno attivo di solito dura dai 30 ai 40 minuti e può essere riconosciuto perché il bambino sembra essere nervoso, invece è una cosa del tutto normale. Dopo questa fase, il neonato entra in un periodo di sonno profondo, conosciuto come “sonno tranquillo”.
È importante sapere che l’aumento dei tempi di sonno verso le ore notturne inizia generalmente dai 4 ai 6 mesi. Fino a questo momento, dunque, il ciclo di sonno-veglia del piccolo dipendono dal ritmo circadiano e dalla luce o dal buio.
Per riassumere, i bambini stabilizzano i loro ritmi di sonno poco per volta, e saranno sempre più simili a quelli di un adulto, di conseguenza, i genitori potranno dormire meglio. La melatonina svolge un ruolo importante nella modulazione del sonno durante lo sviluppo dei bambini. In effetti, l’integrazione di questo ormone è associata a un miglioramento della qualità del sonno, come afferma uno studio pubblicato sulla rivista Neurological Research.
Il ritmo dell’alimentazione
Il ciclo di alimentazione di solito dura circa 3 ore. Durante questo lasso di tempo, i bambini si svegliano, piangono, vengono nutriti e si riaddormentano. Occorre anche tenere in conto che il pianto non sempre è dovuto alla fame.
Nonostante il periodo di 3 ore sia stato preso come riferimento, non smette di essere solo una statistica. Alcuni bambini hanno bisogno di essere nutriti con maggior frequenza, altri hanno bisogno di essere svegliati perché dormono molto.
In quali casi è consigliabile svegliare il neonato per nutrirlo?
Se un bebè ha acquisito una corretta igiene del sonno e ha un peso appropriato per la sua età, non è necessario svegliarlo per farlo mangiare. Tuttavia, in alcune situazioni è necessario farlo e dipende dall’età, dal peso e dalla salute del piccolo.
I bambini appena nati mentre dormono perdono parte del loro peso. Questo si deve al fatto che non è stato ancora instaurato il processo dell’allattamento. Il loro stomaco, inoltre, ammette pochissime quantità di cibo per volta.
Dunque, è molto importante che il neonato mangi di frequente ed è quindi ovvio che bisogna svegliarlo un paio di volte al giorno (soprattutto se pesa poco o se è nato prematuro).
D’altra parte, i genitori non devono attenersi strettamente all’orologio o al pianto del piccolo. Il pianto è un segnale tardivo della fame. Se notate che i vostri figli sono agitati, muovono le labbra o fanno movimenti di suzione, molto probabilmente dovete nutrirli.
Altri fattori da considerare
Una volta che il neonato ha raggiunto il suo peso e mostra segnali di aumento, allora è appropriato aspettare che si svegli da solo e chieda da mangiare.
Non dovete preoccuparvi di quanto mangia o con quanta regolarità, bensì di fattori di sviluppo più importanti, quali:
- Aumento di peso in modo costante e stabile
- Che sia sazio nel periodo che intercorre fra i pasti
- Bagna sei o più pannolini al giorno
- Evacua tre o più volte al giorno
Se i vostri bebè non rispettano nessuno di questi punti, dovete recarvi dal medico che potrà darvi le indicazioni necessarie ed evitare che i vostri piccoli corrano dei rischi.
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Conclusioni
Per riassumere, non è consigliabile svegliare il neonato per nutrirlo a meno che non sia prematuro, pesi poco o non goda di buona salute. Se i vostri piccoli sono sani e anche dei dormiglioni, non preoccupatevi: lasciateli dormire per tutto il tempo di cui hanno bisogno.
È positivo permettere al neonato di dormire, poiché questo lo aiuterà a crescere fisicamente e a sviluppare buone abitudini del sonno. Inoltre, è un lasso di tempo che potrete sfruttare per riposarvi un po’ o realizzare qualche compito lasciato in sospeso. Non è vero che dormire è un piacere?
Bibliografia
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